DI CHARLIE SKELTON
www.guardian.co.uk
Si doveva discutere di Bilderberg, invece la produzione televisiva ha trasformato la puntata in una baraonda urlante (Link al video: Andrew Neil ridicolizza i teorici della cospirazione su Sunday Politics)
Ottimo lavoro, Sunday Politics. Hai invitato all’intervista un grosso orso grigio e poi lo hai punzecchiato con un forcone. L’orso si è infuriato e ha dato di matto, e il tuo ospite lo ha chiamato idiota (1). Congratulazioni, meriti un Pulitzer.
Questa domenica, Sunday Politics si è trasformato in una puntata di Scherzi a Parte, invitando al dibattito quel fiero e fumantino texano di Alex Jones, facendolo sedere vicino a David Aaronovitch, per discutere della conferenza di Bilderberg (2).
Jones è ormai ben noto a tutti, dopo la sua famosa tirata a Piers Morgan (3). Tutti della produzione sapevano bene cosa sarebbe accaduto, lo scopo era proprio quella baraonda urlante che si è prodotta: l’equivalente televisivo di una Mentos in una Diet Coke.
Prima che la produzione arrivasse a Jones, mi era stato chiesto di partecipare al dibattito con Aaronovitch. Non vedevo l’ora di andarci, perché l’argomento – prendere Bilderberg sul serio come un importante vertice di politica internazionale – era facile da affrontare. Sapevo che Aaronovitch avrebbe tentato di trascinare la discussione sul piano delle teorie di cospirazione ed ero pronto a difendere i giornalisti e i politici che quest’anno hanno dato il giusto spazio a questo ‘misterioso’ ed importante forum di politica e di lobby internazionale.
Ma Sunday Politics non aveva affatto in mente un dibattito. Voleva il caos, e per averlo si è dotato di un vulcano. Nemmeno per un attimo il programma è stato dedicato a una critica dell’evento stesso. L’intera sequenza, dall’inizio alla fine, è stata progettata per screditare deliberatamente qualsiasi seria discussione su una conferenza che si prende talmente tanto sul serio da spendere milioni di sterline per la sicurezza. Talmente seria da tenere bloccate per tre giorni persone come George Osborne, Kenneth Clarke, il primo ministro olandese, il capo del FMI, i capi di Google, Shell, BP e di HSBC. E decine e decine di altri veterani della politica e CEO di grandi aziende del mondo. Ma per la cricca di matti di Andrew Neil (10), era tutto un grande spasso.
“E’ come il Natale per i teorici delle cospirazioni” ha tuonato sarcastico Neil, presentando un breve montaggio sulla conferenza di quest’anno. Non ha fatto alcun cenno ai grandi gruppi d’informazione che quest’anno erano lì (Reuters, AP, the Times, Telegraph (4), Channel 4 News, BBC London News (5), Sky News (6), Daily Mail (7), e molti altri) – o al fatto che i servizi sono stati fatti da una vera e propria “area stampa”, la prima in assoluto nella storia di questa conferenza. Era solo una cosa su cui ridacchiare sopra e basta.
“Questa protesta ci sembra più una festa un pò bizzarra” ha detto il reporter Adam Fleming, mentre il servizio mostrava un pupazzo ventriloquo e una dimostrante vestita da clown. Poi è venuto fuori Kenneth Clarke, tutto ridanciano, rassicurando il povero Fleming un po’ frastornato, che non c’era niente di cui preoccuparsi, e di non stare a sentire a tutte quelle “folli teorie” intorno a Bilderberg.
Fleming non ha chiesto a Clarke perchè avesse infranto il codice ministeriale partecipando alla conferenza dell’anno scorso (8), né ha citato il suo coinvolgimento nell’Associazione di Beneficenza di Bilderberg (di cui ha parlato Michael Meacher su Sky News) (9). Stava lì tutto smorfioso mentre Clarke gli diceva “quanto era balorda tutta questa storia”. “Sono invece un po’ deluso” gongolava Fleming. Già, lo sei tu e lo sono anch’io.
Da un inizio ridanciano a un finale urlante, è stato tutto un penoso attacco malevolo all’intera vicenda. Mai, nemmeno per un istante, hanno pensato di condurre un vero e proprio dibattito. Avrebbero potuto farlo, ma quello che volevano era solo buttare una bomba a mano. E Aaronovitch non ha neanche dovuto tirare la spoletta. Ha tirato se stesso. E Jones non aveva certo bisogno di una miccia per esplodere.
Prima della puntata ho detto ai produttori quello che sarebbe successo. “Questo non è giornalismo” ho detto. “Questo è sport”. Perlomeno è stato un attacco al giornalismo. Sicuramente è stato un attacco al libero pensiero”. Dopo lo show ho mandato questo messaggio al produttore “Missione compiuta”.
Charlie Skelton, commediografo e giornalista, ha fatto servizi sulla Conferenza di Bilderberg 2013 per il Guardian.
Fonte: www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/media/media-blog/2013/jun/10/alex-jones-daily-politics-bilderberg
10.06.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cuar di SKONCERTATA63
1) http://www.guardian.co.uk/media/2013/jun/09/andrew-neil-alex-jones-sunday-politics
2) http://www.guardian.co.uk/world/bilderberg
3) http://www.guardian.co.uk/media/video/2013/jan/08/alex-jones-pro-gun-tirade-piers-morgan-video?INTCMP=SRCH
4) http://www.telegraph.co.uk/news/politics/10102168/Bilderberg-Group-No-conspiracy-just-the-most-influential-group-in-the-world.html
5) http://www.guardian.co.uk/media/bbc
6) http://news.sky.com/story/1100183/bilderberg-conference-watford-too-secret
7) http://www.dailymail.co.uk/news/article-2336847/Bilderberg-2013-Who-billionaires-politicians-arriving-secretive-conference-Watford-hotel.html
8) http://technocracywatch.org/bilderberg/clarke/
9) http://www.youtube.com/watch?v=jAm-l4kE1Zw
10) http://technocracywatch.org/bilderberg/clarke/
10) http://www.guardian.co.uk/media/andrew-neil