di Carsten Heinrigs
Tutti sappiamo quello che accadrà: lo spettacolo dei processi contro Saddam e altri membri del precedente governo iracheno. Gli occupanti e i loro rappresentanti iracheni hanno disperatamente bisogno di un colpo propagandistico per giustificare se stessi. Cosa c’è di meglio che costruire la demonizzazione di Saddam, miscelare qualche informazione, molte mezze-verità e bugie e riempire libri di storia per indottrinare sia il popolo del paese aggressore (in preparazione di una sempre prossima guerra) sia il popolo iracheno (per forzarlo a crescere e vivere sotto l’occupazione e la colonizzazione). Quello che cerco di dire è che la giustizia politica contro i capi del nemico ha certe funzioni, principalmente focalizzate alla propaganda e al controllo della mente. ‘Tribunali speciali’ e ‘internazionali’ sono solo mezzi in una strategia complessa di controllo e oppressione. O qualcuno di noi realmente pensa di vedere un giorno Colin Powell o Joshka Fischer o Kofi Annan (o qualcun altro come loro) di fronte a questi tribunali per rispondere dei crimini e dello sterminio di massa di cui si sono resi responsabili? La giustizia che affrontiamo è radicata e inseparabile dall’ordine mondiale gerarchico dominato dalle Società Democratiche con la loro trama oppressiva e razzista che ha lo scopo di condannare sempre gli altri e di giustificare sempre se stesse. Nessuna giustizia sotto la legge internazionale
Il concetto che sta dietro la legge e l’accusa internazionale (Tribunale criminale internazionale) è basato sull’assunzione che esistano leggi universalmente applicabili e sia desiderabile un procedimento e una struttura sopranazionale. Entrambe queste convinzioni evidenziano una radicata visione totalitaria.
Ai popoli non è stato mai chiesto o non sono mai stati coinvolti nello scrivere alcuna di queste leggi internazionali che non riflettono comuni imperativi morali cui i popoli si trovano d’accordo né riflettono imperativi provenienti da entità divine.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che non esiste un modo teorico, né tanto meno pratico, con il quale tutti iI popoli del mondo possano comunicare in modo uguale e tanto meno possano ritrovarsi d’accordo su un comune codice legale o comuni leggi da seguire:
– I modi di vivere, le culture e le storie dei popoli sono non solo diversi ma addirittura in conflitto o perfino escludentesi.
– Megastrutture centralizzate che interessano milioni, o perfino miliardi di persone, sono sempre controllate da poche persone al vertice.
Ma anche se noi assumessimo che vi possano essere leggi su cui la maggior parte dei popoli si trovino d’accordo, esse non sarebbero molto utili senza procedimenti e imposizioni. Ed è assolutamente chiaro che qualsiasi potere sopranazionale, giuridico o di potere esecutivo, dovrebbe essere sempre controllato da forze militari-politiche dominanti.
Quando si sentono affermazioni come quella di Papa Paolo che la legge internazionale deve assicurare che la legge del più potente non prevalga,[1] appellandosi alla sostituzione della forza materiale delle armi con la forza morale della legge[2] noi possiamo ricordare a noi stessi che il concetto ‘la forza morale della legge’ – controlla te stesso in accordo alle regole imposte su di te – è in realtà basato molto su la ‘forza materiale delle armi’ – imporre violentemente queste regole in caso che la gente non obbedisca volontariamente -.
La legge è diversa per chi è al potere
Ma anche se è il potere che fa le leggi per se stesso, qualche volta quelle leggi diventano un ostacolo per chi le ha fatte. In questo caso essi le re-interpreteranno o semplicemente le violeranno, pur continuando a chiedere agli altri di rispettarle e di obbedire. E molto spesso vediamo fattori sistemici, come la propensione razzista, la disponibilità di fondi per la difesa e per la corruzione, influenzare l’uso delle leggi.
Stiamo vivendo un periodo dove l’ordine politico internazionale che è stato in gran parte definito dopo la II Guerra mondiale [3] in anticipazione della Guerra Fredda è stato accomodato secondo le seguenti realtà:
– integrazione e comunicazione economica e monetaria multi e transnazionale
– controllo e rafforzamento politico e militare
Questo è il motivo per cui l’applicazione di trattati e di altri fonti della legge internazionale [4] sono sempre più apertamente arbitrari e contradditori. In modo particolare il principio della uguale sovranità tra tutti i Membri della Carta dell’ONU, che è sempre rimasto niente più di una frase vuota, viene ora respinto e ridefinito.
Quello cui noi stiamo assistendo è un intervento aperto, un’aggressione e una ri-colonizzazione da parte delle Società Totalitarie Democratiche. Nessun rispetto per altri popoli, imporre sempre cosa devono fare e forzare gli schemi di queste Società su di loro. Senza preoccuparsi di rispettare la comunicazione, la giustizia o la pace. Qualunque cosa accada, quei popoli non avranno mai giustizia sotto la legge internazionale.
Esempio storico di giustizia politica: Norimberga, il “Bene” e il “Male”
Il declino degli imperi ottomano e britannico nel XX secolo e l’intensificazione della competizione tra le Grandi Potenze per il controllo imperialista e coloniale del territorio, dei popoli e delle risorse mondiali ha condotto alle due guerre mondiali e alla perdita di egemonia dell’Europa occidentale. La II guerra mondiale venne combattuta per questioni di egemonia e non per principi o superiorità morale.
Il processo di Norimberga (Tribunale Militare Internazionale) contro 21 personaggi militari nazisti di alto livello è stato il più importante dei processi show dell’Occidente. Gli alleati vittoriosi della II guerra mondiale volevano presentare la guerra come uno scontro tra il “Bene” e il “Male” e loro stessi come ‘buoni’ e vincitori di una ‘giusta’ guerra.
Gli accusati finirono con l’essere gli attori in uno spettacolo organizzato dalla propaganda e dai mezzi di informazione che non aveva niente a che fare con la giustizia; tutto era rivolto alla propaganda, controllo e sottomissione.
Non dovremmo dimenticare che la Germania era un paese occupato con limitata sovranità e con centinaia di migliaia di truppe straniere di occupazione fino alla fine della Guerra fredda e all’unione monetaria europea. Gli alleati avevano commesso terribili massacri contro di loro. Non ci fu mai la liberazione della Germania ma sconfitta militare e resa, diffusa morte, sofferenza e distruzione.
“Solo eseguito gli ordini” e “Non sapevo niente”
Norimberga venne disegnata in modo da costruire uno schema che permettesse in modo semplice ai tedeschi di non giustificare il loro comportamento durante il regime nazista. Pochi furono messi di fronte ad un tribunale mentre tutti gli altri tedeschi che avevano “solo eseguito gli ordini” o “non sapevano niente” furono lasciati stare al punto che a qualcuno riuscì l’operazione di trasformarsi in vittime del malefico regime nazista, liberate dalla dittatura grazie ai “buoni” americani.
Così, molti che avevano attivamente partecipato in deportazioni, torture, oppressione e genocidio si ritrovarono in posizioni confortevoli a collaborare con i nuovi governatori, così come avevano fatto con i vecchi.
La Germania di nuovo in Marcia
Per i tedeschi l’avere abbracciato una “unica colpa storica”, quello che avevano fatto agli ebrei, è un modo per assolversi dalla colpa di quello che stanno facendo adesso.
E’ stato impedito lo sviluppo di una genuina cultura di resistenza e disobbedienza civile, del dovere di non seguire gli ordini immorali e di un fondamentale rigetto della guerra sotto qualsiasi condizione o circostanza, ad eccezione dell’auto-difesa in caso di invasioni militari.
Nulla è in realtà fondamentalmente cambiato e la Germania sta attaccando e occupando altri paesi in questi giorni, espandendo la sua influenza su altri luoghi.
Possiamo ricordare la distruzione e il bombardamento della Yugoslavia che fu promosso dalla Germania in c
hiara violazione della propria costituzione (scritta sotto l’occupazione) e della legge internazionale che impedisce le guerre di aggressione. La Germania svolge ruoli prominenti nell’occupazione della Bosnia, Kosovo, e Afghanistan con un significativo e in espansione impegno militare in Africa e in parti dell’Europa Orientale. La Germania sta di nuovo marciando.
Razzismo e disumanizzazione
Una delle principali differenze tra la Germania e l’Iraq è il razzismo. Le cosiddette guerre mondiali furono guerre fra i poteri coloniali-imperialistici per l’egemonia e, dopo poco tempo, alla Germania venne dato di nuovo il benvenuto nell’alleanza occidentale sotto il comando americano. Qualunque cosa fosse stata fatta ai tedeschi in termini di umiliazione e sofferenza, essi non furono mai collettivamente disumanizzati.
L’Iraq invece fu reso uno stato paria e selezionato per essere aggredito e per lo sterminio di massa senza che fosse capace di difendersi efficacemente. Fu isolato, tradito dalla ‘comunità internazionale’ e, con i bombardamenti, occupato e ricolonizzato senza alcun rispetto per la sua storia, cultura o dignità.
Noi siamo complici nello sterminio del popolo iracheno
I più di 2 milioni di iracheni sterminati dalla ‘comunità internazionale’ non hanno neppure meritato una qualche scusa. E’ molto duro per chiunque parlare di questo orribile crimine che abbiamo commesso. Lo sterminio di massa del popolo iracheno è stato tollerato, accettato e appoggiato dalla maggioranza delle persone nelle società democratiche, compreso quelle dei diritti umani, dell’aiuto umanitario e del popolo pacifista.
Siamo noi che dovremmo sedere sul banco degli imputati ad affrontare la giustizia nelle mani degli iracheni per essere stati complici nel crimine di sterminio di massa degli iracheni.
Carst, December, 2003
Note:
[1] http://www.abc.net.au/news/newsitems/s1011493.htm
[2] http://www.islamonline.net/English/News/2003-12/16/article05.shtml
[3] Le guerre del 1914-18 e del 1939-45 fra le grandi potenze sono state chiamate I e II Guerra Mondiale.
[4] e [5] Carta dell’ONU
Fonte: http://www.icssa.org/justice_oppression.htm
Traduzione comedonchisciotte.net