DI IDA MAGLI
E’ con grande dolore che vediamo come Riccardo Muti si sia piegato alla volontà cinicamente truffaldina dei politici. Tuttavia l’operazione compiuta con la scelta dell’opera di Salieri intitolata “Europa riconosciuta” è talmente abile che possiamo (anzi vogliamo) supporre che Muti non si sia reso conto del messaggio propagandistico incluso nell’esecuzione di quest’opera.
Spieghiamo quale sia la truffa.
Il compositore italiano Antonio Salieri nacque a Legnago in provincia di Verona nel 1750, suddito quindi dell’Impero Austriaco. Si trasferì infatti giovanissimo a Vienna, chiamato dal maestro della Cappella imperiale, l’austriaco Ludwing Gassmann che lo prese sotto la sua protezione, e a Vienna rimase per tutta la vita morendovi nel 1825.Anche il Teatro alla Scala fu costruito a Milano sotto l’impero di Maria Teresa d’Austria e la sua inaugurazione, nel 1778, con l’opera di Salieri si spiega molto semplicemente così: Antonio Salieri diventato direttore della Cappella imperiale di Vienna manda al Teatro costruito dalla sua Imperatrice una propria opera, malgrado siano presenti nel vasto impero austriaco numerosi e grandissimi compositori. Inoltre il soggetto, strampalato e arido, lo mette al sicuro da qualsiasi ripercussione negativa in quanto non si presta neanche lontanamente a suscitare idee patriottiche o aspirazioni alla libertà negli scontrosi e ribelli sudditi lombardi.
Dunque, dal punto di vista storico, riaprire la Scala con questa opera è una truffa verso gli Italiani sotto due aspetti.
Il primo: gli Italiani hanno combattuto le loro più aspre battaglie contro l’Austria proprio nel Lombardo-Veneto. Molti dei patrioti impiccati o condannati al carcere dello Spielberg, provenivano da quella stessa Milano dove il Teatro alla Scala ha ospitato per tutto l’Ottocento la musica degli aspiranti alla libertà della propria patria, e non più quella evasiva di musicisti dediti ad argomenti mitologici per non dispiacere ai padroni. Nell’immenso panorama che soltanto l’Italia possiede di grandissimi musicisti, Salieri è un mediocre e tale rimane, al di là di esecuzioni e messe in scena ricchissime, che non merita. E che la sua opera non fosse mai stata ripresa per 226 anni ne è la prova.
Il secondo punto è ancora più deprimente. Il titolo: Europa riconosciuta è piaciuto ai nostri cinici e incolti governanti perché suona tanto bene all’orecchio “europeista”. Che importa che non abbia nulla a che fare con la politica? Gli Italiani non lo sanno, e quello che conta, nella pubblicità, è far circolare il nome. Speriamo soltanto che a qualcuno non venga in mente di chiamare Europa una propria figlia, visto che la storia della principessa Europa narrata nel libretto di Salieri è priva di qualsiasi fascino, perfino come fiaba, e certamente nessuno sarà in grado di ricordarsela dopo aver assistito a questa rappresentazione. ?
IDA MAGLI
www.italianiliberiassociazione.it/
7 Dicembre 2004
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