La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

La verità dei fatti della giornalista Federica D’Alessio: “Pressioni ed intimidazioni dal sistema filoisraeliano. Ho avuto paura”

La cronista non lavora più per Micromega: "risoluzione consensuale" dopo gravi pressioni esterne sulla sua persona e verso l'azienda.
blank
A cura di Redazione CDC
Il 19 Novembre 2024
13808 Views
13808 Views
La verità del potere e la verità dei fatti della giornalista Federica d'Alessio: "Intimidazioni, pressioni e minacce dal sistema filoisraeliano"

La giornalista Federica D'Alessio

La pubblica denuncia della giornalista Federica D’Alessio è chiara, quanto amara: le sue libere opinioni sui crimini israeliani in Palestina non sono state gradite da chi conta e quindi è arrivata anche la risoluzione “consensuale” del rapporto di lavoro con la rivista Micromega, organo liberal di propaganda mainstream che più non si può.  E’ la stessa D’Alessio che racconta delle pressioni ricevute e da quali ambienti.

Per chi non lo avesse ancora capito, funziona così: o dici quel che vogliono che tu dica, o sei fuori.

Eccola qua la selezione naturale, anche fra i giornalisti, ciò che separa i servi dagli uomini liberi. Ed il prezzo da pagare è spesso il proprio lavoro, pur di non vendere la propria dignità e la propria onestà intellettuale.

 

Da Federica D’Alessio ci separano magari diversità di vedute su come interpretare la nostra contemporaneità, tuttavia, la libertà di espressione oltre ad essere un cardine della nostra Costituzione, è un pilastro di chi aspira a fare onestamente informazione, al meglio possibile.

 

A Federica D’Alessio va la solidarietà della redazione di ComeDonChisciotte.org.

 

 

La verità del potere e la verità dei fatti

Di Federica D’Alessio

 

L’11 novembre, il mio rapporto di lavoro con la rivista MicroMega si è concluso, consensualmente. Ero arrivata in MicroMega due anni fa, per una collaborazione che inizialmente doveva essere di qualche mese in sostituzione di una collega, e che era stata poi convertita in un rapporto a tempo indeterminato. Il primo della mia vita.

Il terremoto che si è abbattuto su di me in questo ultimo mese, con una serie di attacchi in batteria ricevuti dalla comunità filoisraeliana italiana, ha coinvolto in pieno – secondo una classica modalità intimidatoria e ritorsiva – anche l’azienda per cui lavoravo; questo nonostante tutte le reazioni fossero state suscitate da post scritti sui miei profili social personali.

Post che la propaganda non ha gradito, giacché osavano mettere in discussione alcuni dei cardini narrativi attraverso i quali la comunità filoisraeliana in tutto il mondo giustifica la barbarie che Israele sta dispiegando da oltre un anno in Palestina. Hanno pensato bene di colpirmi dove sapevano di trovarmi più vulnerabile, come sempre fanno: nei rapporti di lavoro. Per zittirmi si sono mobilitati i loro più famosi esponenti sui media. Associazioni, giornali e pseudo-giornali, giornalisti e pseudo-giornalisti, leoni e leonesse da tastiera e via discorrendo hanno messo in campo la loro capacità d’influenza e di pressione e hanno utilizzato i social, la stampa, le comunicazioni private per diffamare la mia persona, macchiare la mia immagine professionale e deteriorare il mio rapporto di lavoro. Volevano fare paura, a questo servono le comunicazioni intimidatorie. E sono efficaci: riescono a fare paura. In queste settimane ho avuto, sinceramente, paura.

Hanno riversato sul mio conto una incessante quantità di menzogne, tanto sulle mie idee e posizioni, quanto sulle vicende che venivano via via prese a pretesto per colpirmi: i presunti stupri del 7 ottobre 2023; la vicenda della giovane iraniana denudatasi a Teheran e trasformata in un meme propagandistico alla velocità della luce; e infine, gli avvenimenti di Amsterdam, il cui racconto da parte dei media mainstream e delle principali istituzioni politiche europee ha segnato credo il punto di scollamento massimo, nelle formalmente democrazie occidentali, fra la realtà come la rappresentano le élite e quella che la gente comune esperisce.

Tutto questo, come scrivo e dico da ormai oltre un anno, non è semplicemente un modo violento di stare al mondo; è parte di un sempre più esplicito passaggio a nuovi regimi totalitari, anche nella nostra Europa; regimi che mirano ad asservire le popolazioni a nuove forme di suprematismo di classe e razziale, e che non riuscirebbero mai a instaurarsi senza colpire, come da manuale, innanzitutto la ricerca della verità e chi la porta avanti.

La mia convinzione profonda, perciò, è che la resistenza democratica a questi nuovi totalitarismi passi, così come è sempre stato nei frangenti che hanno fatto la Storia, dall’affermare testardamente la verità dei fatti su quella del potere. E dalla solidarietà, altrettanto testarda, contro chi subisce vili attacchi squadristici perché ciò che fa non va giù ai detentori del potere.

Per me, in questo momento la priorità è continuare a esprimere il mio pensiero, senza cedere al ricatto della violenza e della paura; praticare le libertà politiche di cittadina garantite dalla Costituzione, mai così minacciate per tutti e tutte; e creare le condizioni per continuare a esercitare il mio mestiere in piena coscienza e dignità. Anche a costo di doverci rinunciare, come già fatto più volte in passato, se tali condizioni non dovessero più sussistere.

Chiunque mi abbia accusata di antisemitismo, di “negazionismo” dell’Olocausto o dello stesso 7 ottobre nella sua gravità e orrore, e persino di fiancheggiare formazioni terroristiche, ovviamente non si è premurato di leggere nulla degli articoli e neanche dei post che ho scritto nel corso degli anni, prima di muovere tali pesanti accuse; ne risponderà davanti ai giudici.

Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in queste settimane, e in primis il sindacato Stampa Romana per la sua assistenza calorosa e solidale. Da un punto di vista professionale torno a essere una giornalista indipendente, dai tempi ponderati, esattamente come lo ero prima che cominciasse la mia imprevista avventura da redattrice.

La mia unica amarezza è la consapevolezza che indietro, veramente, non si torna. Due anni fa, quando entravo in MicroMega, c’era ancora mio padre con me, ad appoggiarmi nelle mie battaglie, nei traguardi e nelle peripezie. Oggi non c’è più. La mia famiglia mi è vicina, mi sostiene con amore e solidarietà ogni giorno; l’abbraccio di Alessio, ovunque si trovi in questo momento – nei nostri pensieri innanzitutto –, ci riscalda.

9:31 AM – 14 novembre 2024


·

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
24 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • La scommessa: geostrategia 10 Dicembre 2024
    Se abbiamo finito gli svarionamenti, alla "abbiamo vinto abbiamo perso", per questa prima "tranche" di degustazioni al massacro inutle di poveracci (al solito) potremmo forse farci la domand...
    GioCo
  • Al Jolani vero muslim ? Per niente. 10 Dicembre 2024
    Qualche dubbio dopo Al Baghdadi, criptojewish criminale tanto quanto i suoi tagliagole, mi era venuto. Adesso qualche indizio a conferma che Abu Mohammed Al Jawlani ( Al Jolani ) sia in rea...
    oriundo2006
  • Articolo del 2020: Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano (oggi 2 morti, 3 dispersi, 9 feriti n.d.r. ) 9 Dicembre 2024
    Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano DiGian Luca Garetti/Lascia un commento/3 Novembre 2020 Abbiamo intervistato Maurizio Marchi della sezione di Medicina Democrati...
    marcopa
  • Eppure... 8 Dicembre 2024
    La morte, da noi in occidente forse il timore più grande, di certo abbiamo un atteggiamento ipocrita, falsamente feticista, dove la "Signora in Nero" comanda su tutto e su tutti. La realtà ...
    GioCo
  • Al jolani rapi' Greta e Vanessa, Gentiloni pago' 12 milioni di euro ? 8 Dicembre 2024
    Dal cellulare Leggo tutto ma scrivo a fatica Voglio pero' mandare subito la notiZia I giornaloni saranno costretti a parlarne, Al jolani era alleato dell' isis, Festeggiano anche...
    marcopa
1 / 146 Pagine


blank