Questa mattina, lunedì 18 aprile, il Ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che la Turchia ha avviato un’importante offensiva militare transfrontaliera, prendendo di mira i militanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), nella parte settentrionale dell’Iraq.
L’operazione si è svolta prima attraverso un vasto attacco via aerea utilizzando jet, elicotteri e droni, nonché successivamente con l’incursione via terra con lo schieramento delle truppe di fanteria. Ha descriverla il Ministro della Difesa Hulusi Akar in questo video pubblicato su Twitter:
Millî Savunma Bakanı Hulusi Akar, Irak’ın kuzeyinde devam eden PENÇE-KİLİT Operasyonu ile ilgili olarak “Şu ana kadar operasyonumuz planlandığı şekilde başarıyla devam ediyor. Birinci safhada belirlenen hedefler ele geçirildi.” dedi.https://t.co/jbFOXPYmRr#MSB #HulusiAkar pic.twitter.com/UhoWre5bX8
— T.C. Millî Savunma Bakanlığı (@tcsavunma) April 17, 2022
Ankara afferma quindi di aver distrutto con successo più bunker, tunnel e depositi di munizioni, nonché basi di comando militare del PKK nelle aree di confine settentrionale dell’Iraq. Attualmente però ancora non è chiaro quante truppe e tecnologie militari siano coinvolte.
“La nostra operazione sta proseguendo con successo, come previsto. Gli obiettivi fissati per la prima fase sono stati raggiunti”, ha affermato il Ministro Akar. “La nostra lotta continuerà fino a quando l’ultimo terrorista non sarà neutralizzato”, ha detto. “Siamo determinati a salvare la nostra nobile nazione dalla sfortuna del terrore che affligge il nostro paese da 40 anni”.
La guerra con Ankara è iniziata nel lontano 1984, e in questi anni ha causato più di 40.000 vittime. Per questo motivo il Ministro ha specificato che le forze turche stanno prendendo di mira solo i “terroristi” – il PKK è stato designato gruppo terroristico da Stati Uniti, Regno Unito e UE – utilizzando tutte le precauzioni per evitare la perdita di vite civili e danni ai siti del patrimonio culturale.
Il Ministero della Difesa ha affermato che l’offensiva, denominata “Operazione Claw Lock”, è stata lanciata dopo che è stato stabilito che i militanti si stavano preparando per un “attacco su larga scala” nella regione sudorientale della Turchia, a maggioranza curda.
Massimo A. Cascone, 18.04.2022