DEL DR. JUDITH H. YOUNG
Globalresearch
A una conferenza stampa il 22 ottobre 2008, al candidato democratico alla presidenza Barack Obama è stata fatta una domanda circa un commento del suo candidato alla vice-Presidenza Joe Biden che aveva detto che Obama potrebbe aspettarsi di essere messo alla prova entro sei mesi della nuova amministrazione da una crisi internazionale “generata” che lo forzerebbe a prendere decisioni impopolari. Obama ha detto che il senatore del Delaware ha occasionalmente preso parte a “ghirigori retorici”, ma che il punto centrale era che il nuovo presidente potrebbe aspettarsi una sfida, indipendentemente da chi vince.
Obama ha tenuto la conferenza stampa dopo un meeting con i suoi consiglieri sulla sicurezza nazionale, di cui fa parte il grande globalista di vecchia data Zbignew Brezezinski. Ha negato che il meeting con i suoi consiglieri fosse stato organizzato per il danno politico causato dalle osservazioni di Biden, secondo me un classico stratagemma per attirare più attenzione. [1]
Colin Powell, ex segretario di stato (2001-2005), ha fatto eco all’avvertimento di Biden riferendosi ad una crisi sconosciuta che arriverà uno o due giorni dopo l’inaugurazione:
Comincerei parlando al popolo statunitense e parlando al mondo e trasmettendo una nuova immagine della leadership statunitense, una nuova immagine del ruolo degli Stati Uniti nel mondo. I problemi ci saranno sempre e ci sarà una crisi che arriverà il 21, 22 gennaio di cui adesso non sappiamo neanche niente. Quindi penso che quello che il presidente deve iniziare a fare è iniziare a usare il potere dell’Ufficio Ovale e il potere della sua personalità per convincere il popolo statunitense e convincere il mondo che gli Stati Uniti sono forti, che gli Stati Uniti andranno avanti, risolveremo i nostri problemi economici, rispetteremo i nostri obblighi d’oltreoceano. [2]
John McCain e Madeleine Abright si sono aggiunti al furore. Albright ha definito l’affermazione di Biden “un’affermazione di fatto”, in cui uno dev’essere sempre preparato “per qualcosa di inaspettato”. [3] McCain ha sollevato lo spettro della guerra nucleare mentre ha ripreso il suo attacco contro il giudizio di Obama avvertendo che il prossimo presidente “non avrà il tempo di abituarsi all’ufficio”. [4]
Analisti di notizie alternativi hanno speculato sulla portata di questi simultanei avvertimenti delle figure pubbliche, inclusa una loro possibile relazione con una nuova operazione false flag:
La Albright, come Biden e Powell, è uno dei tirapiedi addetti ai lavori, quindi potrebbe sapere che c’è qualcosa nell’aria. È piuttosto sospetto che tutte queste voci stiano dicendo praticamente la stessa cosa: Obama sarà “messo alla prova”, o da un attacco [di al-Qaeda], o da una guerra o scontro in Medio Oriente – leggi Iran o Russia… Speriamo che l’ACLU [in seguito alla richiesta in base al Freedom of Information Act di informazioni riguardo l’unità di combattimento impiegata nel Paese come deciso il 10/1/2008] riveli più informazioni sulla rete di controllo da stato di emergenza di polizia che sta venendo creata. Purtroppo, manca solo un “evento terrorista” per far sì che il sistema venga usato per identificare, tracciare, rintracciare e radunare l’opposizione. Se crediamo a Joe Biden, Colin Powell e Madeleine Albright questo evento potrebbe succedere entro la fine di gennaio 2009. [5]
C’è anche stata ampia speculazione su un’imminente operazione false flag eseguita per poi far ricadere la colpa su al-Qaeda, come una “sorpresa di ottobre” con l’obiettivo di influenzare il risultato delle elezioni. I due possibili scenari, un evento organizzato prima delle elezioni e un’altra crisi creata ad arte dopo l’inaugurazione, non si escludono a vicenda. In questo articolo sostengo che entrambi accadranno, come parte di uno shock a più riprese e una campagna della paura progettata per metterci davanti alla legge marziale su larga scala con l’aiuto di Barack Obama come nuovo salvatore nazionale in tempo di pericolo.
Secondo me, una sorpresa di ottobre consistente in un evento organizzato nello stato natale di Obama, come una bomba atomica fatta esplodere a Chicago, è un’ipotesi che vale la pena di analizzare. Un attacco di questo tipo avrebbe l’obiettivo in parte di concentrare l’attenzione su Obama come il presidente statunitense scelto dall’élite globale. In una crisi come il “terrorismo” urbano, la macchina della propaganda potrebbe entrare rapidamente in azione per dare maggiore forza al popolare fascino di Obama in tempo di crisi e anche alla sua tesi che i repubblicani hanno fallito miseramente perche’ non hanno ancora arrestato bin Laden sette anni dopo l’11 settembre.
Penso che un attacco cittadino non sarebbe infatti altro che il primo passo in un’ampia operazione psicologica portata avanti dai globalisti per influenzare il pubblico ad accettare Obama come una nuova figura paterna protettiva per rimpiazzare George Bush come parte della loro spinta finale verso un vero e proprio stato di polizia su scala globale. Questa possibilità dà particolare rilievo al riferimento di Colin Powell (in risposta alla domanda del collega Tom Brokaw, spin-doctor del Council of Foreign Relations [Consiglio delle Relazioni Estere, think tank politico di David Rockefeller, ndt.], su come reagire alla crisi post-inaugurazione su cui Powell aveva messo in guardia) al “potere della personalità del presidente di convincere il popolo statunitense che gli Stati Uniti sono forti”. Come Naomi Klein ha rivelato nel suo lavoro sulla dottrina dello shock del capitalismo dei disastri, nel manuale della tecnica di base di interrogatorio della CIA reso pubblico nel 1963, viene messa in luce una gamma di opportunità in cui la tortura riduce la sua vittima a uno stato di disorientamento traumatico e lo fa regredire a condizioni mentali di infanzia, creando la possibilità per chi interroga di essere trasformato in una figura paterna protettiva. Questa è una della classiche tattiche di dittatori in tutto il mondo. Secondo Klein e altri, è stata usata dopo lo shock dell’11 settembre per permettere a George Bush e altri di offrire una narrazione sugli eventi scioccanti facendo sì che le vittime profondamente disorientate attribuissero un senso al trauma. Da qui il potere straordinario della matrice di controllo della mente conosciuta come la Guerra al Terrorismo. (Vedi anche la mia tesi sulle tecniche di controllo psicologico nel mio articolo in due parti “Deconstructing the Power of the Global Elite”). [6]
Il mio punto centrale è che il piano di battaglia finale dei globalisti per la dominazione del mondo è quanto segue: l’attuale implosione economica che loro stessi hanno creato, il suo sfruttamento in atto per promuovere il loro piano per un controllo finanziario ed economico su scala globale, e alla fine, altre crisi ben congegnate con l’obiettivo di permettere una totale legge marziale come parte di uno stato di polizia internazionale sotto il loro controllo.
Non credo che i globalisti vogliano vedere insurrezioni o altre forme di protesta su larga scala negli Stati Uniti, a causa dell’alto numero di pistole nelle mani del popolino e a causa della loro incertezza sull’abilità (e la buona volontà) delle loro forze di prevalere in un conflitto armato con gli Statunitensi. Si preoccupano, a mio avviso, che la situazione possa diventare ugualmente ingarbugliata in altre parti del mondo. Un altro trauma di massa delle proporzioni dell’11 settembre – o molti traumi di massa a schiera con un alto coinvolgimento in tutto il mondo – sarebbe molto più efficiente per implementare e giustificare una totale legge marziale in tutto il mondo, con concomitanti confische di pistole e detenzione di dissidenti.
C’è un crescente riconoscimento del comune uso di operazioni false flag come uno spietato strumento, perfino nelle cosiddette democrazie, per promuovere programmi che servono gli interessi dell’élite al potere al prezzo dell’enorme sofferenza per l’uomo comune. La prova più recente di questa cultura criminale di morte è stata la rivelazione del famoso giornalista d’inchiesta Seymour Hersh nel luglio 2008 che i dirigenti dell’amministrazione Bush avevano recentemente avuto un meeting nell’ufficio del vice-presidente Dick Cheney per discutere sui modi per provocare una guerra con l’Iran. La discussione aveva suggerito l’idea di mascherare i Navy Seal [forze speciali della marina statunitense, ndt.] in modo che sembrassero Iraniani, metterli in navi modificate apposta per farle apparire torpediniere iraniane, e far loro iniziare un falso attacco nello Stretto di Hormuz.
Guarda, è il liceo? Sì. Stiamo giocando come al liceo con, diciamo, 5.000 testate nucleari nel nostro arsenale? Sì. Stiamo giocando, sai, a chi sarà il primo tra noi e l’Iran a uscire dall’autostrada. [7]
La prospettiva di una sorpresa di ottobre ha già dato i suoi frutti nella campagna del 2008, inclusi gli avvertimenti di un altro attacco terrorista di al-Qaeda sia da fonti dell’intelligence statunitense sia presumibilmente da al-Qaeda stessa. [8]
Un articolo della stampa alternativa il 24 ottobre esprime il suo allarme come segue:
Le chiacchiere attorno al probabile ingresso di Bin Laden o al-Qaeda per influenzare le elezioni sono molto diffuse… il fatto che i media stiano gonfiando l’inevitabilità di una “sorpresa di ottobre” dovrebbe essere motivo di preoccupazione, soprattutto se legata ai resoconti dei dipartimenti di polizia in tutto il paese di “preparazione per possibili agitazioni civili e disordini” (durante le elezioni). [9]
Il termine “sorpresa di ottobre” deriva dalla campagna elettorale del 1980 tra Ronald Reagan e Jimmy Carter e si riferisce a scalpori dell’ultimo minuto con la possibilità di dare un’altra forma alla corsa presidenziale. Questo scalpore ci fu nell’ultima campagna presidenziale del 2004. Avvicinandosi all’ultimo fine settimana della campagna, il candidato democratico John Kerry aveva una buona chance di vittoria. Poi un presunto video di Osama bin Laden venne mandato in onda: Bush ha battuto Kerry e entrambi hanno attribuito il risultato all’influenza che ha avuto il video.
Aggiungendo la mia opinione alla diffusa speculazione sulla valanga di avvertimenti di crisi imminenti, di nuovo avanzo l’ipotesi di un attacco terrorista preparato ad arte come imminente sorpresa di ottobre verso l’ultimo fine settimana dell’attuale campagna. Nella seconda parte di questo lavoro, che sta per uscire nei miei blog e nel canale di YouTube, offrirò una specifica analisi per la mia scelta di Chicago come probabile sede per questo nuovo 11 settembre.
Judith H. Young, ha ottenuto un dottorato alla Brandeis University. Negli anni ’60 pubblicava articoli come ricercatrice in un think tank col permesso di una sicurezza Top Secret su questioni di controllo di armi, studi di strategia e attività aerospaziali internazionali. Nel 1973-74 ha insegnato Politica Internazionale alla Mount Holyoke University in Massachusetts.
Negli anni ’90 è diventata professionista e insegnante di molte rispettabili arti curative, incluse la Animal-Assisted Therapy [attività terapeutiche svolte con l’ausilio di animali, utilizzando il rapporto affettivo che si stabilisce tra uomo e animale, in campo medico e psicologico, ndt.] e il Reiki tradizionale. Ha fondato un centro animale e naturale no-profit dedicato a promuovere il benefico sviluppo di bambini e giovani, che ha diretto dal 1994 al 2004, e ha pubblicato ampiamente nel campo delle attività con l’ausilio di cavalli e della eco-terapia.
Dopo gli eventi scioccanti dell’11 settembre 2001, Judy è tornata alla sua originaria vocazione di scrittrice e educatrice nel campo della Politica Internazionale, mentre continua a portare avanti la sua pratica di terapie complementari e alternative.
Web site: http://freefalltofascism.homestead.com/
Blogs: http://freefalltofascism.wordpress.com/
http://earthrising.typepad.com/
YouTube: http://crisiscenterinfo.youtube.com/
Fonte: www.globalresearch.ca
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26.10.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANGELA CORRIAS
NOTE
1. Jennifer Loven, “Obama brushes aside GOP criticism of his tax plans,” Yahoo! News, 21 ottobre 2008: http://news.yahoo.com/s/ap/20081022/ap_on_el_pr/obama
2. Alex Johnson, “Powell endorses Obama for President, “ msnbc.com, 19 ottobre 20008
3. CNN, 22 ottobre 2008. Cf. “Albright Agrees with Biden: Terrorists Will Test Obama,” http://www.youtube.com/watch?v=WD_EAe1N9-M
4. Staff Writers, “McCain raises specter of nuclear war,” Moon Township, Pennsylvania (AFP), 22 ottobre 2008
5. Kurt Nimmo, “ACLU Files FOIA On Brigade Deployed in U.S.,” Infowars, 22 ottobre 2008 www.infowars.com
6. Naomi Klein, The Shock Doctrine: The Rise of Disaster Capitalism, Metropolitan Books, Henry Holt & Company, New York, 2007; Judith H. Young, Ph.D., “Deconstructing the Power of the Global Elite: Brute Force, the Power to Hurt, and Psychological Control,” Global Research, 9 ottobre 2008 http://globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=10493
7. Faiz Shakir, “EXCLUSIVE: To Provoke War, Cheney Considered Proposal To Dress Up Navy Seals As Iranians And Shoot At Them,” Think Progress, 31 luglio 2008 http://thinkprogress.org/2008/07/31/cheney-proposal-for-iran-war/
8. Eli Lake, “Spies Warn That Al Qaeda Aims for October Surprise,” The New York Sun, September 22, 2008; “Al-Qaida Threatens ‘October Surprise’ Attack,” Newsmax.com, September 22, 2008; “In video, al-Qaeda vows more US attacks,” 9/19/08, CNN.com/world; “Terrorist advocate endorses McCain: An al-Qaeda supporter has called for a pre-election attack in the US to help Republican candidate John McCain win the presidency,” Press TV, October 22, 2008; William Bratton & R.P. Eddy, “Osama Bin Laden wants a vote, so beware a late October surprise,” New York Daily News, Opinions, 10/21/08
9. Paul Joseph Watson, “Clarke: Bin Laden to Influence U.S. Election,” Prison Planet, 24 ottobre 2008. infowars.com