In piena baraonda bellico-mediatica, ecco il nuovo DPCM del governo Draghi, che ne approfitta per allungare la tessera verde di 1080 giorni, ovvero quasi tre anni:
In particolare il decreto prevede che in caso di somministrazione della dose di richiamo, successivo al ciclo vaccinale primario, la certificazione verde COVID-19 ha una validità tecnica, collegata alla scadenza del sigillo elettronico qualificato, al massimo di cinquecentoquaranta giorni. Prima di detta scadenza, senza necessità di ulteriori dosi di richiamo, la PN-DGC emette una nuova certificazione verde COVID-19 con validità tecnica di ulteriori cinquecentoquaranta giorni, dandone comunicazione all’intestatario. (IPSOA)
Viene così aggiornato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021, che con i soliti giri di parole vanifica di fatto tutta la retorica della fine dello stato di emergenza e dell’allentamento delle restrizioni. Tutto questo nonostante l’Italia sia un capolavoro di resilienza, e abbia la popolazione tra le più vaccinate del mondo. Ma questo non basta ai distruttori della nostra nazione: quando una nazione viene trasformata in laboratorio nelle loro mani, ogni sopruso accettato dalle ignare pecore – che credono così che gli saranno risparmiate ulteriori bastonate – è solo una fase precedente di una successiva più acuta fase, fino alla totale distruzione dell’economia nazionale, l’alienazione dei corpi dagli individui e la digitalizzazione totale delle loro vite. La guerra d’Ucraina, venuta così propizia proprio a coprire la fine delle emergenze sanitarie, sta già essendo utilizzata per passare in sordina quella che è la continuazione di queste politiche, e il portare a compimento di tutti gli obiettivi più pesanti dell’agenda globalista, come la riforma del catasto e, con il prolungamento della tessera verde, la definitiva morte dei diritti civili nella nostra povera Italia.
MDM 07/03/2022