DI MARCELLO FOA
Il Cuore Del Mondo
Ah, i giornalisti. O meglio: i fotoreporter. La foto di Aylan, che ha commosso il mondo cambiando la percezione dell’opinione pubblica sul problema dei rifugiati, era autentica: non c’è stata manipolazione e i tentativi di dimostrare il contrario si sono dimostrati fallaci perché basati solo sul sospetto.
In queste ore un’altra foto sta facendo il giro del mondo: quella del piccolo siriano (verosimilmente una bambina) che gattona di fronte ai poliziotti.
E questa volta la mia valutazione cambia. Sia chiaro: per averne la certezza dovrei essere sul posto e pertanto non posso formulare un giudizio definitivo, ma l’esperienza di inviato speciale e di esperto di tecniche di spin mi induce a diffidare della spontaneità della scena.
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Mettetevi nei panni di un fotoreporter, che ha assistito con un misto di ammirazione e di invida allo scopo della fotografa siriana che ritratto il piccolo Aylan sulla spiaggia di Bodrun. Un fotoreporter sa che uno scoop di quel tipo ti cambia la vita e sa che le redazioni sono molto sensibili a foto analoghe. Mentre fino a poche settimane fa quelle dei migranti faticavano a finire in pagina o in home page, ora vengono richieste insistentemente, soprattutto se riguardano bambini.
La foto del neonato che gattona è troppo innaturale. Osservatela con attenzione: intorno a sé non ha nessuno, non si vedono altri profughi, non si vede la folla. La qualità della foto, però, è eccellente. Il gioco delle luci e delle ombre perfetto. Il fotografo si sdraia per scattare la prima foto. Roba da professionisti. Tutto è nitido, perfetto, l’immagine ha pathos, intenerisce, ma, esaminandola razionalmente, appare inverosimile. E il sospetto che la scenografia sia stata ideata ad arte diventa perlomeno plausibile.Basta un fotografo particolarmente sveglio e intraprendente, alla ricerca di un altro scoop a forte impatto emotivo, che individua una giovane coppia con la bambina in braccio e li convince a spostare la loro piccola proprio di fronte ai poliziotti, i quali aspettano da ore sotto il sole di fronte a una folla pacifica, non sono aggressivi né diffidenti; lasciano fare quei giovani genitori. Basta osservare l’espressione degli agenti che guardano quella piccolissima profuga; è di sorpresa e di umana simpatia, sufficiente per intuire che quel piccolo non stava davanti ai loro occhi da ore. L’hanno portato lì in quel momento; giusto il tempo di due scatti. Destinati a fare il giro del mondo. E a rendere ricco e felice un intraprendente e molto furbo fotoreporter.
La bimba appare sola perché i genitori sono a pochi passi alle spalle del lesto fotografo.
Piuttosto mi domando come fanno ‘sti profughi ad avere vestiti cosí puliti?
La bimba sembra quasi fosse nel giardino della sua casa, appena uscita dal bagnetto col pigiamino pulito e il pannolino nuovo.
Ma come cavolo fanno questi a essere piú puliti dei poveracci nostrani?
Eppure ci dicono che attraversano mezzo medio-oriente e un bel pezzo di Europa a piedi, tanto che gli si accodano i boccaloni "scalzi", ben fotografati anche quelli.
Ridatece Fabrizio Corona!
In fondo – seppur a modo suo – un’etica lui ce l’aveva.
Fermo restando il gravissimo problema delle persone che stanno cercando di venire da noi per rifarsi una vita (o semplicemente per continuare a vivere), secondo me con queste foto si sta cagando un attimino fuori dalla tazza.
La situazione è gravissima, abbiamo pure bisogno di pseudo scoop fotografici?
Un paio di giorni fa osservavo – quasi ammirato – le immagini di Euronews… persone che camminavano lungo i binari del treno di una tratta ignota. Ovviamente tutti siriani.
Oh! guarda che sfiga, ma in primo piano c’era (solitario) un poveretto che procedeva con le grucce (e con un passo con il quale Sergej Bubka ci avrebbe fatto al massimo una trentina di metri, prima di inciampare su un sampietrino), tutti gli altri distanziati a dovere.
Le immagini duravano solo qualche secondo.
Sarà stato una lepre?
Tirava forse la volata agli altri dietro di lui?
Ma, mi chiedo… se devi sceglierti uno che fa da lepre, perché non puntare magari su qualcuno di più agile?
Purtroppo immagino che questi miei quesiti rimarranno irrisolti.
Tra l’altro quel tizio assomigliava moltissimo a quel poveraccio che chiede l’elemosina davanti al Carrefour di zona (mi sono detto….chissà…magari ha chiesto il ricongiungimento familiare e quello con le grucce lo sta raggiungendo).
Un appello all’uomo delle grucce:
Va bene gentile amico con le grucce, arriva pure!
Sei il benvenuto!
…ma va piano!!!
Ricordati che chi va piano va sano e va lontano! (…nel tuo caso "sano" si fa per dire, ma vedrai che per il "lontano" è così).
Cari editorialisti di Euronews, niente di personale (prendo spunto da voi, ma nell’appello a seguire ci metto dentro anche larga parte dei vostri colleghi):
Andate a cagare voi, i vostri disperati a noleggio e i vostri scoop alla "carramba che sorpresa".
Luridi infami avvoltoi.
ancora un bimbo sulle prime pagine.
e voi MADRI, per amor del CIELO, volete tenervi abbracciati i vostri bimbi allontanando questo mito di oscena fama?