DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
La melassa di Fornero, Mediobanca, ING, Generali, INVESCO. Oggi è veleno vero.
Un assassino economico come Elsa Fornero scala le poltrone dell’accademia sognando di ricevere un giorno una chiamata per un incarico di prestigio in un grande istituto finanziario internazionale. Che so, ING? AXA? Zurich? Ovviamente parcella milionaria.
Un automa sociopatico come Elsa Fornero siede in un Ministero italiano per eseguire gli ordini ricevuti, sognando di ricevere un giorno una chiamata per un incarico di prestigio in un grande istituto finanziario internazionale. Che so, ING? AXA? Zurich? Ovviamente parcella milionaria.
Dovete solo indovinare il nome del grande istituto
finanziario internazionale, il resto è una certezza.
Questi traditori della nazione, questi golpisti indicibilmente
protetti dalla legge europea, sono marionette nelle mani del Vero Potere. La
Fornero ha inferto sofferenze oscene agli ultimi anni di vita di italiani che
si sono consumati al lavoro, parlo della riforma delle pensioni. Lo ha fatto
con lo stesso automatismo di una scheda prestampata. La stampante madre si
chiama OCSE, Business Europe, Mediobanca, ING, INVESCO e altri di questa sorta.
Lei ha obbedito. Avrà la ricompensa. Le prove più sotto.
Voi soffrirete, ma quelli se ne fregano, voi siete la gente,
cioè nulla (e in un certo senso hanno ragione: voi morite senza ribellarvi, e
questo non è dignitoso). Ok, prima di continuare un chiarimento Modern Money Theory sulle pensioni.
Nulla è anche la
parola giusta per definire la motivazione economica dietro al mantra ormai
trapanato nei cervelli di chiunque secondo cui i tagli alle pensioni sono
necessari per risanare i conti pubblici. Non è vero, o meglio, non dovrebbe. Nell’Italia
con moneta sovrana, come la Lira, l’istituto del prelievo sul reddito per le
pensioni serviva solo e unicamente a questo:
Impedire inflazione.
E NON a finanziare le pensioni.
Spiego: uno Stato a moneta sovrana non usa mai le tasse per
finanziare la sua spesa, semplicemente è impossibile che lo possa fare, perché
non può toglierci denaro (tasse) prima di avercelo dato (spesa), quindi le
tasse non finanziano la spesa (fra cui le pensioni). Uno Stato a moneta sovrana
finanzia la spesa pubblica semplicemente creando il denaro dal nulla (Dollari,
Sterline, Marchi, Lire ecc.). Lo Stato Italiano delle Lire pagava le pensioni
accreditando i conti correnti di ogni singolo pensionato con denaro creato dal
nulla. Fine. In teoria quindi, non vi era alcun bisogno di alcun prelievo
previdenziale sui redditi. Eppure, come si sa, esso veniva applicato. Perché
allora? Semplice. Se lo Stato italiano non avesse creato INPS e casse pubbliche
varie con relativi prelievi sui salari, si sarebbe verificata la seguente
situazione: la massa degli stipendi dei lavoratori maggiorata dal mancato
prelievo previdenziale, sarebbe entrata in competizione con la massa delle
pensioni, formando cioè una massa monetaria colossale che riversata poi nel
Paese rischiava di creare una forte inflazione (inflazione = la massa monetaria
cresce troppo rispetto ai prodotti). Ecco che allora i ragionieri dello Stato s’inventarono
il gioco del prelievo previdenziale sui redditi dei lavoratori attivi e dei
pensionati per ridurre quella massa
monetaria. Fine. Punto. Unica ragione mai esistita in economia per avere
l’INPS, casse e prelievi.
Se ne deduce immediatamente che con la Lira l’INPS non
erogava le pensioni e dunque tagliarle per risanare l’INPS era un’assurdità
contabile. Ripeto: lo Stato poteva pagare ogni pensione senza bisogno di
accumulare una singola lira all’INPS. L’INPS e i contributi a essa versati sono sempre stati un
sistema di controllo dell’inflazione e basta.
Ma ora abbiamo l’euro. L’euro non è emesso dall’Italia,
l’Italia deve prenderlo in prestito da banche private. Per questo motivo l’Italia
oggi, e solo dalla nascita dell’Eurozona, non può spendere liberamente come
prima, quindi non può pagare ogni pensione semplicemente spendendo come prima.
Lo Stato oggi per pagare le pensioni deve veramente trovare i fondi in tasca a
voi tutti. Perciò oggi l’INPS è divenuta in effetti una cassa che raccoglie
denaro ed eroga pensioni, e non più solamente, come era prima, uno strumento di
controllo dell’inflazione. Ergo, i tagli drammatici alle pensioni e l’aumento
delle tasse di Monti-Fornero sono oggi necessari sia a contenere la spesa
previdenziale sia a trovare i fondi per essa. Ma soprattutto sono essenziali
a garantire alle
banche private detentrici dell’euro che l’Italia sarà in grado di restituirgli la
montagna di euro che prende in prestito.
Ma c’è anche un secondo motivo dietro alla riforma Fornero. Sospingere
il nostro Paese sempre più nelle mani della previdenza privata, cioè dei fondi
pensione privati.
Chi era per voi Elsa Fornero dodici anni fa?
Nel novembre del 2000 Mediobanca chiamava a porte chiuse un’elite
di tecnocrati, politici e uomini della finanza per discutere quello che oggi si
chiama la riforma del sistema previdenziale italiano. Elsa Fornero era fra gli
invitati. Sul tavolo dei lavori comparivano gli ordini dell’OCSE e dei colossi
investitori internazionali come ING, INVESCO, Generali. Per esempio vi sembrerà
particolare il fatto che la frase “estensione
del sistema contributivo con lo schema del pro-rata anche per i soggetti con
almeno 18 anni di contributi al 31/12/1995”, oggi nel testo della riforma
Fornero, sia stata da essa fotocopiata alla lettera dalle raccomandazioni dell’OCSE
consegnatele brevi manu al consesso di cui sopra nel 2000. Così come questa: “elevazione dell’età pensionabile ben oltre i
sessant’anni”.
Leggere gli atti* di
quell’incontro di poteri e tecnocrati conferma come sempre che ogni singolo
atto di spoliazione dei nostri diritti, della nostra economia e della
democrazia stessa è frutto di una pianificazione operata dalle elite
Neoclassiche, Neomercantili e Neoliberiste, oliate da big business. Cioè dalla
finanza speculativa. Questo alla faccia dei convulsi sforzi dell’ultra-liberista Oscar Giannino, che si sta consumando per negare
di fronte al pubblico queste evidenze documentate. Ma ciò che mi colpisce di
più è la sadica lucidità con cui la lugubre economicida Fornero annota, negli
atti di cui sopra, le sofferenze che ci verranno inflitte. Scrive: “Più
specificamente, per effetto del passaggio dal metodo retributivo al metodo
contributivo, il valore della previdenza sociale per le diverse classi di età è
destinato a diminuire in misura
sensibile nel corso dei prossimi decenni.” Sono parole per lei, solo parole. Per voi?
Sulla proposta poi divenuta realtà della scelta offerta ai lavoratori se
restare interamente nelle pensioni pubbliche o cedere una quota verso le
integrative, la Fornero ammette che essa non solo non risanerà un bel nulla a
breve, ma che ci richiederà anche lacrime e sangue, cosa che è puntualmente
accaduta poco dopo e sta accadendo oggi: “È
vero infatti che nel periodo transitorio il bilancio della previdenza pubblica è
destinato a peggiorare in conseguenza della perdita di gettito contributivo e
che al disavanzo addizionale occorrerà far fronte, possibilmente con un
inasprimento della fiscalità generale, oltre che con gli interventi, già
richiamati, sul pro rata e sulle pensioni di anzianità.” Sono parole per
lei, solo parole. Per voi? Ma c’è di peggio.
Le righe che avete appena letto sono poste, negli atti di quell’incontro
riservato del 2000, nel contesto di una discussione fra Fonero, Franco Modigliani,
ING, INVESCO e Generali su come applicare anche all’Italia un sistema
pensionistico interamente basato su investimenti in titoli o azioni, ovvero a “capitalizzazione”. In altre parole:
uccidere il sistema di pensioni pubbliche e miliardi su miliardi in pensioni ai
fondi d’investimento internazionali. Più avanti nella discussione la Fornero
torna ad ammettere che “Fornero e
Modigliani riconoscono che, nella sua prima fase, il processo implica un aumento, e non una
riduzione, dell’onere complessivo della previdenza, e che questa fase non può
avere termine prima di alcuni decenni”.
Decenni quindi di “un inasprimento
della fiscalità generale, oltre che con gli interventi, già richiamati, sul pro
rata e sulle pensioni di anzianità”. Decenni. Capite? Per loro sono parole,
per noi vite distrutte da un’economicidio di Austerità, e per decenni.
Gli
atti dove questi tecnocrati discutono di noi nullità umane contengono anche
altre amenità, come la proposta di Modigliani in cui egli ipotizza che con un
sistema pensionistico a capitalizzazione il ministero del Tesoro italiano
faccia un bello swap con i fondi d’investimento
sui tassi di rendimento. Che significa? Sempre la stessa truffa Neoliberista
dal titolo “Se vinco io privato ci
guadagno, se perdo… ci perde lo Stato”, il che significa poi anche che
qualsiasi guadagno apparente dei pensionati legati al sistema Modigliani gli
verrà poi rubato dalle Austerità che lo Stato impone alla gente quando ci perde
e gli schizza in alto in debito pubblico. Oppure come la discussione dove
questi predatori esprimono preoccupazione per il crollo dei rendimenti delle
pensioni pubbliche che loro stessi causeranno, e suggeriscono come soluzione
NON che le pensioni non crollino, ma che il poveraccio lavoratore ultra
sessantenne rimanga inchiodato in fabbrica o in ufficio per altri 5-7 anni.
Ma
ancor più gravi, sono i continui richiami di tutti i partecipanti, inclusa la
lugubre signora, all’esaltazione dei fondi d’investimento privati per le
pensioni (per il giubilo di ING, INVESCO, Generali lì presenti) verbalizzata in
questi atti del 2000. Oggi tutti sappiamo quale cataclisma mondiale abbia
causato la crisi finanziaria, alimentata non poco proprio dagli investimenti
scellerati e criminosi dei fondi pensione privati. Secondo le stime del Wall
Street Journal, già nel 2008 la crisi aveva spazzato via qualcosa come 2 mila miliardi di dollari dalle
pensioni investite di milioni di pensionati. Questo solo dopo un anno e mezzo
di crisi.
Elsa
Fornero ha ancora pochi mesi di economicidio telecomandato. Poi forse otterrà
ciò per cui ha sgobbato una vita sui testi e per cui ha oggi inflitto strazio a
milioni di italiani e per generazioni: una chiamata per un incarico di prestigio in un
grande istituto finanziario internazionale. Che so, ING? AXA? Zurich? Ovviamente
parcella milionaria.
Se
Elsa Fornero non merita la galera, allora chiedo pubblicamente un atto di
giustizia: si liberi Bernardo Provenzano.
* Scenari sulla
previdenza privata e pubblica, Roma 15-16 Novembre 2000
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info/
Link: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=405
8.07.2012