DI JAMES HALL
batr.org
Il Sistema SWIFT è parte integrante di un processo di comunicazione che assiste il regolamento delle transazioni finanziarie. Il sito corporatetobank.com lo definisce come segue, fornendo diversi esempi di sistemi di Pagamento, Compensazione e Regolamento.
“La Società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie internazionali (SWIFT) – Société Cooperative a Responsabilité Limitée (s.c.r.l.) – è una cooperativa di proprietà dei suoi membri. SWIFT fornisce una piattaforma di telecomunicazioni per lo scambio di messaggi finanziari standardizzati tra istituzioni finanziarie e imprese.
SWIFT non è un sistema di pagamenti e tantomeno di regolamento, benché i suoi messaggi standard sono largamente utilizzati in diversi sistemi di pagamento e di regolamento. I clienti di SWIFT comprendono banche, strutture di mercato, mediatori finanziari, imprese, società fiduciarie e d’investimento.
SWIFT è soggetto alla supervisione delle banche centrali del Gruppo dei Dieci.”
Oggi le Banche Centrali Occidentali si stanno coordinando con i loro governi/suddito in un tentativo disperato di conservare la loro supremazia finanziaria, mentre sale intorno a loro la pressione. Secondo l’articolo, la risposta di Mosca alla guerra economica: la Banca Centrale della Russia lancia l’alternativa a SWIFT per i regolamenti interni
“L’invito alle banche russe a scollegarsi dal sistema mondiale SWIFT giunge in momento di grave deterioramento dei rapporti tra Russia e paesi occidentali e di applicazione di sanzioni.
Tuttavia, lo stesso SWIFT non ha espresso alcuna intenzione di escludere la Russia dal proprio sistema e molti paesi stanno facendo pressione affinché non aderisca alle sanzioni anti-russe”.
Ebbene, se i membri del SWIFT non facessero già parte dello sforzo di isolare quei regimi non collaborativi, perché mai la Russia si prenderebbe la briga di escogitare un’alternativa ad esso? La Russia dà il via ad una guerra nucleare finanziaria riporta: “Verrà testato con otto grandi banche, compresa la VTB bank (seconda del paese) e le banche SMP e Rossiya (entrambe colpite dalle sanzioni occidentali). Komlev ha detto che il nuovo sistema sarà operativo entro Maggio 2015”.
La naturale reazione alle sanzioni ha accelerato il bisogno di aggirare un grave pericolo, inducendo la Russia a elaborare un suo proprio sistema SWIFT. “Tra alcuni paesi europei è già circolata l’intenzione di impedire alle banche russe di usare il sistema SWIFT.“
Tuttavia, non è stata certo quest’ultima minaccia a dare il via alla pianificazione di un sistema alternativo. Come ha riportato tempo fa TASS: Russia e Cina intendono elaborare un sistema alternativo al SWIFT“
“Russia e Cina stanno discutendo la messa a punto di un sistema di transazioni interbancarie analogo al SWIFT” aveva annunciato il vice-premier Igor Shuvalov nel settembre scorso. Secondo Shuvalov, la Russia sta anche considerando insieme alla Cina l’istituzione di un’agenzia di rating indipendente. “Proposte concrete in tal senso giungeranno alla fine del 2014”.
Quanto potrà svilupparsi una simile collaborazione? Le implicazioni andranno ben oltre l’istituzione di un sistema alternativo di regolamenti finanziari.
Esaminiamo le implicazioni commerciali dell’iniziativa che indurrà la Cina ad iniziare a regolare i pagamenti con la Russia in valuta nazionale. “Il Sistema Commerciale Cinese di Scambio di Valute Estere ha annunciato che a partire dal 29 dicembre 2014 la Cina, la Russia, la Malesia e la Nuova Zelanda inizieranno ad utilizzare nelle loro reciproche transazioni commerciali le valute nazionali. Pechino spera di far diventare il suo yuan un’alternativa al dollaro statunitense nel commercio mondiale”.
Ora, questi sviluppi assumono un’importanza ancora maggiore in un momento in cui è in atto una reale guerra finanziaria. Portavoce nazionale della City di Londra, l’Economist ci parla di una storia diversa: “I pro e i contro di un’alternativa al SWIFT.”
“L’impatto sulla già fragile economia della Russia sarebbe enorme. Le sue banche sono molto più collegate al commercio internazionale e ai mercati capitalisti di quanto lo fossero quelle iraniane. Sono dei grandi utilizzatori non solo del SWIFT ma anche di altri sistemi di pagamento ad esso collegati, come l’ America’s Fedwire e il Target2 della BCE. Kommersant, un giornale russo, riporta che più del 90% delle transazioni che riguardano la Russia avvengono oltre confini.
Anche le imprese straniere che operano in Russia ne soffrirebbero. I paesi che hanno importanti rapporti commerciali con la Russia, come la Germania e l’Italia, non ne sarebbero quindi tanto felici. E non lo sarebbero neanche altri del settore finanziario. SWIFT è meno immune da tali pressioni di quanto lo siano le sue controparti in altri settori, come ad esempio l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, un’agenzia delle Nazioni Uniti regolata da una convenzione internazionale. Questo perché è un’organismo cruciale del sistema finanziario mondiale.”
Il senso di quest’ analisi implica che è nell’interesse della Russia mantenere intatto il suo rapporto con SWIFT. Oh, come sarebbe bello se le dispute internazionali potessero non riguardare il sistema bancario, che potrebbe così continuare a funzionare alla sua normale maniera imperialistica.
Il brillante articolo: “Quale Petrodollaro? Russia e Cina si apprestano a dare il via ad un SWIFT alternativo” (trad ita qui) mette in evidenza il lato ironico del punto di vista dell’Economist. “Ma, un momento: solo due settimane fa non era forse intenzione del Regno Unito estromettere la Russia dal SWIFT? Pare di sì, e il fatto che la Russia si appresti a farlo spontaneamente e alle sue condizioni, mostra ancora una volta chi è che ha davvero il potere e chi ha veramente bisogno (e chi non ne ha) del dollaro americano.”
Ed è qui il vero senso della recente campagna mirata ad isolare ogni paese che operi nel suo proprio interesse e che sfidi la supremazia dell’onnipotente valuta americana. Qualsiasi sviluppo o innovazione che tenti di frammentare il modello globalizzato della supremazia finanziaria sono sempre visti in chiave negativa.
E invece un rimedio molto utile e provvidenziale sarebbe proprio un rapido (in inglese: swift) smantellamento di un paradiso internazionale ormai giunto alla sua massima espressione, quella che dagli alti cieli delle banche centrali conduce al sentiero verso l’illuminazione globale.
Mescolare oppressive richieste di conformità con intimidazioni a isolare quei paesi che non si conformano al regime del commercio estero globale, sembra essere una violazione del principio fondamentale del globalismo. E’ chiaro che le basi per un Unico Ordine Economico Mondiale comprendono anche la presenza di paesi che non si conformano e hanno bisogno di essere “rimessi in riga”.
Il difetto fondamentale nel funzionamento di qualsiasi sistema finanziario è che in genere le dispute politiche sostituiscono il puro opportunismo economico. Russia, Cina, Iran e qualsiasi altro paese che si distingue dal modello bancario Rothschild di denaro fondato su debito e credito, saranno sempre sottoposti a grandi pressioni. Un tale paradigma è tutt’altro che “swift” (rapido).
Fonte: www.batr.org
Link: http://www.batr.org/negotium/123114.html
31.12.2014
Traduzione per www.comedomchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63
31.12.2014