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“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

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LA TRAPPOLA

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A cura di Davide
Il 21 Ottobre 2007
46 Views

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ALESSANDRO MEZZANO
lettera d’informazione

Era prevedibile.

De Magistris, il PM di Catanzaro aveva i giorni contati per avere
osato scavare nel lerciume del potere che si chiama massoneria e che
coinvolge politica, magistratura, forze armate, banche ed alta finanza.

La maggior parte dei magistrati ha capito da tempo, sin da prima di
tangentopoli, fino a dove è possibile spingersi nelle inchieste che
passano dal loro tavolo, senza correre il pericolo di giocarsi la
carriera quando non addirittura la vita e sa stare alle regole non
scritte che riservano l’impunità alla casta/cosca del potere, quello
vero, quello dei “pupari” che tirano le fila del gioco.

Ma ogni tanto, qualcuno, qualche sconsiderato che ha preso
ingenuamente sul serio il giuramento, fatto all’atto dell’entrata in
magistratura, di difendere la Legge e la costituzione in ogni caso e
senza guardare in faccia nessuno, non ci sta e si permette di ficcare
il naso in faccende che trascendono l’ordinaria amministrazione
dell’abigeato, della rapina, dell’omicidio, del furto con scasso o
della piccola truffa e ha l’impudenza di scoperchiare le trame che
reggono la struttura di un potere occulto che gioca in grande, che è
strutturato ed organizzato, che gode di appoggi inimmaginabili e potenti da parte della politica perché anche essa è complice occulta di quella stessa trama truffaldina.
Ci sono in gioco miliardi e miliardi di euro da sottrarre agli scopi
per cui sono stati ufficialmente stanziati e deviarli in profitti
privati e una manovra di tale entità e di tale natura è irrealizzabile
senza l’appoggio e la complicità del potere politico, né è plausibile
che, proprio per l’entità delle operazioni, esse possano essere
completamente sconosciute a quella parte politica che non è
direttamente coinvolta e che quindi è almeno complice morale delle
malefatte..!

Ed allora era prevedibile che De Magistris finisse per essere umiliato
dalla esclusione dall’inchiesta che aveva avuto il coraggio e
l’imprudenza di iniziare.

Il giochino è stato semplice ed efficace e, dal lato formale, non presenta alcuna irregolarità.

Mastella ha notizia informale di essere indagato.
Mastella manda una ispezione ministeriale e deferisce De Magistris al CSM.
All’iscrizione ufficiale di Mastella nel registro degli indagati, scatta una “Incompatibilità ” tra De Magistris che indaga e Mastella che lo ha deferito al CSM.
Il gioco è fatto, De Magistris è fuori dalle scatole, l’inchiesta è affidata ad altro PM che, male che vada, non sarà così pazzo come De Magistris e capirà come si deve cantare nel coro…

In un Paese civile la gente si arrabbierebbe e scenderebbe in piazza per difendere il diritto e la giustizia e per cacciare dai loro scranni coloro che li infangano e li disonorano con i loro
comportamenti mafiosi, ma in Italia, siamo facili profeti, non
succederà e tra sei mesi nessuno più si ricorderà di un magistrato
ingenuo e coraggioso che si chiama De Magistris!

Alessandro Mezzano
Fonte: [email protected]
[email protected]
21-10 2007

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