DI PIETRO ANCONA
La federazione Anarchici Informali a me sembra un clone creato da qualcuno della federazione Anarchici Italiani (FAI, stesse iniziali per confondere di più le acque) che ha un sito ufficiale e che ripudia il terrorismo e la violenza. Il documento di rivendicazione dell’attentato ad Adinolfi è stato – secondo me- costruito da presunti specialisti del linguaggio della psicologia e del comportamento degli anarchici ed incorre in macroscopici errori da fare ridere a crepapelle come questo:
“Con una certa gradevolezza abbiamo armato le nostre mani, con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l’obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato, la logica conseguenza di un’idea di giustizia, il rischio di una scelta e nello stesso momento un confluire di sensazioni piacevoli. Un piccolo frammento di giustizia, piombo nelle gambe per lasciare un imperituro ricordo di quello che è ad un grigio assassino”.
Questo è un linguaggio con reminiscenze letterarie del vitalismo anni trenta più verosimile in bocca ad una certa eversione di destra, fascista, e financo dannunziana. Si parla di “sensazioni piacevoli e di “gradevolezza”, espressioni ed atteggiamenti estranei alla cultura anarchica, che è una cultura seria di grande rilievo nella storia del pensiero politico e che ha almeno duecento anni di vita. Quando mai e come un anarchico parlerebbe di “piacere a riempire il caricatore che mette l’arma quasi in un rapporto erotico”? Insomma basterebbe affidarsi ad un gruppo di semiologi seri per capire quanto sia raffazzonato, imparaticcio ed artificiale il linguaggio usato per rivendicare l’attentato ad Adinolfi.
A quanto pare avremo altri attentati. Nel volantino ne vengono indicati 7. Colpisce la leggerezza, la miopia, la ruffianeria dei massmedia italiani nell’avallare la menzogna dell’attentato terroristico degli anarchici. Colpisce l’allineamento dei politici dietro la tesi della pista anarchica. Colpiscono le dichiarazioni del presidente del Copasir Massimo D’Alema che si dichiara “molto preoccupato”.
Colpisce la subitaneità della nomina di Di Gennaro, noto personaggio di una delle pagine cilene della storia italiana, a membro del governo. C’è una drammatizzazione e teatralizzazione dello attentato ad Adinolfi che viene sfruttato a fini politici mentre la gente continua ad ammazzarsi per le difficoltà della crisi e vengono sequestrate le pensioni al minimo di poverissimi pensionati costretti a farsi un conto corrente appunto per essere espropriati (illegalmente) dei i pochi soldini sempre a disposizione della esattoria del governo. Sembra che il Governo invochi una stagione di rinnovato terrorismo e che voglia indicare la strada della lotta armata al dissenso sociale.
Il Governo ha bisogno di ancora maggiore potere autoritario sulla società italiana in vista delle conseguenze del massiccio bombardamento fiscale che arriverà a giorni a cominciare dall’IMU. Il governo trasmette ansia incertezza ed ora anche il baubau del terrorismo. Niente di nuovo nella storia recente d’Italia se non che tutto si svolge in un ambiente molto più deteriorato economicamente e socialmente di quello degli anni 70. Un ambiente da tragedia.
Pietro Ancona
12.05.2012
Il sito della FAI
http://federazioneanarchica.org/