DI MARINO BADIALE
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Francesco De Gregori, l’autore di tante bellissime canzoni che hanno segnato la nostra “educazione sentimentale”, ci ha fatto sapere alcune sue opinioni politiche in un’intervista al Corriere della Sera del 31 luglio *. Si tratta di un documento interessante per capire la realtà del nostro paese, e in particolare di quella parte dell’opinione pubblica che qualifichiamo “sinistra”. De Gregori infatti è una persona colta e intelligente, sa parlare bene, non aggredisce e non insulta. Non è uno studioso, ma è sicuramente un rappresentante della parte migliore dell’opinione pubblica di sinistra. Ebbene, che cosa emerge da questa intervista? Emerge, per esempio, che De Gregori alle ultime elezioni ha votato Monti e Bersani e che nutre “un certo rispetto per il lavoro non facile di Letta e Alfano”. Opinioni rispettabilissime e condivise da molti. La cosa che turba leggermente la mia mente razionalistica è che De Gregori, dopo queste affermazioni, aggiunge
Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani (..). Sono convinto che bisogna lavorare per rendere i poveri meno poveri, che la ricchezza debba essere redistribuita; anche se non credo che la ricchezza in quanto tale vada punita. E sono a favore della scuola pubblica (…)
Ora, il problema che si pone è ovvio: come fa una persona intelligente e onesta a tenere assieme le due cose? La risposta è abbastanza facile: De Gregori non ha capito nulla. Non ha la minima idea di quale sia la realtà sociale, economica e politica dell’Italia e del mondo. Ovviamente, questa affermazione deve essere presa cum grano salis. Intendo cioè dire che una persona come De Gregori non ha capito le cose fondamentali, non ha uno strumento di lettura corretto della realtà, e quindi non sa in nessun modo comprendere la realtà stessa. Poi in mezzo a questa fondamentale incomprensione vi possono essere tante singole osservazioni sensate e analisi ragionevoli. Ma nella sostanza l’incomprensione è totale.
Ovviamente non si tratta di un limite personale (fosse questo, non varrebbe la pena parlarne). Il punto è quello che dicevamo sopra: De Gregori è un ottimo rappresentante dell’opinione pubblica di sinistra (delle sue parti migliori, aggiungiamo). Questo ci permette di definire cosa è la sinistra oggi: è la parte di opinione pubblica nella quale è possibile sostenere di votare per Monti affermando allo stesso tempo di voler tutelare le fasce più deboli, senza che questa strabiliante affermazione venga accolta, come meriterebbe, da fischi e pernacchie. La domanda allora è la stessa vista sopra: come è possibile? E la risposta è pure la stessa: è possibile perché la sinistra non ha capito nulla di quello che è successo negli ultimi trent’anni, in Italia e nel mondo (mi riferisco qui, ovviamente, alle persone oneste come De Gregori, escludendo i mascalzoni). E qui per “sinistra” intendo ovviamente quella sua parte che ne struttura il ragionare e il sentire, cioè il ceto politico, gli intellettuali, i giornali e gli studiosi. L’intero mondo della sinistra non capisce nulla della realtà contemporanea. Questo dovrebbe essere ormai un punto fermo. Occorre assumerlo con chiarezza, per metabolizzarlo e andare, si spera, oltre la sinistra. Come esercizio di metabolizzazione, si può cominciare a sostituire alla astrazione “sinistra” la concretezza di alcune singole persone. Provate: Rossanda non ha capito nulla. Tronti non ha capito nulla. Asor Rosa non ha capito nulla. Fassina non ha capito nulla. E così via. E’ un esercizio salutare.
Marino Badiale
Fonte: http://il-main-stream.blogspot.it
Link: http://il-main-stream.blogspot.it/2013/08/la-sinistra-non-capisce-nulla.html
5.09.2013
* http://www.corriere.it/politica/13_luglio_31/de-gregori-non-voto-piu-cazzullo_ae273fd8-f9a2-11e2-b6e7-d24d1d92eac2.shtml
5.07.2013