DI CHRIS FLOYD
counterpunch.org
E’ stata finalmente diffusa una parziale versione dell’inchiesta del Senato sul sistema di tortura della Cia nella guerra al terrorismo. Pur se in forma limitata, fornisce dettagli su un’operazione di abominevole depravazione, che dovrebbe gettare una nazione civile in una profonda crisi di coscienza e sollevare una profonda ed angosciata discussione su come trasformare un sistema di governo – ed una morale nazionale – che ha potuto arrivare a tali ignobili crimini. Dovrebbe anche dare vita ad un esteso impegno per sottoporre gli ideatori, gli esecutori ed i complici del programma di torture a tutte le possibili punizioni legali che essi meritano.
Inutile a dirsi, nulla di tutto ciò avverrà in America. Infatti, ancor prima che venisse diffuso il rapporto, il New York Times – la voce ufficiale e il creatore del pensiero liberale “rispettabile” per la nazione – sbatté in prima pagina del proprio sito web un articolo di opinione, che chiedeva che “noi perdonassimo Bush e i torturatori”. Fu il primo “pezzo d’opinione” espresso dal Times la mattina della pubblicazione del rapporto.
Sono sicuro che entro la fine della giornata, la polvere si sarà nuovamente depositata nei suoi solchi consueti. La destra estrema – ed i suoi pubblicisti – denunceranno l’inchiesta e continueranno a difendere la tortura, come hanno fatto nelle settimane precedenti la pubblicazione. La destra in qualche modo moderata, che costituisce l’ala “liberale” del Partito Imperiale dominante (ed i suoi lacchè nei media “progressisti”) si torceranno le mani per un istante – come hanno fatto in occasione delle tantissime precedenti rivelazioni relative alle torture sistematiche, agli squadroni della morte della Casa Bianca, ai programmi di sorveglianza degni della Stasi, al lucro sulle guerre, all’aggressione militare e via dicendo. Poi ritorneranno a quello che è sempre stato il loro principale impegno: assicurarsi che qualcuno della propria fazione del Partito Imperiale stia al posto di comando della Macchina assassina di Guerra-e-Paura, che ha ormai pervaso la società americana.
Parlando della Macchina, quale è stata la reazione dell’attuale pilota, il principe del progressismo, Barack Obama? Ha mandato l’attuale capo della CIA, John Brennan, un “fiduciario di Obama”, come nota il Guardian, a….difendere l’uso della tortura.
Vedete, uno dei punti principali del rapporto è il fatto che le abominevoli pratiche decise ai più alti livelli del governo americano ed impiegate molto più ampiamente di quanto precedentemente ammesso, non erano nemmeno efficaci. Questa è ovviamente la critica più micidiale che si possa fare dei tecnocrati senz’anima al servizio dell’Impero. Al diavolo la moralità e l’umanità: il problema reale è che la tortura non è servita a niente. Ha prodotto quantità di spazzatura e di falsità provenienti dalle disgraziate vittime che, come tutte le vittime del mondo, da tempo immemorabile, semplicemente sputano fuori quello che pensano che i loro torturatori vogliano sentir dire.
Quindi alla fine, il sistema di tortura non solo era inefficace, ma anche controproducente: questa è la conclusione del rapporto. Ma è proprio questo che il Capo Tecnocrate non può tollerare. E così ha mandato il suo fido Brennan a confutare questa insopportabile accusa. Infatti Brennan uscì in pubblico per dire, apertamente, che la tortura aveva funzionato e che è una buona cosa:
“La nostra indagine dimostra che gli interrogatori di detenuti sui quali sono stati usati i metodi EIT hanno prodotto informazioni che sono state utili a sventare piani di attacco, catturare terroristi e salvare delle vite. Le informazioni rese possibili dal programma sono state cruciali per la nostra comprensione di al-Quaeda e continuano ad alimentare i nostri sforzi nell’antiterrorismo fino ad oggi”, ha affermato Brennan.
“EIT” è ovviamente l’eufemismo tecnocratico per la sistematica brutalizzazione di esseri umani disperati e prigionieri, da parte di miserabili codardi armati del potere statale e spalleggiati dai leaders nazionali. Brennan – il fiduciario di Obama – dice, a nome del presidente, che la tortura “ha salvato delle vite”. Peggio ancora, ammette che Obama sta ancora utilizzando i frutti del programma di tortura per “alimentare i nostri sforzi nell’antiterrorismo fino ad oggi.”
Diciamolo un’altra volta: la conclusione dell’amministrazione Obama è che l’uso della tortura è una buona cosa, e che sta ancora “alimentando” le sue operazioni di Guerra al Terrore “fino ad oggi”.
Una delle principali obiezioni formulate dai campioni della tortura contro la pubblicazione del rapporto era che la diffusione pubblica di questi crimini avrebbe provocato rabbia e sentimenti anti-americani nel mondo. Questa è sempre stata un’argomentazione pretestuosa, ovviamente; la gente presa di mira dalla Guerra al Terrore di Washington ha sempre saputo bene che cosa veniva fatto a loro e ai loro amici. Questo ultimo rapporto sarà solo un’ulteriore conferma, un altro elemento di evidenza da aggiungere alla montagna di atrocità che hanno subito.
No, non è il rapporto di per sé stesso, ma la reazione dell’establishment Americano – soprattutto la stessa Amministrazione Obama – che costituisce il vero scandalo, un nuovo oltraggioso schiaffo in faccia. Si apre una porta su una ripugnante stanza degli orrori….e tutto quello che Obama riesce a dire è che la tortura va bene; sì, è addirittura salvifica, salva delle vite, è buona ed efficace e necessaria e noi ne abbiamo bisogno.
La tortura va bene. Questo è ciò che recepisce Obama dal rapporto del Senato. E’ impressionante – o dovrebbe essere impressionante, se non vivessimo in un’epoca assuefatta al terrore di stato e alla rapina della elite.
Chris Floyd è un giornalista della rivista Counter Punch. Il suo blog, Empire Burlesque, si trova sul sito www.chris-floyd.com.
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2014/12/10/torture-is-good/
10.12.2014
Traduzione per www.comedonchsciotte.org a cura di CRISTIANA CAVAGNA