DI GZ
cobraf.com
Non bisogna credere a tutto quello che si legge, bisogna anche riflettere a volte. Altrimenti si fa come i giornalisti italiani che hanno tutti in coro per due giorni scritto che gli stipendi italiani erano inferiori a quelli greci perchè hanno letto male una tabella. Bastava esser stati in vacanza in Grecia negli ultimi anni per sapere che era assurdo, ma come in borsa vige il principio del parco buoi e del “toro” in economia vige il principio delle pecore (tutti seguono come pecore…)
In Argentina le cose sono andate negli ultimi dieci anni abbastanza bene, prova ne sia che la Kirchner viene rieletta con percentuali da plebiscito grazie al fatto che (secondo il FMI) la percentuale di argentini considerati in povertà è scesa dal 40-45% post-default e dal 20-25% degli “anni d’oro” del legame peso-dollaro al 14% circa.La disoccupazione è scesa dal 15-20% all’8.3%, inferiore agli Stati Uniti ad esempio ora.
Come corruzione, criminalità, clientelismo e altre questioni di sostanza l’Argentina non è molto migliorata. Ma come del resto il Brasile, dove l’esercito rastrella in assetto di guerra all’alba interi quartieri quest’anno nonostante l’economia buona e così il Messico l’Indonesia o la Thailandia che sono lodati a differenza dell’Argentina. Il successo dell’Argentina post-default, diciamo dal 2003 è innegabile (qui un ottimo report sul successo argentino) e non è un paese che non ha poi tante materie prime come il Brasile da esportare ( le esportazioni, espresse in dollari, sono triplicate come valore dal 2003 ad oggi, nonostante che come percentuale del PIL siano scese indicando che il boom non è dovuto solo all’export)
Il suo successo è in buona parte dovuto alla MMT che hanno applicato abbastanza bene, facendo così infuriare le grandi banche e i grandi media che inventano ad esempio questa balla dell’inflazione al 24%. In tutti i paesi ad esempio le grandi banche come Morgan, Goldman, Citigroup non criticano le statistiche governative, in Cina sono notoriamente fabbricate a tavolino, ma le grandi banche non lo scrivono nei loro report e nel caso della Grecia che truccava tutti i numeri non hanno mai detto niente. Nel caso dell’Argentina invece Goldman Sachs mette fuori report al vetriolo, scrivendo che sono tutti numeri truccati. Ma lo sai perchè ? Perchè non stanno facendo affari in Argentina !
Dato che conosco l’economia vi spiego anche come si calcola l’inflazione ora, in un modo abbastanza certo. Ci possono essere ritardi nell’adeguamento del cambio ovviamente, ma su periodi di tempo di diversi anni, in regime di cambi fluttuanti funziona così, il cambio riflette più o meno i livelli dei prezzi relativi interni. E’ per questo motivo che se la Grecia uscisse dall’euro si svaluterebbe del 70% il cambio, perchè ha avuto per dieci anni inflazione doppia della media UE. Se l’inflazione in Argentina fosse del 24% l’anno da anni e anni, la valuta si deprezzerebbe di percentuali proporzionali al differenziale con la nostra inflazione ad esempio, cioè cumulativamente del 60 o 70% circa giusto ? Bene. Ma se guardi, ad esempio negli ultimi quattro anni l’Euro contro Peso è salito da circa 4.5 peso a 5.8 peso per 1 euro cioè di un 30% circa. Se l’inflazione fosse del 24% l’anno in Argentina, dato che in Europa è stata intorno al 2%, un differenziale di inflazione del 20% e rotti l’anno produrebbe una svalutazione del cambio almeno almeno del 60% e in teoria anche di più. Se prendi il Peso verso Dollaro, dal 2003 ad oggi il Dollaro è salito da 3 a 4.6 peso e se parti dal 2002 quando era a 4 peso da 4 peso a 4.6 peso, quindi parliamo dal 15 al 20% circa su otto-dieci anni. Ergo è assurdo pensare che negli ultimi anni avessero inflazione del 24% medio. Su dieci, otto o cinque anni le variazioni del cambio del Peso, sia verso Euro che verso Dollaro indicano che l’Argentina ha un inflazione del 10% circa l’anno probabilmente, forse anche 15%, ma non del 20-25% l’anno medio.
Tutto chiaro ? le tabelle e i numeri risultano ostici e si preferisce lo stesso scrivere quello che “ci si sente dentro” invece come al bar ?
GZ
Fonte: www.cobraf.com
29.02.2012