FONTE: MOON OF ALABAMA (BLOG)
Ian Welsh ha scritto i suoi “14 pensieri sull’economia mondiale” mentre dagli Usa arrivava la notizia che il Pil Usa era caduto dello 0,7%. Egli ritiene che l’economia stia ancora girando verso una recessione globale. Questa recessione arriverà anche in assenza di una vera e propria ripresa dall’ultima crisi economica globale:
Mettiamola in un altro modo: il mondo sviluppato è in depressione. E’ stato in depressione dal 2007. Non si è mai lasciato alle spalle la depressione. All’interno di questa depressione, c’è ancora un ciclo economico: ci sono espansioni e recessioni, e così via. Tempi migliori e tempi peggiori. Ma sempre all’interno di una stagnazione.
Il ciclo economico sta ancora svoltando verso il basso e lo sta facendo in maniera netta. Non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in Asia.
Ogni banca centrale ha pompato trilioni di dollari nell’economia, ma quei soldi non trovano uso produttivo. Perché una società privata dovrebbe investire ancora a 0% di interessi quando nessuno comprerà gli altri prodotti ad un prezzo vantaggioso? Come possono i consumatori acquistare di più quando i salari sono stagnanti e sono già sovraccarichi di debito assunto nell’ultimo ciclo di espansione? Le banche centrali stanno tirando la corda mentre falsano le normali relazioni di mercato. Questo intensifica la crisi originale.
La mia convinzione è che la crisi globale che vediamo è una di sovrapproduzione, un eccesso o sovrabbondanza di forniture e dall’altro lato una mancanza di consumi. Il denaro a buon mercato creato dalle banche centrali rende gli investimenti in macchinari preferibili all’ impiego di una forza lavoro umana. Il risultato: si inizia a lavorare sulla prima fabbrica a zero manodopera.
Chen ha previsto che, invece di 2.000 lavoratori, numero attuale della forza lavoro, l’azienda ne richiederà solo 200 per usare software di sistema e di gestione.
La Banca Centrale ha dato al signor Chen denaro a basso costo e ad un tasso di interesse pari a 0%: a tali condizioni, una completa automazione della sua azienda può effettivamente essere redditizia. È improbabile, tuttavia, che avrebbe fatto la stessa mossa al tasso d’interesse del 10%. Ma sulla macro scala economica più ampia Chen deve porre questa domanda: “Come faranno i 1.800 lavoratori licenziati in grado di acquistare i prodotti fatti dalla mia azienda?” Alcune delle persone licenziate possono trovare altri lavoretti nel terziario, ma i soldi guadagnati saranno probabilmente sufficiente per tenerli appena in vita. E nel corso del tempo verranno anche automatizzati i friggitori di polpette da fast food. E poi, cosa rimarrà?
Karl Marx ha descritto tali crisi di sovrapproduzione. La loro causa è una quota crescente dei profitti di un’economia che va a una classe sempre più piccola di “titolari”, mentre la classe crescente di “lavoratori” marginali ottiene sempre meno fette della torta totale. Negli ultimi decenni questo fenomeno può essere osservato in tutto il mondo sviluppato. L’altro lato della crisi di sovrapproduzione è una crisi di sottoconsumo. Le persone non possono più comprare per mancanza di reddito.
Mentre un riallineamento dei tassi di interesse della banca centrale alle medie storiche, dire circa il 6%, potrebbe aiutare a rallentare il processo negativo, ciò non risolverebbe il problema attuale. La disuguaglianza di reddito e la sovrapproduzione sarebbe ancora presenti (anche se a un ritmo di crescita minore). Il rimedio storico imperialista per sovrapproduzione locale – conquistare nuovi mercati – non è più disponibile. Il commercio globale è già elevato. C’è poco terreno a disposizione pronto per essere colonizzato e reso produttivo.
Vi sono quindi due soluzioni a tale crisi.
Una è quello di affrontare il lato del sottoconsumo e cambiare la distribuzione degli utili di un’economia con una quota molto maggiore di reddito diretta ai “lavoratori” e una quota minore diretta ai “padroni”. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso tasse più alte per “proprietari” e la ridistribuzione da parte dello Stato, ma anche attraverso il rafforzamento dei sindacati e dei corpi intermedi. Ma con i governi di tutto il mondo sempre più catturati dai “padroni”, la possibilità che sarà scelta questa soluzione appare bassa.
L’altra soluzione per una società capitalista ad una crisi di sovrapproduzione è la distruzione forzata di capacità di produzione (globale) attraverso una grande guerra. La Guerra aiuta anche ad aumentare il controllo sul popolo e permette di sbarazzarsi di lavoratori in eccedenza (che vengono inviati al fronte).
Gli Stati Uniti furono il grande vincitore economico della prima guerra mondiale e anche della seconda. Le capacità produttive degli altri paesi furono distrutte attraverso le guerre e un gran numero di “lavoratori in eccedenza” furono uccisi. Per gli Stati Uniti le guerre erano, nel complesso, molto redditizie. Altri paesi hanno esperienze diverse con le guerre. In probabilmente nessun altro paese che non fossero gli Usa avreste potuto trovare elogi continui per la guerra che ci rende più sicuri e più ricchi.
Sono quindi preoccupato che la crisi di sovrapproduzione sempre più grave, unita allo storico spirito guerrafondaio, spingano gli Stati Uniti ad avviare un nuovo conflitto catastrofico globale.
I neoconservatori come Victoria Nuland ha cercato di coinvolgere la Russia e l’Unione europea in una grande guerra per l’Ucraina. Il lobbista superiore del complesso militare-industriale, il Segretario della Difesa Ash Carter, sta cercando ì di istigare una guerra tra la Cina e i suoi vicini su alcuni atolli nel Mar Cinese Meridionale. Gli Stati Uniti sono almeno complici dell’ascesa dello Stato Islamico che lascerà il Medio Oriente in guerra per gli anni a venire.
Sono questi, consapevoli o casuali, i tentativi da parte degli Stati Uniti per risolvere il problema della sovrapproduzione mondiale a suo favore?
Fonte: www.moonofalabama.org/
Link: http://www.moonofalabama.org/2015/06/the-current-overproduction-crisis-and-war.html
1.06.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura del BUCANIERE