La giustizia inglese decreta l’estradizione di Assange negli USA

Ora tocca al Ministro dell'Interno decidere se il fondatore di WikiLeaks dovrà essere estradato negli Stati Uniti con l'accusa di spionaggio

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La Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli USA per il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, il quale dove dovrà affrontare lì le accuse di spionaggio, rischiando un possibile ergastolo.

La decisione della Corte ribalta quindi la sua precedente sentenza, con la quale aveva negato l’estradizione negli Stati Uniti sulla base del cattivo stato mentale di Assange e delle dure condizioni nelle prigioni americane di alta sicurezza. Ora la palla passa alla Ministra dell’Interno britannica Priti Patel, che dovrà autorizzare l’estradizione, prima che possa essere eseguita, entro 28 giorni.

Il team legale che difende Assange ha già informato la stampa che probabilmente impugnerà la decisione e presenterà ricorso presso l’Alta Corte, corredandolo con una serie di istanze dirette alla Ministra Patel.

Il redattore capo di WikiLeaks, Kristinn Hrafnsson, venuto a conoscenza della decisione della Corte, ha affermato che questa decisione è una vera e propria “sentenza di morte”. Assange infatti rischia fino a 175 anni di prigione a causa delle accuse di spionaggio mosse dal governo americano.

Il precedente rifiuto inglese di concedere l’estradizione risale al gennaio 2021, quando la stessa Corte decreto l’impossibilità di concedere l’estradizione a causa dello stato di salute mentale del giornalista. La parte americana si è appellata con successo alla decisione contestando la testimonianza degli esperti della difesa, e offrendosi di dare garanzie circa il trattamenti che ad Assange verrebbe riservato durante il suo processo negli Stati Uniti.

Assange, che tramite la sua organizzazione è riuscito a pubblicare documenti classificati, esponendo gli oscuri segreti di molti governi, è in custodia britannica dall’aprile 2019. È tenuto nel carcere di alta sicurezza di Belmarsh, soprannominato “Guantanamo britannica” per il suo ruolo di luogo di incarcerazione dei criminali più pericolosi del Regno Unito. In precedenza aveva trascorso sette anni chiuso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, prima che il nuovo governo di Quito gli revocasse l’asilo.

Durante il suo auto-esilio all’ambasciata, gli Stati Uniti hanno aperto il caso contro Assange e, appena è stato cacciato dall’ambasciata dell’Ecuador, hanno presentato una richiesta al Regno Unito per consegnarlo per l’accusa.

Massimo A. Cascone, 20.04.2022

Fonte: https://edition.cnn.com/2022/04/20/uk/julian-assange-extradition-order-intl/index.html

 

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