FONTE: IRAQWAR.MIRROR-WORD.RU
Leggete prima cosa dice il Guardian: può il dinaro d’oro islamico della Malesia ostacolare il capitalismo?
19 luglio 2010, 08:22
Immaginatevi un mondo in cui si commerciasse unicamente con monete d’oro e d’argento. Immaginatevi quanto grande sarebbe il vostro portafoglio.
E tuttavia è proprio questo il mondo che hanno in mente alcuni degli attivisti della Malesia che puntano al dinaro d’oro islamico e al dirham d’argento come nuova valuta legale in sostituzione del denaro cartaceo – un’utopia che potrebbe venire alla luce già a partire dalla metà del mese prossimo.
Ossia quando uno di questi gruppi, il Muamalah Council, ha in programma di attuare il sistema del dinaro nello stato settentrionale della Malesia di Kelantan. Se si può credere alle informazioni sul suo sito internet, il council avrebbe il benestare del governo islamico dello stato, Parti Islam SeMalaysia (Pas), per introdurre il dinaro in tre mosse.
Per prima cosa, lo stato pagherà un quarto dei suoi dipendenti statali usando il dinaro. In secondo luogo, tutte le società statali accetteranno i pagamenti in dinari. Infine, anche circa 600 imprese commerciali adotteranno questa valuta.
Ispirato da selettive fonti religiose e sostenuto dai precedenti storici all’interno degli annali della storia islamica, il sistema del dinaro d’oro è indicato da alcuni estremamente orgogliosi Musulmani come la risposta islamica per combattere le calamità del capitalismo.
L’idea è stata inizialmente discussa dall’ex primo ministro della Malesia, Mahathir Mohamad, dopo la crisi finanziaria asiatica del 1997. Ha sostenuto che le monete non avrebbero mai messo il loro possessore nei guai nella stessa maniera in cui l’avevano fatto le banconote. Come metalli preziosi con un valore intrinseco, l’oro e l’argento sono più resistenti alle fluttuazioni del mercato e alla svalutazione in confronto al dollaro americano – un argomento che [Mahathir Mohamad] ha portato all’Organizzazione della Conferenza Islamica come strumento per combattere l’egemonia occidentale.
Oggi, i sostenitori del dinaro d’oro islamico additerebbero la recente crisi del credito come prova. Certamente, l’aumento vertiginoso del prezzo dell’oro – che potrebbe possibilmente trascendere il record di $2000 dollari l’oncia – altro non potrà fare che rafforzare il loro tono.
E se il grande piano di Mahathir di implementare il sistema del dinaro in Malesia a partire dal 2003 può essere stato abbandonato poco cerimoniosamente dal suo successore, Abdullah Badawi, l’idea ha in seguito guadagnato consensi fuori dalla Malesia.
Nella vicina Indonesia, ad esempio, un’organizzazione conosciuta come Wakala Induk Nusantara (WIN) ha iniziato a coniare monete d’oro da usare in Australia, in Malesia e a Singapore. Il suo presidente, Riki Rokhman Azis, sostiene che il numero di dinari usati nella nazione musulmana più popolosa è più che raddoppiato nel 2009 fino ad [arrivare ai] 25 000 pezzi.
Quello che colpisce forse maggiormente è la connessione del Regno Unito con il sempre più globalizzato movimento del dinaro d’oro islamico. Il raggruppamento indonesiano aderisce ad una fatwa promulgata dal religioso basato in Sudafrica Sheikh Abdalqadir as-Sufi, un convertito all’Islam di Cape Town conosciuto prima come Ian Dallas di Scozia.
Poi c’è il Dinar Exchange, l’equivalente britannico della WIN indonesiana. Come il “fornitore ufficiale certificato di dinari d’oro e di dirham d’argento nel Regno Unito”, la società ha appena concluso una serie di roadshow della durata di un mese il maggio scorso, che l’ha vista promuovere il dinaro d’oro ai Musulmani in città chiave del Regno Unito quali Londra, Birmingham ed Edimburgo. Il gruppo sta invitando altri a divulgare questa visione islamica come agenti del dinaro. Ad un costo, naturalmente.
Mentre il movimento del dinaro guadagna terreno, i suoi promulgatori – che comprendono alcune delle figure più polemiche del mondo musulmano come il religioso nato a Trinidad Imran Hosein – senza dubbio ignorerebbero il recente suggerimento di Anthony Lerman nel Guardian che oggi non esiste alcuna dottrina anticapitalistica. Per loro, il dinaro d’oro islamico è forse la risposta meglio formulata dal genere umano per battere gli eccessi del capitalismo.
Questa storia è arrivata alla mia attenzione grazie a ZeroHedge www.zerohedge.com/article/morning, -19-2010 “Morning Gold Fix: July 19, 2010”
Ora leggete quello che dice il Muamala Council:
IL KELANTAN LANCIA IL DINARO E IL DIRHAM IL 12 AGOSTO 2010
Ultimo aggiornamento (giovedì 15 luglio 2010 06:07)
Alhamdulillah, siamo lieti di annunciare la notizia che tutti noi stavamo aspettando – l’introduzione ufficiale del dinaro e del dirham nello stato del Kelantan si terrà nella sua capitale, Kota Bharu, il 12 agosto 2010. L’imminente evento nel Kelantan sta per cambiare il corso della storia, dato che segna l’inizio sia dell’ascesa dell’Islam, sia della morte del capitalismo, poiché le due cose non possono coesistere: quando arriva la luce scompare il buio.
Questa è la prima volta negli ultimi 100 anni dalla caduta del califfato ottomano, che un governo musulmano introduce valuta della Shariah. Indubbiamente ci sono state quattro generazioni di musulmani che non hanno mai visto il dinaro d’oro né il dirham d’argento; quattro generazioni di musulmani che sono state divise in piccole riserve nazionali e condannate alla rapina permanente prima ad opera di capi locali, e poi internazionali, dell’usura; quattro generazioni di musulmani che non hanno saputo cosa fosse il loro “Deen”, o codice di vita. L’introduzione del dinaro d’oro e del dirham d’argento nello stato del Kelantan non è una nuova idea, né un nuovo esperimento, è il ritorno al mezzo di scambio che è stato conosciuto per 1400 anni in tutto il mondo islamico (Dar al-Islam) come il denaro della Shariah che prende la sua legislazione dalla rivelazione di Allah e la Sunnah di Rasul.
Il 12 agosto il popolo del Kentalan dirà “NO” al mondo malato creato dai banchieri dopo la seconda guerra mondiale: non facendo saltare in aria gli uffici o le ambasciate, né decifrando le genealogie e gli ordini del giorno delle società occulte, ma piuttosto mettendosi in tasca denaro Halal.
Il 12 agosto il popolo del Kentalan dirà: “un dinaro – un Ummah”.
Il 12 agosto il popolo del Kentalan innalzerà la dignità malese non attraverso politiche nazionalistiche del tipo dell’ UMNO [United Malays National Organisation] di privilegi dei Bumiputra, ma attraverso la ristorazione della Muamalat.
Il 12 agosto il governo del Kentalan inizierà a muoversi con la corrente, la Divina Corrente, e ogni mossa nel senso della corrente porterà il Kentalan 10 volte più avanti di una mossa contro di essa; il primo passo sarà il pagamento del 25% degli stipendi dei dipendenti pubblici in dinari e dirham; tutte le società statali accetteranno pagamenti in dinari e in dirham e questo sarà un altro passo; 600 esercizi riceveranno adesivi con su scritto “Accettiamo Dinari e Dirham” – ancora un altro passo.
Tuttavia il 12 agosto non è il momento di festeggiare, ma piuttosto il momento del Tauba, Tauba per tutti noi senza eccezioni, perché tutti noi abbiamo permesso al Deen dell’Islam, il dono più prezioso che ci è stato dato, di uscire dalle nostre vite sostituendolo con un monoteismo puritano primitivo incentrato sulla sessualità, sul codice di abbigliamento femminile e sul pollo halal, una religione che Umar Pasha Vadillo chiama Protestantesimo islamico.
Sì, prima del 12 agosto e specialmente il 12 agosto dobbiamo piegare la testa sul tappeto di preghiera con un lungo sajdah e chiedere perdono ad Allah Subhanatu per aver lasciato che l’usura, il crimine più abominevole, diventasse parte della nostra esistenza quotidiana, perché i nostri grandi Ulemi in passato non avrebbero mai tollerato nemmeno una banca nelle loro terre, per non parlare di dichiararla halal, perché realmente credevano che il “dirham dell’usura è 36 volte peggio dell’adulterio”. E ci sono tuttora Ulemi che non accettano compromessi con il Deen, l’anno scorso Umar Pasha Vadillo ha detto in una delle sue lezioni nel Kazakhstan: “una banca sulla tua strada è peggio che la prostituzione nella tua stessa famiglia!” .
Quindi è il momento di comprendere quanto ci siamo discostati dal Deen e quanto urgentemente dobbiamo tornare indietro.
Il 12 agosto non è la fine, ma l’inizio del nostro affare poiché la valuta della Shariah è il primo elemento da sistemare, subito seguito dal secondo elemento, il Souq (mercato islamico) che a sua volta richiederà che tutti gli altri elementi della Muamalat islamica entrino in gioco, portando quindi ad un intero cambiamento paradigmatico su ciò che è il denaro, il commercio, la ricchezza, l’investimento – e su ciò che non lo è.
Alla cerimonia saranno presenti molti ospiti: accanto ai ministri capo di svariati stati malesi, ci saranno ufficiali del governo del sultanato di Sulu, dell’Indonesia, del Pakistan, della Turchia, oltre ai leader di varie jama’as ed organizzazioni dalla Germania, dalla Spagna, dal Kazakhstan ed altri paesi. L’evento vedrà senza dubbio l’emergenza del nuovo centro del mondo islamico del ventunesimo secolo: NUSANTARA.
I leader musulmani, gli attivisti e specialmente i media sono tra i più benvenuti a Kota Bharu, nel Kelantan, per testimoniare il principale evento islamico degli ultimi 100 anni.
Con l’avvicinarsi del giorno storico del 12 agosto il Muamalah Council e il suo presidente, Hajj Umar Azmon, desiderano esprimere gratitudine per Datuk Nik Abdul Azi e per Datuk Husam Musa del governo statale del Kelentan; possa Allah concedere a Datuk Nik Abdul Azi e a Datuk Husam Musa, alle loro famiglie e alla loro gente il successo totale in questo mondo e, più importantemente, nel prossimo. Amin.
Fonte: www.iraqwar.mirror-world.ru
Link: http://www.iraqwar.mirror-world.ru/article/229819
19.07.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI