LA SOCIETA' SENZA CONTANTI E' ALLE PORTE E CON DELLE MACABRE IMPLICAZIONI

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PATRICK HENNINGSEN
21stcenturywire.com

Nella lunga lista di prodotti riuniti sotto lo slogan “teorie cospiratorie” da venditori di realtà prestabilite, si trova un mondo senza contanti – dove i tecnocrati regnano sulla plebe e tutto è scambiato via plastica e chip RFID.

In questa sterile e controllata società Hi-Tech Orwelliana, l’idea del cash scambiato da mano a mano sarebbe arcaica come l’idea di andare in giro oggigiorno con dei tally sticks (preistorici bastoni da conteggio).

Però, nonostante l’incredibile espansione delle transazioni con carta di credito o di debito nel mondo economico e il boom dell’internet shopping, in pochi ammetterebbero tranquillamente che su di noi incombe una società senza contanti. E’ un naturale diniego di molti alimentato dall’idea che la nostra società sia in effetti in rotta di collisione con una sorta di futuro impersonale distopico come quello dipinto nel classico sci-fi anni ’70 ‘Logan’s Run’ [La Fuga Di Logan] (1).
Il denaro “cashless” (privo di contanti) è qui, e in rapida crescita.

Negli anni, analisti e commentatori son sembrati d’accordo sul fatto che una società senza contanti si sarebbe infiltrata lentamente, e si sarebbe assestata da sé semplicemente in virtù del volume di transazioni elettroniche che avrebbero reso gradualmente il contante meno disponibile e più costoso da redimere e scambiare. In gran parte ciò è ancora vero. Tuttavia quello su cui contavano in pochi, era il come e il perché ci sarebbe stata la spinta finale. Certi saranno sorpresi da questi nuovi meccanismi emergenti e dalle loro macabre conseguenze politiche.

Introduzione di Valute Parallele

Si è parlato largamente della società cashless nei media, ma non potrà mai essere del tutto realizzata finché non ci sarà una valuta cashless.

Ogni rivoluzione necessita una crisi per far germogliare il proprio seme. La rivoluzione cashless non è eccezione. E’ ormai evidente che il tracollo della finanza mondiale è stato progettato meticolosamente dalle banche centrali private che allargano e restringono la fornitura in denaro. Un crollo del dollaro o dell’euro porterebbe ad una crisi economica mondiale, ottima opportunità per passare alla fase successiva.

Nell’estate 2012, durante il picco del ritualistico stupro dell’economia Greca da parte della Banca Centrale Europea (BCE), l’esperto di finanza Max Keiser, insieme al miliardario Hugo Salinas Price, viaggiarono ad Atene per promuovere l’idea di una Dracma d’argento come valuta parallela al fallimentare euro. In teoria ed in pratica, questa moneta parallela era “denaro sano” per gli individui Greci e gli avrebbe permesso di avere ancora qualche potere decisionale nel loro destino finanziario, oltre che la possibilità di accumulare vere ricchezze. Avrebbe dovuto funzionare. Ma questa grande idea non andò giù ai magnati dei media e alle elite tecnocrate fedeli ai loro padroni nella BCE, in Wall Street e nella City di Londra. Ancora troppe persone sono ignare di come è creato il denaro, di come entra in circolazione e di come le loro banche private centrali controllano l’inflazione, in Grecia come altrove.

Il dollaro USA non è che una moneta legale, non è coperto da nessuna riserva. E’ una moneta coperta dal petrolio – e nel bene o nel male, sta perdendo il suo storico status di valuta di riserva mondiale.
La Cina sta tendendo verso una moneta coperta da riserve auree e ha già deciso di acquistare la maggioranza del suo petrolio dalla Russia a scapito della stabilità del dollaro. Ciò può voler dire due cose: gli Stati Uniti potrebbero essere costretti a combattere una guerra per mantenere la supremazia del dollaro, o il dollaro comincerà a crollare a valanga. La transizione aprirà le porte ai maestri del signoraggio bancario per inserire, non solo una nuova valuta globale, ma anche il suo attributo cashless.

Il buon senso e la conoscenza del libero mercato prevedrebbero come opzione una moneta coperta da una reale riserva, visto il disastro dell’attuale moneta legale, ma come ci insegna la Grecia, tale soluzione non è stata scelta e, infangata nel disfunzionale euro, quella società continuerà a pagare il prezzo di questa realtà.

La crisi dell’euro era una grande opportunità per cacciare quest’ultimo a favore di qualcosa che potesse creare ricchezza, anziché debito. Mentre le monete legali proseguono nella loro caduta libera, i globalisti preparano la loro soluzione.

Ed Entra la Valuta Cashless…

Ora ci troviamo sull’apice del crollo del dollaro, e forse un’implosione dell’euro a seguito. Il rischio dell’iper-inflazione è reale, ma se controlli l’approvvigionamento in denaro e se forse hai già una soluzione pronta nella manica, non ti starai certo preoccupando della spaccatura, ma starai solo aspettando che si consegua il caos per poter massimizzare il tuo bottino.

In molti credevano che la moneta mondiale sarebbe stata il “Diritto Speciale di Prelievo” (SDR), implementata nel 2001, come bene supplementare di riserva per scambi esteri, dal Fondo Monetario Internazionale (IMF). Gli SDR non erano considerati come una moneta pienamente coperta, ma piuttosto come un diritto alla moneta posseduto dai paesi membri dell’IMF, i quali avrebbero potuto scambiarli in dollari, euro, yen o altre monete legali delle banche centrali.

Con gli SDR confinati all’anello più alto della finanza mondiale, servirà un nuovo prodotto per disegnare la nuova società cashless.

Due nuove valute parallele sono attualmente in uso nel dominio dell’elettronico o del cashless – il Bitcoin e il Ven. Tra le tante preoccupazioni elencate da Ben Bernanke nel suo discorso al “New York Economic Club” la settimana scorsa, c’era l’apparizione del Bitcoin. Ma non pensate neanche per un secondo che queste nuove monete parallele digitali non siano controllate e modellate dai maestri del signoraggio bancario. Aggiungete a questi ultimi trend gli accordi presi dalla maggior parte dei grandi mobile networks in quest’ultimo mese che permetteranno ai loro clienti di pagare via “portafoglio virtuale”, ed ecco a voi l’avviamento di una nuova moneta elettronica globale.

Queste nuove valute parallele potrebbero rapidamente trovarsi in pole position per la supremazia, quando le vecchie monete legali svaniranno in conseguenza della crisi pilotata del dollaro e dell’euro.

Sia il Bitcoin che il Ven, appaiono in superficie come sistemi indipendenti di denaro digitale parallelo, ma la realtà è molto diversa. Nell’Aprile 2011, Ven ha annunciato il primo scambio di comodità prezzato in Ven per la produzione d’oro tra l’Europa e il Sud America. Entrambe queste cosiddette “alternative digitali” sono sostenute e promosse da alcune delle più grandi e longeve dinastie di corporative, incluso Reuters, di Rothschild, come esempio di interesse per qualsiasi attivista che crede che una moneta controllata digitalmente sia un’opzione pericolosa.

Il Marco Tedesco Elettronico

Si discute molto della prominente posizione finanziaria della Germania nell’UE, un argomento ricorsivo è che “la Germania sta sostenendo la gran parte del prestito per aiutare paesi come la Grecia nel sud”. Se l’euro è diretto al baratro, cosi come ritengono molti commentatori finanziari, allora com’è possibile che un paese come la Germania – o persino la Federal reserve Americana, ci scommettano su con un crollo monetario all’orizzonte?

Il Professore di Economia Miles Kimball dell’università del Michigan crede di saperne il perché:

“In breve, per far sì che la transizione scorra liscia, un marco reintrodotto deve essere un marco elettronico. Recentemente ho sostenuto il dollaro elettronico in una colonna di un precedente Quartz, “E-Money: How paper currency is holding the US recovery back” [E-Money: Perché la moneta cartacea sta rallentando la ripresa del dollaro]. Il problema della moneta cartacea è che il tasso d’interesse che guadagnano le persone possedendone, mette un limite sull’interesse che son disposti ad accettare in qualsiasi altro prestito. Per gli Stati Uniti, propongo di fare del dollaro elettronico l’ “unità di considerazione”, il parametro economico per prezzi ed altre valute, e di far sì che la Federal Reserve controlli l’aliquota di scambio tra i dollari elettronici e quelli cartacei, facendo in modo che il valore dei dollari cartacei diminuisca gradualmente, in relazione a quelli elettronici, nei periodi in cui la Fed vuole far spazio per rendere negativi i tassi di interesse.

Nel caso della Germania, non ci sarebbe motivo per reintrodurre un marco cartaceo insieme a quello elettronico, visto che l’euro stesso potrebbe mantenere il suo ruolo di “mezzo di scambio” per fare acquisti in Germania, parallelamente al marco elettronico. Un tasso di scambio a crescita graduale potrebbe essere usato per far crescere pian piano il valore del marco elettronico rispetto all’euro, senza causare una frettolosa corsa al marco, visto che senza alcun marco cartaceo, a parte l’euro stesso, i tassi di interesse in Germania potrebbero essere prossimi allo zero in euro, il che li renderebbe fortemente negativi in termini di marchi.”

Un crollo del dollaro o dell’euro potrebbe essere la scusa perfetta per introdurre un valuta digitale mondiale, e ciò non farà altro che velocizzare il nostro ingresso nella nuova società cashless.

Pagamenti Senza Contatti

L’Olimpiade di Londra dell’estate scorsa è stata terreno di prova per numerosi nuovi progetti. Abbiamo assistito a truppe schierate in massa per la prima volta per controllare l’evento sportivo internazionale e alla nuova tecnologia di riconoscimento facciale per monitorare gli spettatori. Uno dei maggiori sponsor di Londra 2012 è stato VISA, che ha usato l’evento come rampa di lancio per la nuova tecnologia di “pagamento senza contatto”, abituando il pubblico internazionale ad effettuare pagamenti di routine via smartphone. VISA ora prevede che questo nuovo metodo comprenderà il 50% delle sue transazioni entro il 2020.

Anche Mastercard ha tirato fuori la sua versione chiamata Paypass, e Barclaycard ha già implementato il suo chip per pagamento via cellulare nel 2011. E’ possibile che una banca come la Barclays possa un giorno prendere il controllo di uno dei principali operatori telefonici in modo tale da dare vita ad enormi profitti derivanti dalla monopolizzazione dei pagamenti cashless dei suoi clienti. Una recente edizione del “Marketing Week” chiarisce meglio lo svolgersi di questo piano:

“Barclays ha lanciato Pingit quest’anno, un servizio di pagamento da cellulare che permette al cliente di inviare o ricevere denaro con un numero di cellulare, il che ha incitato il Payments Council (organismo di finanza britannico che regola i metodi di pagamento) a lavorare su un progetto simile. E i tre leader in telefonia del Regno Unito – EE, Vodafone e O2 – stanno lavorando insieme su un progetto che va sotto il nome di Weve, del quale uno degli obiettivi è di sviluppare una tecnologia standardizzata per “portafogli digitali” sul cellulare.

Queste innovazioni industriali riflettono l’evoluzione di attitudine e di comportamento dei consumatori verso i pagamenti cashless. Barry Clark, account director alla Future Foundation, che ha descritto il trend verso una società cashless nel suo recente rapporto sul cambio di volto dei pagamenti, spiega che questa traslazione verso il digitale è un “nirvana bancario” per i brand, visto che rimpiazzare il contante con pagamenti elettronici toglie enormi costi dal sistema.”

Questi abilitatori per cellulari copriranno efficientemente i piccoli servizi e il mercato degli imprenditori nella società cashless. Inoltre, terminali per pagamenti digitali come iZettle e Square (creato del co-fondatore di Twitter jack Dorsey), hanno raggiunto molti piccoli commercianti, inclusi tassisti, idraulici ecc., e anche rivenditori – il che significa che la barriera per l’ingresso in una nuova società cashless è stata efficientemente disciolta.

L’ “Oyster” Socialista

L’aspetto più oscuro di una società cashless, è uno dei meno affrontati, ma è il più critico in termini di ingegneria sociale e di trasformazione di comunità e società. A Londra, la tessera elettronica di pagamento “Oyster Card” è stata introdotta nel 2003, inizialmente per i trasporti pubblici. Da allora ha assunto varie funzioni, permettendo al Regno Unito di testare l’idea di uno stile di vita totalmente cashless.

Ironicamente, sono gli Stati Uniti, teoricamente il luogo di nascita del moderno capitalismo, che stanno testando la propria tecnocrazia socialista. Mentre cresce il numero di poveri e disoccupati e l’inflazione del dollaro aumenta, sempre più persone dipendono dal programma di aiuto alimentare federale (“Food Stamp ProgramFood Stamp Program con la proprio versione della “Osyter” socialista. E’ chiamata “EBT”, che sta per “Electronic Benefit Transfer”, che servirà a trasferire denaro dal governo centrale alle persone che vivono sotto la soglia di povertà. L’avvocato Mike Adams, sul Natural News, descrive l’EBT in un altro modo:

“I benefici dell’EBT son più che raddoppiati durante gli ultimi 4 anni di amministrazione Obama, creando decine di milioni di dipendenti i quali d’ora in poi voteranno per chi gli dà più sovvenzioni.

Le EBT cards creano sovvenzioni ad alto profitto anche per le corporazioni: compagnie farmaceutiche e l’industria sanitaria, settori pubblici nei quali i rappresentanti vengono eletti in base ai diritti alle sovvenzioni, banche globali che guadagnano una percentuale su ogni transazione, e persino l’industria del cibo “immondizia” processato, che preda sull’ignoranza nutrizionale dei meno agiati.

Per ogni dollaro di cibo distribuito tramite EBT, almeno il 50% è diretto dritto al forziere di ricche corporazioni.”

Adams ha mostrato l’obiettivo finale. Ove son coinvolti tecnocrati collettivisti, una moneta digitale globale non rimane solo un mezzo per controllare l’economia, ma diventa anche un mezzo per controllare la società. Come indica Adams, possono anche controllare cosa mangi.
Concludendo, lo stato potrà tagliare la tua fonte finanziaria elettronica dovessi entrare in fallo contro il sistema. Nessuna negoziazione, nessun compromesso – e sicuramente nessuno spazio per un libero individuo in questo tipo di sistema globalista.

I Social Network Potrebbero Soppiantare Le Nazioni

Nel 2011 Facebook ha lanciato la propria moneta virtuale, che è stata adottata immediatamente dall’industria dei programmatori di giochi. Facebook si è creato il proprio mercato digitale interno da un giorno all’altro. Se ai clienti non andava bene, avevano due possibilità – abbandonare la nave, o rimanere là dove stan tutti. E’ molto potere da maneggiare, ed è maneggiabile sei hai i numeri dalla tua parte.

Una grave carenza di scelta nel mondo della comunità online ha fatto sì che (volontariamente o meno) Facebook potesse agire non solo da accumulatore di dati, ma anche da banchiere, rivenditore, archivista e amministratore.

Con il 2012 in chiusura, molte persone sono diventate, in un modo o in un altro, cittadini senza frontiera della Nazione Facebook. In futuro, il successo di una società o di un manifesto nell’intrappolare un quasi-monopolio globale di membri su un’unica piattaforma online potrebbe dare la capacità di dettare un ordine economico digitale sia ai produttori che ai consumatori.

L’industria dell’informazione digitale ora afferma, in un recente studio di fast.MAP, che la fiducia con la quale i consumatori condividono le loro informazioni personali è cresciuta. Ma la realtà è che la maggior parte delle persone non sanno quali informazione sono usate e a chi sono concesse o vendute. La maggior parte degli utenti stanno inconsciamente scambiando l’accesso ai network e una rapida registrazione – con la loro privacy. Lo facciamo ogni giorno.
Ormai è solo una questione di speculazione quanto le nuove valute digitali saranno radicate profondamente nei giganti dei social network come Facebook, o Second Life – dove gli utenti già stanno acquistando proprietà virtuali con denaro virtuale, ma in pochi possono negare che già ci sono le potenzialità per il consolidamento dell’era cashless all’inizio del 21° secolo.

La Storia Si Ripete

Quandunque lo status quo è visto come un fallimento, gli architetti della società non permetterono quasi mai che il tutto giunga ad un’opprimente fine, per paura che emergano nuovi e non controllati sistemi di organizzazione non centralizzati. Le classi dirigenti non sprecheranno mai l’opportunità di ribadire ciò alla società, facendo credere alle persone che è nel loro miglior interesse adottare qualsiasi alternativa gli venga messa a portata di mano. Ecco il motivo per il quale, di fronte ad una crisi, la società cercherà quasi sempre di implementare un’alternativa parallela invece di rimettere in discussione l’intero sistema.

Nel 2008, il pubblico ha avuto una possibilità di fare crollare il predatorio sistema bancario che commerciava passivamente e scommetteva sul niente. Ma la stessa classe dirigente che programmò la crisi, presentò la sua propria soluzione come rimedio, stabilendo il precedente dello stato che ripaga le perdite che ha subito la comunità bancaria in scommesse.

Alla fine la società si è addolcita all’idea, e con l’aiuto della politica pro-banche su entrambe le sponde dell’Atlantico, la gente ha accettato l’idea pre-confezionata che un gruppo di istituzioni finanziarie gonfie e corrotte erano semplicemente troppo grandi per fallire. A parte la massiccia redistribuzione di ricchezza verso l’alto, questo non era che un test da parte dell’establishment per vedere fino a che punto potevano mettere le mani nelle tasche dei cittadini, aumentando l’inflazione, facendo fluttuare i prezzi degli immobili, rubando fondi pensione e incatenando i pagatori di tasse a generazioni di debito creato dai banchieri – tutto in un colpo.

A lungo collettivisti ed elite tecnocrate hanno sognato di eliminare la semi-sregolata economia in contante e il mercato nero per poter massimizzare la tassazione e controllare a pieno i mercati. Se la società cashless sarà introdotta, avranno il totale controllo sulla vita di ogni individuo.
Il crollo finanziario iniziato nel 2007-2008 non è stata che la prima mossa della classe d’elite criminale, un assaggio di ciò che verrà. Con il prossimo crollo potremmo vedere una valuta digitale globale centralmente controllata giungere saldamente alla completa maturità.

La società cashless già esiste. La domanda ora è fin dove la società le permetterà di penetrare e se riuscirà a controllare ogni aspetto della vita quotidiana.

Patrick Henningsen
Fonte: http://21stcenturywire.com
Link: http://21stcenturywire.com/2012/11/29/the-cashless-society-is-almost-here-and-with-some-very-sinister-implications/
9.12.2012

Traduzione per www.Comedonchisciotte.org a cura di PEREA

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