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La Redazione

 

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LA GUERRA GENTILE DELLA NATO IN RUSSIA

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A cura di Bosque Primario
Il 2 Maggio 2014
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DI PEPE ESCOBAR

atimes.com

Povera NATO. Dannati sovietici. E quella dolce NATO… che ha passato due decenni “cercando di costruire una partnership con la Russia”. Ma adesso che “i russi hanno indicato chiaramente la NATO come un avversario, dovremo cominciare a guardare alla Russia non è più come ad un partner ma più come ad un avversario” questo secondo quanto ha dichiarato il Vice Segretario Generale della NATO, Alexander Vershbow, un ex diplomatico statunitense/dipendente del Pentagono.

È un torrente di lava incandescente che farebbe vergognare il Vesuvio, l’ironia della picconata capziosa del Pentagono su una «Russia che sta chiaramente cercando di re-imporre la propria egemonia» . Ma questo è solo un colpo di scena minore de I Mercenari della NATO.

La NATO – che continua ad essere umiliata quotidianamente in modo epico da una banda di pashtun con i kalashnikov in Afghanistan – sta valutando nuove misure ” difensive” come deterrente contro l’ “aggressione della Russia del male” contro i paesi membri della NATO, per lo più contro i paesi baltici. E questo significherà uno spiegamento di “numeri più consistenti di unità da combattimento alleate verso l’Europa orientale” – la maggior parte in Polonia. In modo permanente. Oppure, per dirla in Pentagonese: “una rotazione semi-permanente di unità di addestramento”. Come se ci fosse ancora qualche dubbio che la Guerra Fredda 2.0 è qui e deve restarci.

La NATO “dibatterà” la questione – nella suo consueto modo fangoso – durante la prossima estate e il risultato sarà annunciato in una riunione in Galles nel mese di settembre, presieduta dall’imperatore stesso: Barack Obama.

Qualsiasi analista, che non sia ancora stato fagocitato dalla matrice Pentagonese, sa che le principali potenze dell’Unione Europea, Germania e Francia – che hanno solidi legami economici e commerciali con la Russia – non compreranno mai questo nuovo innesco per la Guerra Fredda 2.0. Come qualsiasi altro membro della NATO di un certo peso, si sono semplicemente scocciati e/o hanno altre gatte da pelare a casa loro (di carattere economico).

Chiunque sia appena informato, sa anche che se la Guerra Fredda 2.0 dovesse progredire, i suoi primi effetti non sarebbero convenienti – tanto per cominciare la Russia, semplicemente, bloccherebbe la Rete di Distribuzione del Nord, quella che consente la via di fuga della Nato dalla sua adamantina performance in Afghanistan.

VLAD il contemplatore

Nondimeno, la miccia della Nato rimane inesorabile. Non c’è “nessun segnale di truppe russe che si ritirino dal confine con l’Ucraina. Mentre gli USA stanno inviando solo “degli aiuti militari non vitali” all’Ucraina (che cosa sono allora: mazze da baseball?); Le forze di terra americane sono state inviate in Polonia. Tutto questo per combattere i “separatisti e i filo-russi” in Ucraina orientale.

Tutta robaccia. Questa gente avrebbe bisogno di studiare la geografia, non dovrebbe nemmeno permettersi di parlare dello statuto della NATO. L’Ucraina non fa nemmeno parte della NATO, prima di tutto, poi la maggioranza degli ucraini orientali non vogliono farsi annettere dalla Federazione Russa. Quello che vogliono è vivere in province con una forte autonomia, libere dall’ingerenza KIEV, in un quadro federale, vogliono una Ucraina finlandizzata. Tutto quello che servirebbe è chiedere agli ucraini chi sono quelli che adesso stanno controllando 23 città, tra cui anche il Donbass, che rappresenta oltre un terzo del PIL dell’Ucraina.

Nel frattempo , quelli grandi stanno parlando tra loro, a differenza di quelli (piccoli) che, invece, lavorano per l’amministrazione Obama che vengono dalla scuola per giovani diplomatici delinquenti. Il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Angela Merkel erano al telefono il Giorno della Festa del Lavoro. Putin ha ancora una volta sottolineato che Kiev deve fermare le sue ripetute offensive “anti-terrorismo” e che dovrebbe avviare un dialogo nazionale che includa tutte le forze in campo. Ma questo non sembra probabile.

Il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu si è anche sentito in dovere di ricordare al capo del Pentagono Chuck Hagel che la Russia non invaderà nulla , a meno che Kiev non userà il proprio esercito contro civili disarmati – cosa che è esattamente quello che ha fatto con la sua ultima provocazione di Kiev a Slavyansk.

Il Think-Tankland USA sta freneticamente cercando di declassare il comportamento isterico della NATO contro una “aggressiva Russia” a livello di “ponderata risposta”, (terminologia ad uso solo degli sciocchi irrimediabilmente mal informati). Questo dopo aver creato uno stato fallito in Libia ed aver fatto fiasco in Afghanistan, il Robocop-globale- NATO, nella sua ricerca di uno “scopo ” e di un suo significato, non riesce a smettere di fabbricare altri nemici.

Possiamo trovare qualche conferma a quanto detto nello spostamento del “punto focale strategico” con l’uscita dall’Afghanistan ? – Si vuole spostare il focus sui Paesi Baltici più la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca? Il Pentagono nonché il Vice-Presidente Joe Biden hanno promesso di far “aumentare l’addestramento previsto con i loro partner della NATO orientale”.

Putin, nel frattempo, sta solo mettendo in pratica i consigli di Sun Tzu, ma potrebbe anche restarsene tranquillamente a gambe incrociate contemplando le acque del Volga. Tanto è lontano da quella sciocchezza su una Mosca “aggressiva che intenderebbe invadere gli Stati baltici”. A proposito, potrebbero fargli prendere un attacco di cuore se volessero divertirsi con questa storia e la NATO nemmeno lo capirebbe. Ma Mosca non vuole o non ha bisogno di una escalation di questo genere.

Tirando le somme : Il Robocop-globale-NATO sembra poter sopravvivere solo se deve affrontare una minaccia mortale. Quindi, che cosa può trovare di meglio per “armonizzare ” la NATO se non una “ Russia ostile”? O riesce in questo gioco, oppure dovrà continuare a leccarsi le ferite inflitte dai pashtun nel Hindu Kush.

Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Nimble Books , 2009). Indirizzo e.mail: [email protected]

Fonte : http://www.atimes.com

Link: http://www.atimes.com/atimes/Central_Asia/CEN-01-020514.html

2.05.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.

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