DI EUGENIO ORSO
Riportiamo per dovere di cronaca la risposta dai toni discutibili di Eugenio Orso all’articolo di Paolo Barnard – La redazione di comedonchisciotte.org
Sabato 13 giugno Paolo Barnard, con un post pubblicato da ComeDonChisciotte, ha accolto un vecchio appello di Gandhi in cui per lottare contro un nemico soverchiante (che non si può sconfiggere sul campo) è necessario votarsi al martirio, cioè farsi macellare dal nemico stesso, felici di sacrificare la propria vita. Il giornalista d’inchiesta che fu di Report, vuole organizzare gruppi suicidi, vestiti di bianco, disposti a tagliarsi le vene davanti all’ambasciata israeliana di Parigi!
In simili vicoli ciechi possono condurre la totale impotenza politica che affligge i dominati, la certezza di non avere alcuna forza e alcuna rappresentanza, in questo sistema, e di essere abbandonati a se stessi, covando una rabbia sempre più inestinguibile. Lo sfogo storico, politico e sociale della Rivoluzione sembra che oggi sia più che mai interdetto. I rapporti sociali presumibilmente non cambieranno, nei prossimi anni, e saranno sempre più sfavorevoli alle classi dominate. Ecco allora che la disperazione, mista a un senso d’impotenza e a una rabbia crescente che non trova sbocchi, può portare a proposte come quelle di Barnard. Proposte letteralmente suicide, che esaltano il lato simbolico dell’estremo sacrificio di sé.
Posso comprendere la disperazione di chi si scontra con muri invalicabili e non può opporsi a che un sistema onnipotente, socialmente criminale, faccia a pezzi la sua vita, per creare valore finanziario astratto a vantaggio di pochissimi. Posso capire il senso di sconforto davanti a un nemico che soverchia i popoli da ogni punto di vista, dalla comunicazione alla conoscenza scientifica, dalla comprensione dei meccanismi di funzionamento sistemico alla disponibilità di armi, armati e mercenari (alleanza atlantica, euronazisti ucraini e baltici, stato islamico e vari fronti di tagliagole sunniti, come al-nusra, eccetera eccetera). Posso capire, infine, uno come Barnard, che ha ricevuto molti colpi dal nemico e non è riuscito nel suo ambizioso piano di “educare” la popolazione italiana alla comprensione dell’arma economica, usata ampiamente dall’élite neocapitalista (almeno in apparenza) invincibile.
Tuttavia, non è questa la strada per affrontare, oggi, il nemico principale neocapitalista e i suoi servi, mediatici e subpolitici, accademici e militari. Lasciamo stare Gandhi, che non è riuscito nel suo intento, chiaramente pacifista, di modificare i rapporti fra gli uomini e di eliminare i conflitti. Le successive guerre e le schermaglie di confine fra India e Pakistan, nonché le frequenti violenze interne alla Federazione Indiana (contro Sikh, cristiani, maoisti), sono lì a dimostrarlo.
Ho persino il sospetto (non da solo!) che le élite neocapitaliste prive di ogni scrupolo – la situazione della popolazione greca, ma molto di più di quella siriana sono lì a dimostrarlo – gradiscono arrivare a un punto di svolta demografico, nel pianeta, con conseguente diminuzione della popolazione, evitando anche gli innalzamenti “eccessivi” della vita media dei dominati, nei prossimi decenni.
I suicidi di massa davanti ad ambasciate-simbolo in capitali importanti, o in qualsiasi altro luogo, in ultima analisi porterebbero acqua al loro mulino, senza che il loro blindatissimo e articolato sistema di potere corra rischi eccessivi. Darebbero, questi sacrifici simbolici, il chiaro segnale che la popolazione esasperata non è pronta per una diffusa controviolenza, organizzata, rivoluzionaria e addirittura catartica. Andrebbero nel senso della riduzione, in termini demografici, di popoli che loro giudicano inutili (italiano, greco, portoghese, ad esempio), quanto alla creazione del valore finanziario di cui si alimentano. Infatti, i sacrificati andrebbero a sommarsi ai suicidi per fallimento “individuale” ed economico, sempre più diffusi, e a una denatalità alimentata dalla crisi economica strutturale, che loro stessi hanno provocato e abilmente gestito (almeno finora).
Del resto l’esito è scontato fin d’ora: se Barnard si toglierà la vita a Parigi, davanti all’ambasciata israeliana, assieme ad altri mille volontari, usando un taglierino per incidere ambedue i polsi, non per questo scoppieranno disordini in Francia, o in Italia crollerà il castello di carte del partito collaborazionista piddino. Dal cappello a cilindro della disinformazione e della propaganda – che contiene cose in grado di surclassare la realtà – estrarranno la tesi della setta. Una setta fanatica, nel nostro caso fuorviata dal povero Barnard, che ricorderebbe, nell’immaginario dei più, quella del Tempio del Popolo guidata dal predicatore Jones, suicidatasi in massa – più di novecento morti fra adulti e bambini – nel 1978 in Guyana.
Qui in Italia, come sottolinea il titolo del presente post (Il titolo originale dell’ articolo era “Italiani, romani, non suicidatevi, ma sparate a vista sul piddì!”, ndr), è necessario sparare a vista, con determinazione e continuità, contro i principali servi delle élite neocapitaliste, non potendo efficacemente raggiungere queste ultime. L’alternativa al suicidio simbolico e collettivo potrebbe essere questa, che comporta, però, una buona identificazione del nemico. Sparare non vuol dire sempre e comunque usare la pistola o i fucili-mitragliatori. Si può sparare con la contropropaganda, con il controproselitismo, con il rifiuto di partecipare a manifestazioni pilotate, con l’accortezza a non cadere nelle trappole mediatiche, con l’adozione di stili di vita contrari a quelli imposti dal sistema e in molti altri modi. Si può sparare organizzando comitati di quartiere, come nella Roma dissestata e in pugno alla mafia, impermeabili ai politici e al piddì. Si può sparare, a livello di comunità locali, opponendosi con decisione, in massa, all’”accoglienza” piddino-neocapitalista, che implica l’arrivo nelle comunità di nuovi schiavi, per ridurre ancor più a mal partito i lavoratori autoctoni e le comunità. Ogni giorno ci si deve convincere – italiani, romani! – che l’imperativo categorico è sparare contro il piddì collaborazionista e il suo sistema di subpotere.
Perciò io affermo senza tentennamenti: Italiani, romani, non suicidatevi dandogliela vinta, ma sparate a vista sul piddì!
Quasi dimenticavo … Ecco il link al post di Paolo Barnard su CDC:
https://comedonchisciotte.org/controinformazione/modules.php?name=News&file=article&sid=15177
Eugenio Orso
15.06.2015
Eugenio Orso
14.06.2015
E sparare sui pentastellati, forzisti, leghisti, affratellati d’Italia, satellitari di destra e sinistra invece no? Che si fa, discriminiamo?
Discorso poco serio:
Piano "Barnard"
1) Vestirsi di bianco (facile)
2) Comprare taglierino (facile)
3) Tagliarsi le vene ("facile")
Cosa può fare contro di me il potere? NULLA Cosa ho fatto "io" contro il potere?
"Attenti, sono disposto a morire, e siamo migliaia, il nostro gesto ha relativizzato in modo palese il valore delle nostre vite, ora siamo disposti a morire combattendovi lo sappiamo noi, lo spaete voi lo sanno gli altri" (E LEGGILO TUTTO IL POST DI BARNARD PRIMA DI RISPONDERE!!!)
"Come ti chiami? Come dici? tuo fratello è fra le vittime? Ci vendicheremo!"
Il "popolo": "Oh ma hai visto quelli? Siamo allo stremo!" "Sono dei fanatici terroristi" "Sono dei coglioni dovevano sparare a…" ma anche "Hanno ragione! Dicono che si deve fare la rivoluzione e sono pronti a morire".
Piano Orso:
1) Comprare una pistola (terrorista arrestato)
2) Sparare al PD (Terrorista, arrestato, trasformato un Azzolini in un martire, protesta perseguitata)
una volta diventati violenti è facile dare a chi lotta la colpa di qualsiasi cosa: "Ma hai visto? quei coglioni hanno ucciso una bambina…"
Ha ragione Barnard!
Qualche migliaio di persone che dimostra di essere disposta a morire è la chiave per avviare la rivoluzione, chi dice "sparate al PD" ha una visione così limitata (non me lo aspettavo da Orso).
L’unità la si può trovare solo nel sangue, nelle parole stanno le catene, le parole sono tutte loro.
Certo, mi piacerebbe che i buoni venissero inquadrati in un esercito "regolare" armato ed equipaggiato, ma chi potrebbe farlo? E chi si fiderebbe di una simile struttura?
Per quanto riguarda il discorso "reverendo Jones": il rischio è concreto, si dovrebbero valutare bene gli aspetti comunicativi.
P.S.
Ora abbiamo comunque una metrica chiara per valutare la coerenza di Orso e di Barnard…
Sono assolutamente d’accordo con te.
Il tenore di queste riflessioni è oltre l’assurdo e il sostenibile, inoltre sono talmente deprimenti e prive di senso che non è neppure possibile trovarci un qualcosa di ironico.
i migranti sfidano la morte per preservare la vita perché privati del diritto di esistere.
Apprezzo molto quel che scrivi, ma quando dovranno fare una piazza sul tuo campo di patate "perché se no i fondi europei vanno persi" magari cambierai idea. 😉
Quante scemenze!
Comunque al netto di idee più o meno fattibili/serie post simili (Barnard/Orso) dovrebbero almeno far riflettere (ed è questo che almeno a me fa piacere) sul fatto che siamo ad un punto di rottura.
Ognuno è chiamato a decidere cosa fare. A me non piace la violenza, odio usarla (per questo preferisco l’autolesionismo proposto da Barnard alla guerrigliantiPD di Orso) ma vedo fiumi di sangue scorrere intorno a me. E non mi sento affatto nobile se lascio che ciò accada mantenedomi neutrale.
E QUINDI APPOGGIANDO CHI QUEL SANGUE LO VERSA IN GRAN COPIA.
se tiri una patata per terra nel periodo giusto, con un po’ di fortuna, te ne vengono un paio sotto nel giro di qualche mese; se lo fai in un bidoncino il bidoncino può venire con te; non voglio dire che sia comodo ma più ti viene facile spostarti meno viene facile ad una ruspa passarti di sopra, è questo concetto che m’interessava sottolineare 🙂
Infatti sostengo che il punto critico è proprio quello comunicativo.
Ma perdonami, ti rendi conto che post come questi significano qualcosa che va ben oltre il loro contenuto?
mi sembri in linea con il mio pensiero:
saper fare un lavoro trasportabile in qualunque luogo, una valigia sempre pronta e non mettere radici
purtroppo per molteplici motivi non ultime le mie insicurezze e paure, non sono ancora riuscito a metterlo in pratica
ciao
Orso, non conoscete Barnard, oppure fate finta di non conoscerlo, il suo
aritcolo è ua provocazione contro i pavidi che non si schierano.
Io ritengp che ognuno al suo modo di scrivere e di protestare Barnard usa il suo e devo dire che a me piace.
Non serve cercare di decifrare Barnard dobbiamo decifrarsi noi…
Il sistema lavora da secoli ormai ed è ben oliato, dare una svolta richiede semplicemente di mollarli tutti: finti movimenti, partiti politici, nobiltà nera, massoneria, gesuiti e tutte le organizzazioni che hanno operato contro il risveglio dell’umanità. Chi ci manovra da secoli lo SANNO che sono in minoranza e per questo hanno anche paura di un risveglio cristico dell’umanità, ghandi cercava di mandar quel messaggio: il risveglio del D-IO (o Coscienza) che tutti noi abbiamo e che comporta fermezza nella mente. Cercate ma soprattutto lavorate su voi stessi, sul vostro D-IO (io sono colui che è, cioé io sono) e diventeremo più intelligenti. I tempi ormai sono stretti e il sistema sta per cambiare il suo corso.
Beh, partivo dal presupposto di prendere la trovata di Barnard alla lettera.
Sapete che vi dico?
Caro Orso, semplicemente ignori l’estensione e la inimmaginabile PENETRAZIONE nei tessuti di ormai ogni popolo del mondo della vittoria del Vero Potere. Sono 16 anni che la studio e tento invano di farla comprendere. Eppure i loro testi sono chiari. Esso ha scontato già 30 anni fa tutto quello che i popoli sia del nord che del sud faranno fra 100 anni. Non capisci e non sai si cosa parlo. Rimane solo Gandhi. B
Vero, ma Gandhi proponeva anche la soluzione 2. Perché scartarla?
Che non era poi l’unica cosa che preoccupava von Hayek?
Quoto 🙂
ci sono anche patate commestibili crude, tipo il topinambur o lo zigolo dolce e sicuramente molte altre
Giusto. Dominque Venner s’è suicidato nella cattedrale di Parigi e non è successo nulla. Pensate un po’ a Mishima: i giapponesi hanno capito il suo gesto? No.
Non ne vale la pena.
visto che ci stanno suicidando loro, non vedo il motivo per farlo noi
i giochi sono fatti e il futuro è già scritto ?
bene, vale la pena di restare, tanto per rompergli ancora un pò i coglioni dato che ci odiano
Orso, puntando il dito, anzi, le pistole, contro il piddì, dimostra di non aver capito molto del nemico che lo circonda.
In quanto se Barnard per una volta facesse ciò che dice, eviteremmo di leggere ancora i suoi sproloqui su CDC. Dai Barnard, daje cor kerosene!
Eugenio Orso non ha
scritto niente di più “discutibile” di quanto ogni giorno si
possa leggere su CDC.
Economisti
amatoriali, sabotatori maldestramente camuffati, megalomani,
mitomani, addetti del PD che “stanno nel movimento” – e anche
psichiatri, seppure raramente – attraverso cui bisogna farsi largo
per accedere ad informazioni valide e a riflessioni oneste ed
autentiche, che certamente si possono trovare più qui che altrove.
Per non parlare
delle uscite di Barnard, che discutibile lo è, e anche discusso,
adora esserlo, ma pretende di aprire e chiudere le discussioni e le
critiche a capriccio suo. Anche sul suo teatrale rientro in questo
sito, che fa seguito a ripetute uscite di scena altrettanto teatrali,
ha scritto a chiare lettere che i commenti sono proibiti – ! – Pensa
te, ha comprato il sito, o lo ha annesso al suo EGO – maiuscolo,
gigante – , o magari pensa che gli sia dovuto un trattamento
speciale.
Che in effetti
sembra essergli accordato. Non mi pare di aver mai visto
preavvertenze ai suoi post simili a questo disclaimer per Orso.
Capisco che di questi tempi non è il caso di dare adito ad
interpretazioni forzate quando si pubblicano metafore armate. Forse è
questo.
Comunque Orso non ha
mai preteso niente. E ha essenzialmente restituito a Barnard quello
che è di Barnard, ovvero l’idea di suicidarsi e di portare con sé
altri martiri di una causa che è esclusivamente nella sua
mente: il culto di Paolo Barnard.
Ora, ditemi se non è
il caso di “discutere” un appello del genere: il reclutamento di
un gruppo di disperati per realizzare una fantasia catartica di una
singola persona che sta male e sta raccogliendo motivazioni per
rinviare il suicidio, o per compierlo a fini grandiosi. E lo fa
pubblicamente. Lo ha scritto lui stesso, e non vedo perché non
credergli o deriderlo per questo, come molti fanno. Non mi pare
proprio soltanto una “provocazione”, come il contorto Barnard
pare volerci far credere (infatti vedo che alcuni gli attribuiscono
questa sorniona e sapiente lungimiranza tattica).
Lui tende al
suicidio, ma non è difficile spingervi altri in questo momento; può
anche darsi che se un personaggio discretamente esposto come lui lo
facesse, altri potrebbero seguirlo, ma più facilmente in solitudine
che nella prestigiosa location parigina sognata da Barnard. Già
succede, anche senza l’ispirazione di profeti.
E se si realizzasse
questa improbabile scena, condivido la diffusa critica secondo cui si
tratterebbe dell’ennesima tragedia immediatamente convertita in
spettacolo e intrattenimento, presto metabolizzato e dimenticato.
Lui pensa
evidentemente di dover assolutamente passare alla storia, prima di
tutto. Impossibile negarlo.
Ci provi pure, per
me non è né Gandhi né Gesù. Neanche Che Guevara. Non lo è.
Nessuno lo è, e forse non può più esserci nessuno così, tutte le
grandezze possibili sono ricondotte dall’imbuto mediatico del
pensiero unico a malattie di mente, terrorismo o eroismo da
Hollywood. Non si formano più miti collettivi, non ci è dato il
tempo.
Rimane, unico e
universale, il mito di sé stessi, che si chiama narcisismo. Di
quello ne abbiamo quanto vogliamo, basta che stiamo da soli a
contemplare i nostri sogni e a respingere chi vuole svegliarci.
Barnard dice di
volerci svegliare, ma sta sognando di essere l’unico a volerlo e
saperlo fare. Tutti noi – bé, molti – abbiamo la possibilità di
svegliarci, a partire dalla nostra coscienza. La rabbia e la
disperazione non ce le ha mica soltanto lui. Neanche l’intelligenza,
la cultura, la frustrazione, la forza, l’onestà, e tutto quello che
potrebbe farci trovare il coraggio di unirci ad altri – pochi o
tanti, non mi interessa ora dire la mia sul solito tema – e
prendere parte ad una rivoluzione. Non so, nessuno sa bene, perché
ora non ci sia in vista una rivoluzione. Certamente non perché manca
l’innesco del martire-genio autonominato.
grazie per la dritta, mi farò una cultura a riguardo.. e pensare che fra i nonni si usava dire "chi mangia patate non muore mai" 🙂
non guardare gli ultimi 2000-3000 anni .. in termini di mutazione del DNA (mutazioni evolutive) sono nulla. Nemmeno 40.000 anni lo sono.
Seguo Barnard dalla <>, l’argomento più forte Vs gli anti Barnardiani è sempre lo stesso: " TUTTO CIO’ CHE HA <> " (in virtù della sagacia giornalistico-economica e non tramite la palla di vetro), si è puntualmente avverato [aimè].
Ha ragione su tutto, RAGE AGAINST THE MACHINE in testa.
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=229
Credo che a lungo termine si avvereranno anche le più nefaste previsioni su scenari €uropei apocalittici, e che se la Grecia ce la farà ad uscire dalla Chemioeconomia €urista vedremo anche quanto scrisse " i mercati sono vendicativi ma anche pragmatici: una volta resi conto che con le nuone Dracme potranno sempre onorare i debiti, torneranno a *scambiare* anche in quella moneta.
Il signor Barnard dovrebbe continuare su questa linea, piuttosto che programmare inutili suicidi di massa (forse anche perseguibili da istigazione al?), sarà la storia poi a decretarlo come quasi sempre accade, a ricordarlo, elogiarlo come lo scopritore del "grande inganno" ai danni delle popolazioni Europee di inizio millennio.
ho letto qualcosa e mi sembra tutto abbastanza sensato rispetto alla mia esperienza, certo la pasta mi fotte tuttora e sarà l’elemento più tosto da equilibrare! però di sicuro posso dire che tante delle riflessioni su quello che si mangia e come lo si mangia mi sono scaturite dall’attuale situazione, un effetto collaterale della shock economy che magari non avevano calcolato 🙂 certo arrivare a 167 anni sarebbe una soddisfazione, sorridere uno ad uno ai funerali degli schiavisti, diavolo di un barnard quanto si perderà dietro ad uno stupido atto simbolico, se stai leggendo spero solo che troverai la tua tranquillità, magari ci si fa una briscola al 150esimo anno della nostra vita, ridendo dei tanti burattini che sono schiattati nel frattempo. la preservazione della vita rimane l’elemento più importante, grazie dei consigli 😉
"sorridere uno ad uno ai funerali degli schiavisti…." 🙂 LOL..
"Sparare
non vuol dire sempre e comunque usare la pistola o i
fucili-mitragliatori. Si può sparare con la contropropaganda, con il
controproselitismo, con il rifiuto di partecipare a manifestazioni
pilotate, con l’accortezza a non cadere nelle trappole mediatiche, con
l’adozione di stili di vita contrari a quelli imposti dal sistema e in
molti altri modi. Si può sparare organizzando comitati di quartiere,
come nella Roma dissestata e in pugno alla mafia, impermeabili ai
politici e al piddì."
Trovo interessanti entrambe le proposte, è per amplificarne l’effetto proporrei ad Orso e Barnard di organizzarle (ovviamente nel massimo riserbo, magari un tam tam su feisbuk già ampiamente collaudato con la primavera araba) nel medesimo giorno.