LA STRATEGIA DI ACCERCHIAMENTO DEL PENTAGONO

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DI BILL GERTZ
The Washington Times

Il Pentagono sta collocando bombardieri strategici, portaerei e sottomarini a
GUAM, nell’Oceano Pacifico, nell’ambito di una nuova strategia di “accerchiamento”
tesa a preparare un conflitto con la Cina: questo è quanto emerso ufficialmente ieri
al Pentagono.
Peter Rodman, assistente del Segretario alla Difesa per la Sicurezza nazionale ha
detto alla Commissione Congressuale che la risposta militare alla minaccia cinese è
una parte della strategia di sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Sebbene le relazioni tra Stati Uniti e Cina siano buone “entrambe le nazioni sanno
bene che esistono motivi di attrito tra loro, in particolare riguardo alla questione di
Taiwan”.
Questo è quanto affermato da Rodman durante una seduta della Commissione che
prende in esame le relazioni socio-economiche tra i due paesi.

Rodman ha anche affermato che lo sviluppo militare della Cina in questi anni ha
cambiato la “strategia di calcolo” degli Stati Uniti nella difesa di Taiwan da minacce
provenienti dalla terra ferma e ha evidenziato come una “moderata politica di
accerchiamento sia ormai essenziale”.

Il dispiegamento di circa 700 missili cinesi sulla frontiera di Taiwan ha cambiato lo
lo stato delle cose tra l’isola non-comunista e la Cina stessa.

Rodman ha sostenuto che la politica del Pentagono deve guardare con attenzione
allo sviluppo militare della Cina e “che pur essendo pronti a dialogare potrebbe
accadere il peggio”.

James Thomas, responsabile dei piani per il Segretario alla Difesa, afferma che gli
elementi chiave della politica di accerchiamento del Pentagono sono dettati da un
futuro incerto nelle relazioni tra Stati Uniti, Cina e Russia.

Thomas ha sostenuto che la diplomazia e il dialogo sono comunque privilegiati, ma
il Pentagono deve essere pronto “alla eventualità di adottare misure diverse in
caso la situazione diventi più ostile”.

Thomas ha affermato che “nell’ambito della strategia di accerchiamento della Cina”
sta provvedendo al dispiegamento di bombardieri in una base abituale per
l’aviazione americana, a GUAM. Ha anche detto che si sta procedendo a degli
aggiustamenti nel dispiego globale delle forze navali, portando a 6 il numero di
portaerei nell’area del Pacifico, a causa dello spostamento dei commerci e del
trasporto globale; “stiamo pensando di spostare nei prossimi anni il 60% dei nostri
sottomarini d’attacco nel Pacifico”.

Il termine comunemente usato per questa strategia è “hedge”, ovvero
accerchiamento, ma nella discussione ufficiale del Pentagono si parla di
“preparazione di un piano di difesa per sconfiggere un’aggressione militare da
parte della Cina”, quindi di un piano di difesa.

I commenti ufficiali del Pentagono si limitano a minimizzare la eventuale
emergenza di un conflitto con la Cina.

Il piano prevede frequenti ricognizioni dei bombardieri B-2 su Guam, ciò che la AIR
FORCE definisce come “missione globale alla ricerca di aree di crisi”.
Speciali hangar e altre strutture logistiche e di manutenzione stanno sorgendo
sull’isola di Guam, territorio americano che dista circa 1800 miglia dalle coste
cinesi.

Tre sottomarini d’attacco si sono poi insediati nelle acque di Guam, ci sono poi
depositi e magazzini per armi a lunga gittata e missili Cruise.

William J Fallon, comandante del PACIFIC COMMAND, ha visitato Guam dicendo ai
giornalisti che l’isola diverrà presto un punto cardine per le forze militari
statunitensi nel Pacifico, data la relativa vicinanza a Taiwan, Corea del Sud e
Sudest asiatico.

Ieri Thomas ha anche affermato che il Pentagono sta rafforzando le sue alleanze
strategiche in Asia, nell’ambito di una più ampia strategia.

Bill Gertz
Fonte:www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=GER20060319&articleId=2132
19.03.06
The Washington Times – 2006-03-18
http://www.washingtontimes.com/national/20060316-114755-3306r.htm

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GENNARO SEVERINO

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