La propaganda perpetua, la pandemia e la censura

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Dr. Joseph Mercola – 9 gennaio 2023

 

Nel video che segue (1), (2), diffuso inizialmente nell’agosto del 2021, il professor Piers Robinson, Ph.D. – condirettore dell’Organizzazione per gli Studi sulla Propaganda, la cui ricerca è specializzata nella comunicazione persuasiva organizzata e nella propaganda contemporanea – parla ad Asia Pacific Today della propaganda nell’era della Covid.

Come Robinson fa notare, la Covid-19 è senza dubbio la più grande e sofisticata operazione di propaganda della storia. Tecniche psicologiche sono state ampiamente utilizzate durante il 2020 per incutere paura e panico nella popolazione, mentre altre strategie di persuasione sono state impiegate per indurre le persone a sostenere e difendere le misure anti-Covid, come il mascheramento, l’isolamento, l’allontanamento sociale, le chiusure e gli obblighi vaccinali.

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La guerra della propaganda

 In effetti, la propaganda è ciò che ha permesso l’attuazione di misure anti-Covid draconiane e non scientifiche. Senza la propaganda e la contemporanea censura dei punti di vista opposti, ben poco di ciò che abbiamo vissuto sarebbe stato possibile.

Come osserva Robinson, se inizialmente l’uso della propaganda di Stato poteva essere giustificato come un mezzo necessario per raggiungere un obiettivo di salute pubblica – proteggere le persone dalle malattie e dai decessi legati alla Covid – è diventato presto evidente che non era così, e probabilmente non lo è mai stato.

Oggi, dopo tre anni, è evidente che la Covid è un’operazione psicologica. Ad esempio, al più tardi dal 2022, la Covid non è altro che un’altra infezione respiratoria endemica, come il comune raffreddore, eppure la pandemia non è stata dichiarata “finita”.

Ora abbiamo anche prove evidenti che i vaccini anti-Covid non prevengono l’infezione o la diffusione del virus, il che nega l’intera premessa per i passaporti vaccinali, eppure sono stati comunque portati avanti . In breve, la Covid-19 era (ed è tuttora) un mezzo per raggiungere un fine: sospendere e privarci dei diritti costituzionali e delle libertà civili e promuovere obiettivi di ristrutturazione sociale, politica e finanziaria al di fuori dei processi democratici (evidenziato dal traduttore).

 

Un capolavoro della propaganda

Un altro esperto di propaganda che ha parlato dell’uso palese della propaganda per creare e mantenere la pandemia è il professor Mark Crispin Miller, Ph.D., che ho intervistato nel giugno 2021 sulla censura accademica subita alla New York University.

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Ironia della sorte, è stato proprio lui ad insegnare agli studenti come mettere in discussione e resistere alla propaganda a portare alla limitazione della sua libertà accademica, dopo aver insegnato questa importante materia per oltre 20 anni. Come Robinson, Miller ritiene che quello che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni sia un “capolavoro” di propaganda di una portata e di una raffinatezza senza pari.

Tutto è iniziato con l’epidemia di un agente patogeno sconosciuto in Cina. I media hanno mostrato immagini di persone che sembravano morire per strada. Da allora questo non è mai accaduto altrove, il che suggerisce fortemente che quelle immagini sono state utilizzate impropriamente per un unico scopo: diffondere la paura.

Secondo Miller, il tipo di propaganda usato per diffondere la convinzione che la Covid-19 fosse una minaccia letale è stato il più devastante mai usato nella storia della propaganda. Ciò che ha reso la propaganda della Covid molto più efficace di qualsiasi altra operazione di propaganda precedente è stato il fatto che un virus è il nemico perfetto.

È invisibile, può essere portato da chiunque, anche dalle persone più care, e può “arrivare” ovunque. Come spiegato da Miller, nelle precedenti operazioni di propaganda il nemico era tipicamente rappresentato come capace di “infettare” la gente e la nazione con il suo male.

Questo era il caso sia della propaganda anticomunista che della “guerra al terrorismo”. Il comunismo era paragonato a una malattia infettiva destinata a devastare la nazione, mentre i terroristi erano paragonati a una pandemia che doveva essere controllata e combattuta. Con la Covid, la propaganda si è spostata sull’oggetto stesso della paura, un vero e proprio virus.

Nonostante la consapevolezza che l’infezione asintomatica non esiste, i propagandisti sono persino riusciti a convincere il pubblico che persone perfettamente sane potessero diffondere il virus. Si è trattato di una vera e propria finzione, una falsità scientifica, ed è per questo che sappiamo che la narrazione della pandemia è stata un’operazione psicologica, eppure la gente era così impaurita che non l’ha messa in discussione.

Che cos’è la propaganda?

Come ha osservato il blogger e analista di propaganda Klark Barnes (3), se vogliamo essere liberi, dobbiamo sapere cos’è la propaganda e come funziona. La retorica classica riguarda la persuasione attraverso le argomentazioni. Si appella alla logica. La propaganda, invece, è un tipo di manipolazione sub-razionale che fa appello ai nostri istinti più elementari.

Una definizione informale di propaganda è “un tentativo organizzato di indurre le persone a pensare o fare qualcosa – o a non pensare o fare qualcosa” (evidenziato dal traduttore). La propaganda può essere vera o falsa, o una via di mezzo, e può essere usata sia per il bene che per il male. Gli annunci del servizio pubblico che incoraggiano a non fumare, ad esempio, sono una forma di propaganda benevola.

Il problema della propaganda è che è intrinsecamente parziale e unilaterale, e può diventare pericolosa se la controparte viene censurata.

Ciò è particolarmente vero quando si tratta di medicina e salute, e la censura delle informazioni sul trattamento della Covid-19 e sui potenziali rischi dei (pretesi, a.d.t.) vaccini ne è un perfetto esempio. La propaganda di Stato e la propaganda di guerra si basano anche sull’incitamento alla paura e alla rabbia, che inducono le persone a comportarsi diversamente da come farebbero in circostanze normali.

È necessario rimescolare continuamente nella pentola per mantenere sempre viva la paura

Come notato da Barnes, le previsioni dei media di altre “calamità imminenti” sono anche un modo per “mantenere costantemente viva la paura e la rabbia diffuse” (4):

“I possibili prossimi atti includono un attacco informatico (‘da parte della Russia’); un crollo della catena di approvvigionamento mondiale, con conseguente scarsità di cibo o carestia (che sarà probabilmente imputata alla Russia); un’accentuata ‘crisi climatica’, che richiederà ulteriori lockdown…

Attacchi “terroristici”, da parte di ‘suprematisti bianchi’ e neri arrabbiati (che fanno presagire conflitti razziali); un ‘attacco alieno’ al Pianeta Terra, come ne ‘La guerra dei mondi’ o ‘Independence Day’ e – naturalmente – un’altra o due pestilenze, o anche tre, causate da qualche altra “variante” della Covid, dal vaiolo…, dal virus Marburg e/o qualsiasi altro agente patogeno, reale o immaginario, che possa servire allo stesso scopo…

Questi sequel incombenti della propaganda Covid… infliggerebbero anch’essi un’enorme quantità di ulteriori sofferenze all’umanità – e quindi quelli di noi che studiano la propaganda in modo critico, come intellettuali pubblici, devono parlare forte e chiaro, per mettere le cose a posto”.

Secondo Barnes, per rimettere le cose a posto occorre innanzitutto condividere la verità. Le narrazioni della propaganda che è necessario contrastare con un’analisi attenta e approfondita includono ma non si limitano alle seguenti:

 

L’origine del SARS-CoV-2 La reale letalità del SARS-CoV-2
Come i “casi” Covid sono stati aumentati in modo fraudolento utilizzando test PCR difettosi che non sono in grado di identificare l’infezione attiva L’inutilità dei lockdown e i loro danni catastrofici
“L’impatto omicida” del trattamento standard della Covid La disponibilità e l’efficacia dei protocolli di trattamento precoce
Come sono stati ridefiniti termini chiave come “pandemia”, “casi”, “immunità di gregge”, “vaccino” e “completamente vaccinato” per rendere possibile la narrazione della pandemia. Le probabili motivazioni alla base della presunta crisi
Il pedaggio sempre più alto del programma sperimentale di “vaccinazione”

Negli ultimi tre anni ho scritto molti articoli che illustrano tutti questi aspetti. Ma non basta mettere le cose in chiaro su singoli argomenti di propaganda. Se vogliamo mantenere le nostre libertà, Barnes ritiene che il pubblico debba anche diventare molto più accorto nei confronti della propaganda in generale.

La stampa libera è diventata un carrozzone della propaganda

Per decenni abbiamo avuto una stampa libera che ci ha aiutato a tenere sotto controllo le bugie pubblicitarie dell’industria. Giornalisti investigativi professionisti che lavoravano per riviste, quotidiani e emittenti radiotelevisive scrivevano reportage approfonditi, svelando la verità dietro la pubblicità ingannevole e contrastando la propaganda dell’industria con scienza, statistiche e altri fatti documentati.

Grazie al lavoro della stampa libera, spesso i prodotti inefficaci o tossici venivano eliminati dal mercato. La risposta dell’industria a questo problema è stata quella di controllare la stampa con la pubblicità. Diventando un importante flusso di entrate, gli inserzionisti hanno finito più o meno automaticamente per controllare i contenuti.

Anche se la dirigenza e gli editori di media lo negheranno, se gli inserzionisti non vogliono che parliate di certi argomenti che potrebbero avere un impatto negativo sulla loro attività, tutto ciò che devono fare è minacciare di ritirare i loro annunci.

A quel punto, dovete scegliere tra rinunciare alla verità o al vostro reddito. La maggior parte delle organizzazioni giornalistiche rinuncerà alla verità a pagamento e semplicemente non pubblicherà notizie che potrebbero danneggiare i profitti dei suoi inserzionisti. Come spiega Barnes (5):

“Il Ministero della Verità, nella vita reale, non è stato creato dal nulla da una qualche fazione di oligarchi totalitari, ma ha preso gradualmente forma da un cartello di media aziendali con consigli di amministrazione interconnessi, fortemente dipendente dai ricavi pubblicitari di Amazon, Big Pharma … e dalle società madri dei media stessi … con i suoi beni gestiti da BlackRock, Vanguard e UBS …

Mentre il vasto sistema commerciale è diventato più unificato, ha anche mantenuto, o addirittura rafforzato, le sue relazioni segrete con l’esercito e la ‘comunità dell’intelligence’…

E mentre il sistema dei media commerciali veniva così corrotto da cima a fondo… anche i media ‘pubblici’ e la stampa ‘alternativa’ – dalla NPR, la PBS, la BBC e la CBC… fino a quasi tutti gli organi di informazione di ‘sinistra’ – sono stati assorbiti nel carrozzone, in primo luogo grazie ai loro finanziamenti attraverso i solidi canali della CIA come la Fondazione Ford, la Fondazione Rockefeller e l’Open Society Institute…

La ‘stampa libera’… è stata trasformata in una macchina della paura bio-fascista, i cui servizi di propaganda sono assicurati dalle ‘partnership strategiche con i media’ di Bill Gates e dalla concomitante operazione di ‘fact-checking’ anch’essa finanziata in larga misura da Gates.

La propaganda che fluisce giorno dopo giorno, ora dopo ora, da quel sistema è dipesa anche dalla politica di società di PR globali come Weber Shandwick, Edelman e Hill+Knowlton Strategies … e, all’interno del Quarto Potere, dall’arrivo … di ‘giornalisti’ preparati, nelle università, ad essere molto meno interessati ad un giornalismo onesto che a … servire la ‘giustizia sociale’.”.

 

Una rete di complicità per imbavagliare la verità

In effetti, come osserva Barnes, le aziende pubblicitarie hanno probabilmente svolto un ruolo organizzativo importante nella propaganda della Covid. Un’altra importante azienda, che sospetto possa aver avuto un ruolo centrale, è il Publicis Groupe. Ho descritto in dettaglio alcune delle sue numerose connessioni in “La rete di complici che cercano di mettere a tacere la verità“.

In sintesi, Publicis rappresenta un lungo elenco di importanti aziende del settore tecnologico, farmaceutico e bancario in più di 100 Paesi (6). Queste aziende, a loro volta, hanno diverse collaborazioni con il governo degli Stati Uniti e con organizzazioni non governative (ONG) globali.

Publicis ha legami con NewsGuard/HealthGuard, con istituzioni educative, con aziende di Big Tech come Google, Microsoft e Bing, con il Dipartimento di Stato e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con istituzioni tecnocratiche globali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con ONG nazionali e globali come il Center for Countering Digital Hate. E domina siti web sulla salute come WebMD e Medscape.

Nel complesso, questo spiega come certe opinioni possano essere cancellate in modo così efficace. La stessa Publicis è anche partner del World Economic Forum, che guida l’appello per un “reset” dell’economia globale e del nostro stile di vita. In quanto tale, Publicis sembra coordinare la soppressione delle informazioni contrarie alla narrazione tecnocratica.

L’arte della grande menzogna

Marshall McLuhan disse una volta (7): “Le piccole bugie non hanno bisogno di essere protette. Ma le grandi bugie sono protette dall’incredulità del pubblico”.

In pratica, la gente negherà le grandi bugie dicendo: “Ma dai, sei pazzo, non lo farebbero mai”. È molto più facile chiamare le persone “teorici della cospirazione” che affrontare la possibilità che ciò che dicono sia vero.

“Le piccole bugie non hanno bisogno di essere protette. Le grandi bugie sono protette dall’incredulità del pubblico.”

Marshall McLuhan

In un articolo del 4 novembre 2022 (8), il dottor David Bell, medico clinico e di salute pubblica, ha osservato che quanto più una bugia è lontana dalla realtà, tanto più è probabile che abbia successo, grazie alle stranezze della natura umana e della normale psicologia:

“In un lavoro precedente avevo un capo che mentiva molto. Le bugie erano di pura fantasia, ma di portata enorme e pronunciate con sincerità. Avevano molto successo.

Questo successo si basava sulla riluttanza della maggior parte delle persone a considerare che qualcuno in una posizione di autorità in un’organizzazione umanitaria potesse ignorare completamente ogni parvenza di realtà. La gente dava per scontato che le affermazioni dovessero essere vere, perché fabbricare informazioni di tale portata in quelle circostanze sembrava sfidare la logica.

Il principio delle Bugie Veramente Grandi si basa sul fatto che le bugie sono così lontane dalla realtà che chi le ascolta penserà che la propria percezione sia sbagliata, piuttosto che dubitare delle affermazioni di chi le dice. Solo una persona folle o ridicola potrebbe fare affermazioni così stravaganti, e un’istituzione credibile non assumerebbe una persona del genere.

Pertanto, dato che l’istituzione è apparentemente credibile, anche le affermazioni devono essere credibili e la percezione precedente della realtà da parte dell’ascoltatore era quindi errata. Le menzogne minori, invece, sono percepite come sufficientemente vicine alla realtà conosciuta per essere smascherate. Inventare la verità può essere più efficace che piegarla”.

Credo che questa sia esattamente la strategia impiegata da Big Pharma, dalle agenzie sanitarie, dai funzionari governativi e dal braccio propagandistico dello “Stato profondo” negli ultimi tre anni. Le loro affermazioni sono state così lontane da qualsiasi parvenza di realtà che chiunque sia a conoscenza dei fatti si è sentito più che pazzo.

Purtroppo, anche se la maggior parte degli esseri umani ha una bussola morale ed etica, pochi finiscono per seguirla quando si trovano di fronte a psicopatici in [posizioni di] autorità e alla pressione dei pari a conformarsi. Come ha osservato Bell, i bravi giocatori di squadra finiscono quasi sempre per sostenere le false narrazioni e coloro che si rifiutano di assecondare quelle che sono chiaramente delle bugie tendono a essere solo una piccola minoranza.

Rifiutare le false narrazioni ha conseguenze reali

Come fa correttamente notare Bell, negli ultimi tre anni gli operatori sanitari, i pazienti, i ricercatori, gli accademici e i dipendenti della sanità pubblica sono stati costretti ad abbracciare una lunga serie di dogmi basati sulla fantasia, contraddetti dalla precedente ortodossia della sanità pubblica.

Ma è la netta rottura con la realtà fattuale che rende impossibile metterli in discussione perché, se lo si fa, si mette in discussione “l’intera gerarchia attuale della sanità pubblica”, dice Bell. Se si cita il dottor Anthony Fauci, non si attacca lui quando si mettono in discussione i suoi irrazionali voltafaccia, si mette in discussione la scienza stessa.

Se si mettono in discussione queste convinzioni basate sulla fantasia, si è un negazionista della scienza e si mettono a rischio il proprio lavoro e la propria reputazione. E, purtroppo, questi rischi non sono immaginari. Molti medici e scienziati, la cui reputazione e i cui contributi alla salute pubblica sono stati irreprensibili per decenni, sono stati privati della licenza medica e hanno perso il lavoro per aver parlato contro la narrativa Covid dominante.

Trasparenza e verità sono il rimedio

Quindi, dove ci porta tutto ciò? Come porre fine alla follia e tornare a una sanità pubblica basata sulla realtà? Bell ritiene che i professionisti della salute pubblica che hanno ingannato il pubblico pagheranno inevitabilmente un prezzo pesante per il loro tradimento. Scrive Bell (9):

“Mentre incrementano le finanze del loro settore, i professionisti della salute pubblica stanno degradando se stessi e tradendo la società. Il tradimento, basato sull’incessante menzogna, è qualcosa per cui inevitabilmente dovranno affrontare delle conseguenze…

Alla fine, anche i seguaci più devoti cominceranno a chiedersi che senso abbia indossare una mascherina all’ingresso di un ristorante per poi toglierla 10 passi dopo, o vaccinare vaste popolazioni contro una malattia a cui sono già immuni mentre muoiono per altre malattie facilmente prevenibili.

La via d’uscita è semplicemente quella di rifiutarsi di mentire o di coprire le bugie degli altri… [La] verità raggiungerà, un giorno, coloro che non lo fanno… È molto meglio andarsene prima e vivere con dignità”.

 

Il Dr. Joseph Mercola (n. 1954), medico osteopata americano e convinto sostenitore delle medicine alternative, è autore di due libri elencati nel New York Times Bestseller List. Nel suo “La grande bufala dell’aviaria”, del 2006,  sostenne con forza la tesi che tale malattia era in realtà servita soltanto al governo per accumulare denaro e potere. Vive in Florida con la moglie Elizabeth e dirige la sua azienda di prodotti per la salute e integratori vitaminici.

 

 

Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2023/01/09/propaganda-perpetuates-pandemic-censorship.aspx

 

Scelto e tradotto da CptHook

 

 

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