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L'AMERICA VUOLE USARE L'ATOMICA CONTRO L'IRAN?

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A cura di Vichi genio
Il 7 Novembre 2005
98 Views

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Ecco il motivo per il quale l’agenda dei neo-con prevede un attacco atomico contro l’Iran

DI JORGE HIRSCH

La decisione strategica di bombardare l’Iran con l’atomica è stata presa già da molto tempo. La tattica si dovrà adattare agli avvenimenti man mano che questi si presenteranno.
Uno di questi si è verificato la settimana scorsa quando il presidente dell’Iran ha dichiarato che Israele deve essere “cancellato” dalla carta geografica. L’affermazione non è né nuova nè sorprendente, considerato che veniva spesso pronunciata dall’ex ayatollah Khomeini e che il discorso in cui è si trovava era rivolto ad un pubblico interno di studenti. Quello che sorprende invece è la scelta del momento, (e cioè proprio quando si sta discutendo sul diritto dell’Iran di procedere o no con il suo programma atomico), e la risposta relativamente moderata degli Stati Uniti. Tony Blair ha dichiarato di avere provato “rigetto”, Chirac si è dichiarato “profondamente scosso”, l’Unione Europea l’ha “condannata nei termini più forti”. Bush, invece, è rimasto silenzioso.

Il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan ha così commentato: “Ciò rafforza le nostre preoccupazioni a proposito delle intenzioni nucleari iraniane”, mentre il verboso ambasciatore USA all’ONU, John Bolton, ha detto soltanto che le osservazioni di Ahmadinejad su Israele erano “perniciose e inaccettabili.”

Si tratta di commenti stranamente moderati in bocca a una amministrazione che si trova di fronte a una dichiarazione provocatoria da parte dell’Iran contro uno dei suoi più fedeli alleati. Come mai?

Il fatto è che il messaggio sottinteso dell’Iran contro gli USA, solo in apparenza fuori tempo, è questo: Se ci bombardate con l’atomica, tutti sapranno che l’avrete fatto perché siamo favorevoli alla causa palestinese.

Gli USA hanno interesse a mettere il messaggio sotto silenzio, ecco spiegata la risposta di basso profilo Un bombardamento dell’Iran solo perché ha minacciato Israele darebbe fuoco al mondo arabo e non sarebbe accettato né dagli alleati europei né dal pubblico americano. Per bombardare l’Iran con l’assenso dell’Occidente ci vogliono altre scuse, che verranno illustrate, a tempo debito, nel momento più opportuno:

1) L’Iran “è deciso a ottenere armi nucleari da installare su missili balistici che possono essere usati non solo per intimidire i propri vicini ma anche per rifornire i terroristi.” (John Bolton, 15 ottobre 2005);
2) “Non possiamo permettere che l’Iran, uno dei più importanti sostenitori del terrorismo internazionale, venga in possesso di potenti armi di distruzione e dei mezzi per poterli lanciare in Europa, in gran parte dell’Asia Centrale, in Medio Oriente e oltre.” John Bolton , 24 giugno 2004)
3) “la Siria e l’Iran condividono l’obiettivo di danneggiare l’America… sostenitori del terrorismo come la Siria e l’Iran hanno una lunga storia di collaborazione con i terroristi… (George Bush, 6 ottobre 2005);
4) La Commissione sull’11 settembre ha stabilito che al Qaeda ha avuto rapporti forti e duraturi con l’Iran, ad esempio “ istruttori e militanti operativi sono andati in Iran per essere addestrati nell’uso degli esplosivi.” (In contrasto non ha rilevato nessun legame fra al Qaeda e l’Irak).
5) L’Iran, secondo la sentenza di un tribunale americano del 2001, è stato responsabile per l’attentato del 1996 alla Khobar Towers, che è costato 19 morti americani e 372 feriti. Secondo la commissione dell’11 settembre dovrebbe essere stata coinvolta anche al Qaeda.
6) Nel 1982 gli Hezbollah, gruppo terroristico collegato all’Iran, hanno condotto l’attacco suicida di Beirut che è costato la vita di 241 marines americani. Secondo un giudice americano, Royce Lamberth maggio 2003, l’Iran era stato coinvolto direttamente.

Però la vera ragione per la quale si dovrà bombardare l’Iran con l’atomica non è fra quelle elencate. La possiamo trovare esposta quasi candidamente in un documento del Pentagono “Doctrine for joint nuclear operations”, dove vengono elencate le varie ragioni per le quali i comandanti regionali possono chiedere al presidente l’approvazione per l’uso delle armi nucleari. Una delle ragioni è la seguente:

“Dimostrare che gli USA sono disposti a usare le armi nucleari per far desistere gli avversari dall’eventuale uso di armi di distruzione di massa.”

Si avete letto bene: gli USA sono pronti a rompere un tabù vecchio di 60 anni sull’uso delle armi nucleari contro un paese non nucleare, non perché sia in gioco la sopravvivenza del paese, o perché bisogna salvare le vite di molti americani, ma solo per provare che essi sono disposti a usarle.

Fino ad oggi gli USA si sono attenuti alla dottrina di riservarsi il diritto di rispondere con armi nucleari ad attacchi effettivi o intenzionali con armi di distruzione di massa, e che sono pronti a usare l’arma nucleare contro attrezzature sotterranee nemiche. Si ritiene che tali posizioni abbiano un effettivo valore di dissuasione e che l’ambiguità su che cosa possa scatenare una reazione nucleare americana sia sufficiente per dissuadere iniziative militari contrarie agli interessi degli USA.

Si tratta di affermazioni prive di senso. Non esiste nessun potere di dissuasione perché nessuno, sano di mente, può pensare che la più grande democrazia del mondo sia intenzionata a fare una cosa del genere.

A meno che gli USA lo dimostrino, mettendo in atto la loro volontà almeno una volta.

Come si può fare per creare le condizioni di questa dimostrazione senza incorrere in una immediata riprovazione mondiale?

1) Basta dichiarare che l’Iran è il secondo membro del famoso “asse del male”;
2) Iniziare una “guerra mondiale contro il terrore”;
3) Invadere il primo membro di quest’asse (Irak) e mettere 150.000 soldati sull’uscio del secondo membro, dove si trovano in pericolo, perché sono troppo pochi sia per invadere l’Iran sia per opporsi a una invasione iraniana;
4) Si colpiscono le infrastrutture iraniane con bombe convenzionali e nucleari, per impedire che possano rispondere con missili a testata NBC (Nucleare, Biologico, Chimico) o che possano invadere l’Irak, salvando così la vita dei 150.000 soldati americani lì presenti.
5) Si pretende che le infrastrutture iraniane chimiche e nucleari vengano distrutte per non farle utilizzare da gruppi terroristici contro gli USA (Non importa che si tratti di reattori nucleari e non di armamenti nucleari);
6) Si fa sparare il primo colpo a Israele, con il bombardamento delle installazioni iraniane (come già fatto in Irak contro l’installazione di Osirak), in modo da provocare una risposta iraniana.

Secondo gli strateghi USA ecco il nuovo mondo dopo la “dimostrazione” USA:

1) Senza alcun dubbio le parole americane sull’uso della forza nucleare saranno prese sul serio;
2) Il Trattato Internazionale di Non Proliferazione verrà modificato in modo da proibire a tutti i paesi che ancora non lo fanno, di arricchire l’uranio; chi disobbedisce verrà bombardato con bombe atomiche.
3) La Corea del Nord sarà costretta a disarmarsi dopo la nuova credibilità delle minacce nucleari americane;
4) Tutti i paesi sospettati di volere degli armamenti nucleari o tali da minacciare gli USA e i suoi alleati, verranno bombardati con l’atomica.
5) La Russia, la Cina e altri paesi nucleari saranno costretti, alla fine, a disarmarsi sotto la minaccia di un massiccio attacco nucleare americano.

Però il mondo reale non sempre si attiene al copione scritto dagli strateghi americani, come dimostra l’esperienza irachena. Così ecco uno scenario più probabile di una situazione “post-dimostrazione”:

1) Molti paesi non nucleari, compresi gli attuali amici degli USA, si affretteranno a sviluppare un deterrente nucleare, e molti vi riusciranno;
2) I gruppi terroristici a favore dell’Iran faranno del loro meglio per ricambiare il trattamento USA all’Iran e alla fine ci riusciranno;
3) Con la rottura del tabù sull’uso delle armi nucleari se ne farà ampio uso nei vari teatri regionali e la conseguente escalation condurrà a una guerra nucleare mondiale.

Alla fine ciao, ciao mondo, compresi gli Stati Uniti.

Fonte: www.antiwar.com/
Link: http://www.antiwar.com/orig/hirsch.php?articleid=7861

1.11.05

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