L'ASSASSINO E' SICURAMENTE UN ULTRAS !

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DI E.M.

Ho avuto un flash nelle ultime 24 ore che mi ha sconvolto e che fosse vera
la mia ipotesi potrebbe portare ad una cosa “allucinante” da libri di
storia! Ma non voglio dire nulla, voglio solo condividere questo mio dubbio e capire
se sono pazzo.

Prima alcune notizie che vi prego di leggere…

04/02/2007 12:19
Raciti, autopsia: morto per emorragia
12.19 A causare la morte dell’ispettore Filippo Raciti durante i disordini
del derby Catania-Palermo non sarebbe stata l’esplosione di una bomba carta ma
un’ emorragia al fegato. Lo detto il procuratore aggiunto Papa, rendendo noti
i primi risultati dell’autopsia. La diagnosi redatta dal medico legale
Regazzi parla di “trauma addominale e fratture multiple del fegato, compatibili
con un colpo contundente di importante adeguatezza lesiva”. A causare la morte,
dunque, sarebbe stato il masso che ha colpito Raciti al torace.
www.televideo.rai.it Verrebbe dunque a cadere l’ipotesi precedente, che riteneva che la morte
dell’ispettore fosse dovuta alle ferite e alle esalazioni provocate da una bomba carta. Secondo il referto, il corpo contundente potrebbe essere stato lanciato dalla curva nord dellostadio, ma anche diversi minuti prima: quel che risulta certo è che il masso
avrebbe colpito lo sterno e provocando lo spappolamento del fegato. Dalle lesioni,
aggiunge il coroner, lo spappolamento non è stato dovuto ad un pugno.
www.businessportal24.com

Catania. Le indagini sulla morte dell’ispettore capo Filippo Raciti si
allargano, soprattutto nei tempi. A modificare gli scenari investigativi è
l’esito dell’autopsia compiuta dal medico legale Giuseppe Ragazzi, che
individua la causa della morte non nell’esplosione di una bomba carta,
come si era ipotizzato all’inizio, ma in un’emorragia al fegato. Così cambiano gli
orari dell’aggressione, non più dalle 20.31 alle 20.34, perché occorre
prendere in considerazione un più vasto arco temporale: la botta mortale potrebbe
essere stata inflitta anche mezz’ora prima. E non solo: perde quota l’ipotesi
dell’agguato, della rappresaglia personale
www.bresciaoggi.it

dal corriere dello sport..
Il medico legale che ha effettuato l’autopsia, Giuseppe Ragazzi, in
attesa di stilare la relazione completa che sarà consegnata ai magistrati nei
prossimi 60 giorni, ha notato all’altezza dell’Torgano distrutto una
ferita, o meglio un livido, di dieci centimetri. A forma di stella. Questo lascia
pensare a un oggetto cilindrico che ha centrato in pieno Raciti durante
una sorta di corpo a corpo. E avvalora l’ipotesi di reato (omicidio
volontario aggravato) ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Catania. Il primo
referto del dottor Ragazzi parla di «trauma addominale e fratture
multiple del fegato compatibili con un corpo contundente di importante adeguatezza
lesiva »
La conseguente emorragia interna – unita magari alle esalazioni della
famosa bomba carta – ha poi accelerato la morte, avvenuta per arresto
cardiocircolatorio nell’ospedale Garibaldi quando Catania- Palermo era
ormai finita da più di un’ora.

Un po’ di tempo fa avevo scritto la storia delle morti per lacrimogeni in
Italia…quindi ora facciamo un salto nel passato e ripesco alcune
notizie…

MILANO – 13 Dicembre 1970

Scontri tra manifestanti e polizia nell’anniversario di Piazza Fontana.
Saverio Saltarelli, 23 anni, al terzo anno di legge. Muore.
Versione ufficiale: “collasso cardiocircolatorio”.
Lo studente è morto per un colpo violento al cuore – frattura dello
sterno.
Perizie confermano: la morte di Saverio è stato provocato da un
lacrimogeno..

MILANO – Marzo 1972

Scontri tra polizia e dimostranti
Giuseppe Tavecchio, pensionato cade in coma irreversibile.
Polmone d’acciaio. Il sangue non arriva più al cervello: clinicamente morto.
Muore
il 14 Marzo 1972. Lacrimogeno ad altezza uomo.
Dichiarazione del rilasciata al “Corriere della Sera” (Lunedì 13 Marzo
1972,
pagina 4 – cronaca milanese) da sua moglie: “Era come un ragazzo. Quando
c’era
una manifestazione, un corteo, comizi, era il primo a partire. Così
facendo si
sentiva più vivo.”

PISA – 27 Ottobre 1969

Manifestazione antifascista. La polizia carica la manifestazione con
lacrimogeni.
Cesare Pardini, 22 anni, muore mentre si recava in palestra (estraneo agli
scontri).
Prima versione: “sembra morto per infarto – nessuna traccia di lesioni
esterne”
Le prime ipotesi: Sassata o colpo con oggetto contundente.
28 Ottobre 1969: Referto medico della Medicina Legale: “Il muscolo
cardiaco di Cesare Pardini risulta come se avesse ricevuto un fortissimo
colpo”. Lacrimogeno.

Ricapitolando con i dati che abbiamo al momento: il “Livido” riscontato è di dieci centimetri e non è un livido “dovuto ad un pugno” (o corpo a corpo).
L’oggetto contundente “che ha centrato in pieno Raciti” aveva “forma cilindrica”. La causa del decesso è “trauma addominale e fratture multiple del fegato compatibili con un corpo contundente di importante adeguatezza lesiva” dopo “l’emorragia interna – unita magari alle esalazioni della famosa bomba carta – ha poi accelerato la morte, avvenuta per arresto cardiocircolatorio”.

E’ questo il mio dubbio: un lacrimogeno ha “forma cilindrica” e dimensioni di “10 cm” (10 cm esatti)… inoltre è in grado di uccidere un uomo per trauma (come dai precedenti studiati)!

Immaginate la scena alluccinante… “la zona era piena di fumo, ci piovevano addosso pietre e oggetti di ogni tipo” come racconta a caldo Salvatore Renda, 24 anni, agente del reparto Mobile rimasto ferito negli scontri.
Il poliziotto, ancora sotto choc, cerca di ricostruire a fatica quei momenti concitati: “Ricordo la guerriglia, il fumo dei lacrimogeni e poi il buio, perchè ho perso i sensi e sono stramazzato a terra…”
In questi momenti di casino e guerriglia, in cui il reparto era a contatto a 10 metri (o forse meno) con questi animali di ultras, il lancio di lacrimogeni diventa (forse umanamente e giustamente) cattivo, di quelli ad altezza uomo, per far male, tanta rabbia, ne parte uno di troppo…un’ispettore di polizia si muove, evita il corpo a corpo, un salto a sinistra, poi un’altro a destra
perchè sembra di vedere arrivare un’ombra, in realtà non vede nulla per il fumo dei lacrimogeni, il sudore, la paura, si volta, colpito allo stomaco, cade, muore…

E se fosse una montatura? Se fosse partito un lacrimogeno ad altezza uomo? Non sarebbe meglio nascondere/insabbiare il tutto nel casino degli scontri? Cercare un “sasso” e la mano che lo ha lanciato? E magari non trovare mai la mano? E se fosse una montatura in stile “molotov”?

Non ci dormo, sarebbe una cosa troppo grossa…non può essere andata così!! L’assassino è sicuramente un ultras!

E. M.
7.02.07

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