LA TURCHIA SCENDE IN GUERRA. MA DA CHE PARTE ?

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DI GORDON DUFF

veteranstoday.com

Segnalare la verità sembra essere diventato un fatto involontario … una questione di mera serendipità.

La Turchia ha annunciato che oggi, 4 Settembre, avrebbe dato inizio ad una campagna aerea contro il gruppo terroristico conosciuto come ISIS. Ecco l’annuncio, tratto dal Los Angeles Times:

”La Turchia è da tempo un partner riluttante nella campagna a guida statunitense contro i militanti dell’ISIS. Quando gli Stati Uniti lanciarono i primi attacchi aerei in Iraq, quasi un anno fa, i leaders di Ankara si rifiutarono di partecipare e, fino a questa settimana, hanno sempre impedito che aerei da guerra della coalizione utilizzassero delle basi aeree turche per portare attacchi di alto profilo nella vicina Siria. Poi, però, c’è stato l’annuncio di Venerdì [4 Settembre], tramite il quale la Turchia ha dato inizio agli attacchi aerei contro il gruppo estremista [ISIS], che sono solo l’inizio di quella che il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha definito ‘una serie di operazioni’ che proseguirà con decisione”.

Ma c’è un problema in tutta questa storia, ed è datato 24 Luglio 2015. Andiamo dritti sulla questione. La Turchia aveva annunciato che quel giorno avrebbe dato inizio ad una serie di attacchi aerei contro l’ISIS. Attacchi che, in realtà, sono cominciati il successivo 29 Agosto. Basta citare un brano dell’Associated Press, pubblicato il 29 Agosto 2015 dal ‘San Francisco Chronicle’:

””Ankara, Turchia (AP) – La Turchia, quale membro della coalizione guidata dagli Stati Uniti, ha annunciato che i suoi ‘caccia’ hanno appena portato i primi attacchi contro l’ISIS, in Siria””.

Bene, da dove vogliamo cominciare? Cominciamo dagli stessi media e dalla loro totale mancanza di curiosità e di vergogna.

Per 35 giorni [dal 24 Luglio al 29 Agosto] i media mainstream hanno riferito di attacchi aerei turchi portati non solo in Siria ed Iraq – nonostante le proteste dei legittimi governi di quei paesi – ma anche nella stessa Turchia [Kurdistan turco].

Gli attacchi hanno avuto inizio [24 Luglio], così ci è stato detto, con dei bombardamenti turchi contro il PKK, all’interno della regione curda dell’Iraq, che hanno distrutto alcuni villaggi che non potevano assolutamente essere considerati un obiettivo militare.

Il giorno dopo, quegli attacchi sono stati portati in Siria, dove la Turchia ha fornito supporto aereo ravvicinato agli jihadisti dell’ISIS nelle regioni di Hasaka e Kobane, per favorire gli attacchi contro i gruppi militari appoggiati dai curdi siriani dello YPG, supportati dagli Stati Uniti.

E’ appena il caso di ricordare che lo YPG non è in alcun modo coinvolto in attività politiche o addirittura terroristiche – un termine che Erdogan tira fuori molto in fretta per qualsiasi opposizione politica – né mai è stato accusato di farlo.

Allora, perché Erdogan li ha bombardati? Questo è il gruppo armato che ha ripreso Kobane [occupata dall’ISIS] dopo settimane di duri combattimenti, assistiti dal supporto aereo americano e dal lancio di armi!

Il Pentagono, in un suo ‘Libro Bianco’, ha definito lo YPG come il miglior partner dell’America all’interno della Siria, fin dal momento in cui furono catturati quei 54 combattenti addestrati dagli Stati Uniti presso alcune basi segrete in Turchia [che avrebbero dovuto agire sul territorio per segnalare gli obbiettivi degli attacchi aerei. Potrebbe essere utile, per poter ben comprendere gli eventi, consultare l’articolo pubblicato da CdC, ‘Siria, Le Chiacchiere e la Verità’, http://comedonchisciotte.org/controinformazione/modules.php?name=News&file=article&sid=15452].

Per comprendere più chiaramente la posizione della Turchia, andiamo ancora una volta sulle notizie mainstream, su una storia di Mitchel Prothero edita dalla McClatchy DC, datata 24 Agosto 2015:

””Gaziantep, Turchia – Molte ‘fonti’ facenti capo ai ribelli ci hanno riferito che il rapimento del gruppo di ‘siriani moderati’ addestrato dagli Stati Uniti, subito dopo essere entrato in Siria, lo scorso mese, per combattere lo Stato Islamico, è stato orchestrato dai ‘servizi segreti turchi’.

I ribelli sostengono che la soffiata al ‘Fronte al-Nusra’, facente capo ad al-Qaeda, ha permesso di far catturare molti di quei 54 combattenti lo stesso 29 Luglio, quando erano appena entrati in Siria, infliggendo un colpo umiliante al piano concepito dall’Amministrazione Obama per affrontare l’ISIS.

I ribelli a conoscenza degli eventi sostengono che i piani di quell’arrivo erano trapelati perché i funzionari turchi erano preoccupati del fatto che questi ‘siriani moderati’, nonostante il loro bersaglio fosse l’ISIS, avrebbero comunque costituito un’avanguardia potenzialmente utile per attaccare anche i combattenti islamici cui la Turchia è vicina, compresa al-Nusra ed un’altra grande forza islamista, Ahrar al Sham””.

Da questa lettura possiamo lecitamente concludere che al-Nusra è nient’altro che ‘al-Qaeda’, l’organizzazione che gli Stati Uniti reputano responsabile dei fatti del 9/11. Ma … l’America è alleata di al-Nusra, in questa guerra!

Questo gruppo armato non solo supporta al-Qaeda, ma ha anche letteralmente distrutto il tanto decantato ‘programma di addestramento americano ai ribelli-moderati’, disponendo il sequestro dei 54 combattenti sostenuti dagli Stati Uniti.

Paradossalmente, quindi, gli Stati Uniti si trovano ad essere alleati con un gruppo che li ha combattuti, al-Nusra, e tramite questo anche con al-Qaeda, che è un loro acerrimo nemico.

Per tutto il tempo [i 35 giorni di cui sopra] la Turchia ha continuato ad aiutare l’ISIS ed al-Qaeda bombardando i loro nemici, compreso lo YPG alleato degli americani che, secondo il Pentagono, è l’ultima speranza dell’America contro l’ISIS.

Anche le notizie mainstream, se qualcuno sta realmente attento, possono fornire delle rivelazioni sorprendenti, come ad esempio questo brano tratto dal Guardian del 26 Agosto 2015:

””Un funzionario della difesa, Mercoledì scorso, ha detto che l’’Ispettore Generale del Pentagono’ sta indagando sull’accusa rivolta al comando militare statunitense che sovrintende alla campagna militare contro l’ISIS per aver distorto o alterato le valutazioni dell’Intelligence, al fine di sopravvalutare i progressi contro quel gruppo militante””.

Tutto questo aiuta a spiegare perché gli Stati Uniti sono allineati con un paese [la Turchia] che è chiaramente dall’altra parte? Gli Stati Uniti, dopotutto, sono alleati sia di Israele che dell’Arabia Saudita … la Turchia si aggiunge solo in coda.

CONCLUSIONE

E’ ingenuo, da parte degli Stati Uniti, credere che mettendo semplicemente la testa sotto la sabbia gli altri non vedano l’umiliazione che hanno subito.

La scorsa settimana, attirati da un’esposizione delle armi russe più avanzate, alcuni leaders del Medio Oriente, tra cui i Capi di Stato degli Emirati Arabi Uniti e della Giordania, sono volati a Mosca. E’ così diventato palese che la Russia sta affermando il suo interesse non solo verso la Siria e l’Iran, ma anche verso l’Iraq.

La Russia, in effetti, sta da tempo fornendo delle grandi quantità di equipaggiamenti militari all’Iraq. Ha cominciato un anno fa, con 25 aerei SU di ‘supporto alle operazioni di terra’, che sono stati molto efficaci contro i bersagli dell’ISIS.

Ma sia l’Iran che la Russia sono profondamente coinvolte con la Turchia nelle trattative per i gasdotti, ed è improbabile che facciano valere pienamente quegli interessi nazionali strategici che li porrebbero in contrasto con l’estrema avventatezza di Erdogan.

Quest’ultimo, tuttavia, muovendosi apertamente contro Damasco, potrebbe aver solo voluto testare fino a che punto la Russia e l’Iran sono disposte a spingersi.

C’è un qualcosa, comunque, che tutti noi dobbiamo affrontare. Questa guerra – ovvero la distruzione di Palmyra, i quasi 4 milioni di rifugiati siriani, i 100.000 morti … – non sarebbe tutt’ora in corso se non fosse considerata sia ‘contenuta’ che ‘redditizia’.

All’inizio del secolo scorso un Marines degli Stati Uniti, Smedley Butler, dichiarò che ‘la guerra è un racket’. Ed infatti basta guardare alla sola Siria, alle antichità e alle banche saccheggiate, alle fabbriche intere [palesemente i macchinari] trasportate con dei camions attraverso il vicinissimo confine turco.

Basta guardare ai miliardi di dollari di beni che sono stati rubati, alle centinaia di migliaia di persone vittime della tratta degli esseri umani. Ed oltre a questo sono stati rubati dalla Siria miliardi di dollari di petrolio, totalmente identificabile attraverso delle analisi chimiche, che è stato poi venduto alle raffinerie europee, in Francia, Italia, Austria e Grecia.

Il tutto attraverso la Turchia e con la palese complicità del Presidente Erdogan e della cabala di ricchi che si trova intorno a lui .

Per comprendere il ruolo della Turchia in questa guerra, basta accettare il fatto che questo paese sia gestito da una cabala di criminali organizzati – non è l’unico paese, del resto, che funziona in questo modo.

E poi accettare che anche i media occidentali tradizionali – forse non tutti, ma una quota significativa – facciano parte di questo sistema. In questo articolo ho solo riportato quello che gli stessi media hanno esposto, forse inavvertitamente. Da parte loro, esporre qualche verità è stato – nella migliore delle ipotesi – un atto involontario.

Gordon Duff – Veterans Today

Fonte: www.veteranstoday.com

Link: http://www.veteranstoday.com/2015/09/04/neo-duff-turkey-joins-the-war-but-on-which-side/

4.09.2015

Scelto e tradotto per www.comwedonchisciotte.org da FRANCO

Fra parentesi quadra [ … ] le note del Traduttore

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