Questo è un guest post. Tradotto dal russo dal Vostro Umile Narratore. E’ una lettera spedita da un giovane, un Russo una volta ottimista che si trova abbandonato in qualche sobborgo degradato di Boston nel sud del New Hampshire.
DI YEVGENY
Caro Dmitry,
spero non ti dispiaccia se ti scrivo in russo. Penso che in questo modo posso essere completamente onesto. Sono un laureato di Filosofia relativamente recente di uno dei molti anonimi istituti di studi superiori post-sovietici. Lo scorso anno mi sono trasferito negli U.S.A. e ho sposato una donna americana.
La domanda riguardo a quando il moderno sistema capitalista crollerà mi ha interessato sin dagli anni da studente, e me l’ha fatto affrontare da diverse direzioni: dalle banali teorie cospirative ai seri lavori di Oswald Spengler e Noam Chomsky. Sfortunatamente non riesco ancora a capire cos’è che continua a far vivere questo sistema.
Mia moglie è una donna molto dolce, ma anche una tipica americana bianca e conservatrice. Ogni volta che saltano fuori questioni politiche, inizia a farneticare riguardo la Costituzione definendosi una costituzionalista conservatrice liberale. Allora pensavo che fosse una persona colta che sapesse di cosa stesse parlando. Infatti, lei è l’unica che mi ha fatto conoscere gli Stati Uniti e, una volta, credevo a tutto quello che mi diceva. Ma, come ho scoperto in seguito, lei non capisce niente di politica e ripete solo alcuni stralci tra le sciocchezze populiste fuoruscite da Severin, O’Reilly, Limbaugh e altri pagliacci dei mass media. Beh, non ho intenzione di dimostrare a mia moglie che si sbaglia su argomenti che io per primo non capisco. Dopotutto, è una buona moglie. E così provo a stare alla larga da ogni discussione politica quando sono con la mia famiglia, sebbene non sempre ci riesco. Forse, avere una copia del tuo libro mi aiuterebbe a spiegarmi meglio con lei, ma la nostra famiglia è stata una delle prime a essere stata schiacciata dal crollo del mercato immobiliare. Mia moglie andò in fallimento, perse il suo conto in banca, casa, lavoro e tutto il resto giusto poco prima che arrivassi io, per questo motivo non possiamo comprare niente online.
Nel discorso che hai tenuto alla conferenza in Irlanda hai menzionato il fatto che ci sono alcune regioni degli Stati Uniti dove la gente comune mangia solo cibo spazzatura, composto da coloranti artificiali, aromi e granturco, che arrivano da luoghi quali il Walmart, e che tale dieta li rende “un po’ matti”. Dal mio totale disappunto, devo concordare pienamente con te. Alcuni spiritosi commentatori russi amano riempire di ridicolo “gli stupidi Americani” e gli U.S.A. visti in generale come uno stupido Paese. Ma se avessero trascorso un po’ di tempo qui prestando un po’ più di attenzione, si sarebbero resi conto che non è il basso livello culturale che distingue gli Americani dai, diciamo, i Russi: entrambi sono, in generale, piuttosto rozzi. Ma anche se sono già stato qui anni fa, quando ero studente, la mia prima impressione è stata di una nazione piena di folli, che andavano da abbastanza competenti mentalmente a totalmente pazzi. E più viaggiavo verso sud, più questo diventava evidente. All’inizio mi sono pure meravigliato, pensando: guarda quanto può essere inebriante lo spirito di libertà! Ma adesso capisco che questa è una catastrofe, che la società americana ha subito il lavaggio del cervello ed è alienata all’estremo, e che tutto ciò che rimane loro è giocare a fare i creduloni che sono diventati.
Purtroppo, percepisco l’insidiosa influenza di tutto questo sulla mia famiglia proprio qui, adesso. Non devi essere un brillante visionario per renderti conto che nella situazione attuale tutte queste periferie infinite, costruite secondo il modello del nord America, si stanno trasformando, lentamente ma inesorabilmente, in fosse comuni per quei milioni di ex appartenenti alla classe media. Quelle che non si trasformeranno in fosse comuni diventeranno riserve naturali, fornite di animali selvatici che una volta erano esseri umani. I miei famigliari si stanno trasformando in selvaggi sotto i miei stessi occhi. La mancanza di risorse ci ha costretti a vivere secondo il modello sovietico: tre generazioni sotto lo stesso tetto. Siamo in sei, dei quali solo uno che lavora e che, di conseguenza, è esasperato e amareggiato. Il resto della famiglia sta gradualmente diventando pazza a causa dell’ozio e della noia. La televisione non viene mai spenta. La parte femminile della famiglia è stata risucchiata dai social networks e dai relativi divertimenti. Ognuno sta coltivando la propria speciale psicosi personale, che periodicamente diventa viziosa. In questi sobborghi una persona senza macchina è come una persona senza gambe, la disoccupazione non permette a nessuno di noi di guadagnare soldi per la benzina e così la casa è completamente isolata dal mondo. Le uniche informazioni che riescono a filtrare arrivano da quei bugiardi dei mass media. E io capisco che milioni di famiglie in tutta America vivono così! Ecco come le persone diventano “teabaggers” (ndt. lett. mendicanti di tè, riferito anche ai membri del TEA Party che protestavano contro le tasse troppo alte negli Stati Uniti, utilizzato per insultare i conservatori. ), mentre i loro bambini entrano a far parte delle gang di strada.
Per me, come per te, questo è il secondo collasso. Tu hai lasciato l’URSS prima di quello che sarebbe successo, mentre io ero lì, a guardare con gli occhi di un bambino. Ho visto cosa è successo quando alle persone è stato detto finalmente che erano state prese in giro per 70 lunghi anni, e come consolazione è stato dato loro una barretta di cioccolato. Adesso, dopo tutto questo, la società russa è finita. Mi addolora vedere le facce degli Americani, che ancora credono in qualcosa sventolando la loro Costituzione, e sapere che sta per succedere la stessa cosa anche a loro. Penso che il modello che tu hai proposto ci permetterà di confrontarci e sopravvivere al collasso con dignità.
Yevgeny, New Hamshire
Fonte: http://cluborlov.blogspot.com
Link: http://cluborlov.blogspot.com/2010/03/corn-madness.html
6.03.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARICA ROBIBARO