LA FINE DELL'ILLUMINISMO

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DI JOHN KELLEY

“L’illuminismo é l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso [ … ] abbi il coraggio di servirti della tua propria ragione! E’ questo il motto dell’illuminismo”.

(Immanuel Kant)

Per una settimana non sono riuscito a scrivere, e adesso so il perché. Ho osservato quanto succedeva negli USA e all’estero con una preoccupazione crescente per quanto riguardava la sopravvivenza dell’illuminismo. Come noto si tratta del pensiero filosofico che riconosce nell’uomo la facoltà di prendere delle decisioni basandosi sulla propria ragione, su un’osservazione oggettiva delle cose e su scelte ragionate comuni.

La Dichiarazione di Indipendenza è un chiaro esempio per quanto riguarda l’influenza che l’uomo qualunque deve avere sulla propria vita. “Riteniamo che queste siano verità evidenti, che tutti gli uomini siano stati creati uguali, che il loro Creatore li abbia forniti di diritti inalienabili, fra i quali la vita, la libertà, e la ricerca della felicità. Per assicurare questi diritti gli uomini hanno istituito dei governi, che devono il loro potere dal consenso dei governati. Se qualunque forma di governo diventa distruttivo di questi beni è nel diritto dei popoli di cambiarlo o eliminarlo, e di istituire un nuovo governo che abbia le proprie basi fondate su questi principi e che organizzi i suoi poteri in modo tale da garantire la sicurezza e la felicità.” Si tratta di principi derivati direttamente dall’Illuminismo, la ragione deve prevalere sul privilegio, sulla forza bruta e sulle cariche.

Purtroppo quando guardiamo la storia ci accorgiamo che la battaglia per il pensiero illuminista deve essere sempre combattuta contro coloro che vogliono controllare la vita degli altri. Spesso ci dimentichiamo che ci troviamo in un piccolo microcosmo della storia, con più cadute che salite, con più guerre e devastazioni che paci, con più sfruttamento che progresso dell’umanità. Il nostro cammino evolutivo verso l’alto ha subito un arresto, adesso siamo diretti verso il basso, per un pezzo se non per sempre.

Sono rimasto molto deluso dalla elezione del Cardinale Ratzinger a Papa Benedetto XVI. Ogni indicazione che la chiesa si sarebbe messa dalla parte dell’umanità anziché dell’autorità è svanita. Una delle ultime speranze che una grande voce morale predicasse che l’umanità si poteva salvare con le proprie forze non c’è più. Veramente credo che vedrò la fine dell’epoca dell’illuminismo. Pensate che stia esagerando? Credo di no.

Si tratta di un uomo di 78 anni che proclama la purezza e la conoscenza di Dio e della sua volontà, che però non ha mai sperimentato la passione per una donna, o l’ha tenuta nelle sue braccia, o ha tenuto i suoi figli appena nati, ancora sporchi del sangue materno. Non ha mai perso il lavoro a causa di un immigrato, oppure perché il lavoro è stato “esportato” all’estero, non si è trovato mai nella situazione di affrontare una gravidanza che non si può permettere senza portare danno agli altri figli, perché il lavoro ai magazzini Wal-Mart gli dà abbastanza per perdere il diritto all’assistenza pubblica, all’assistenza medica e pediatrica, ma non tanto da permettergli l’assicurazione della ditta. Non si è mai trovato nella situazione di una quindicenne messa in cinta dal padre o affetta dall’AIDS perché la chiesa gli ha detto che la contraccezione è peccato. Probabilmente non si è trovato mai nella situazione di un chierichetto molestato dal prete, né ha mai provato la sensazione di rifiuto sentita da un omosessuale.

Si tratta di un uomo che si vanta di avere schiacciato “l’eresia” della teologia della liberazione, intesa come sollevazione e presa di potere da parte delle masse. La storia personale di Benedetto rivela così la paura famigliare della perdita di autorità. Si tratta di un uomo che non si è mai trovato nella situazione di tornare a casa e di dire alla famiglia che si devono trasferire nei sobborghi di qualche città perché l’arrivo di prodotti agricoli a poco prezzo non gli permettono di vivere con quello che coltiva nei suoi campi. Non si è mai trovato nella situazione di dover mandare la propria figlia di 13 anni a lavorare per un dollaro e settantacinque al giorno, con orari e carichi impossibili, perché bisogna reggere la concorrenza dei prodotti cinesi. Non si è mai trovato nella condizione di attraversare i confini da emigrante per cadere in mano ad avventurieri senza scrupoli che gli prendono la metà di quanto guadagna per farlo lavorare tutto il giorno nei campi, e che, per poter mandare qualcosa a casa, deve vivere in stanze sovraffollate.

I conservatori mettono in rilievo le sue capacità intellettuali, ma il problema è che le capacità intellettuali sono limitate dall’esperienza, egli è sempre stato in posizioni di comando, suo padre era un poliziotto, c’è stata l’esperienza nella Gioventù nazista, il seminario, gli studi accademici, il servizio per il Vaticano. Non ha nemmeno avuto esperienza pastorale, con la quale si sarebbe trovato ad affrontare le necessità materiale del gregge e i conflitti della vita con il dogma. Così il suo intelletto è limitato da una prospettiva basata su una esperienza limitata.

Sappiamo che si tratta di un uomo che è cresciuto nella Germania di Hitler. Anche se nega ogni legame con il regime purtroppo la sua storia aderente al dogma esprime una ricerca di autoritarismo che mostra un’ovvia affinità con la sua esperienza nazista. Si dice che, mentre si trovava all’università di Tubinga, egli sia cambiato da liberale moderato (qualunque cosa significhi) a conservatore a causa delle richieste degli studenti per l’uguaglianza e la pretesa di mettere in questione l’autorità, La sua reazione sembra quella di una persona che si è spaventata davanti al disordine e alla richiesta di cambiamento degli anni 60, come si erano spaventati i dirigenti tedeschi durante il caos economico e politico seguito dopo l’avvento del bolscevismo. La giustificazione di molte barbarie del nazismo trova origine nella paura delle classi abbienti di perdere i loro privilegi a seguito delle richieste sindacali nate sotto la spinta dell’avvento bolscevico. Pur negando ogni legame col nazismo tuttavia egli riflette quella stessa reazione dittatoriale di fronte al concetto che le masse debbano avere voce nel loro destino. Dal 1981 al 2005 Ratzinger è stato il capo della Dottrina della Fede, nominato da Giovanni Paolo II. Esiste un Cardinale Ratzinger Fan Club (si, è proprio così, http://www.ratzingerfanclub.com/) pro Bush, dove si legge gioiosamente: “In qualità di ‘Grande Inquisitore’ per Madre Roma, Ratzinger è stato sempre al servizio della Verità: per correggere gli errori teologici, per mettere al silenzio i teologi dissenzienti, per spegnere sul nascere ogni eresia che dovesse nascere, di conseguenza ha ricevuto una certa reputazione fra i giornali liberali e l’intelligentsia (ironicamente sic!) ‘illuminata’ delle università pseudo-cattoliche.” Quindi sembra che la conoscenza della Verità sia riservata ai teologi e ai Presidenti Americani.

La sua critica della modernità, dell’ateismo, e di altre forme di Cristianità, per non parlare delle altre religioni, dimostrano la paura delle cose estranee alla sua esperienza e una tendenza a considerarle inferiori oltre che minacce all’autorità. Questo pregiudizio nasce dalla paura dell’ignoto e dell’incontrollabile, come lo spirito umano. Nella visione di Benedetto l’occhio che fa peccato deve essere tolto, però così la chiesa sarà più limitata, più ortodossa, si separerà dagli altri, per combattere le idee eretiche del libero pensiero e dell’azione. Se si trattasse di un caso isolato di anacronismo sarebbe una cosa, ma egli rappresenta un’ulteriore corrente di potere che si unisce all’autoritarismo già esistente nel mondo.

Anche Gorge Bush, allevato in una campana di vetro, soffre della stessa mancanza di esperienza e di prospettiva, con la differenza del mancato tentativo di disciplina intellettuale. Apparentemente uomo dalle vedute concrete Bush crede in tutto ciò che dice, e sceglie semplicemente fra il giusto e lo sbagliato, il bianco e il nero, quando invece, nella vita, le cose sono sempre sfumate. Si considera un uomo col destino predeterminato di dover cambiare la storia, un uomo che deve essere seguito senza fare domande. Il suo potere consiste nel fatto che le sue risposte semplici, apparentemente ragionevoli, a tutti i problemi del mondo attraggono tutti coloro che hanno paura dei cambiamenti. Ma come ha detto Menken “Per ogni problema c’è sempre una risposta semplice, e quasi sempre è sbagliata.” Ma in un mondo complesso, confuso, le soluzioni semplici sembrano le migliori, e quando si è spaventati si sceglie il più facile. La realtà è che Bush non possiede la capacità intellettuale o i limiti morali necessari per impedirsi di giustificare tutto quello che fa.

In realtà sembra il vacuo componente di una qualche associazione di amici che lo preferiscono solo perché la sua macchina è veramente carina. I suoi nemici hanno la colpa di “non riuscire a capirlo”. Veramente l’opposizione non crede che egli possa essere così stupido, egocentrico e megalomane. Ma si sbagliano, la sua storia sta a indicare che Bush è mosso dalla paura di essere veramente un fallito, disposto a fare di tutto pur di evitare tale prospettiva, evitare la tremenda verità della propria incompetenza. Si tratta di una circostanza molto pericolosa anche per noi.

Alla fine dei conti si tratta di un poco più di un piazzista di macchine che fa pubblicità alle grandi marche di automobili. “Si accomodino, signori, oggi le macchine praticamente le regaliamo.” I veri detentori del potere non hanno bisogno di essere eletti. Cheney, Wolfowitz, Perle, Rumsfeld, Kristoff, quest’altro neo-con fissato con la dominazione del mondo, il quale crede che, per il nostro bene, dobbiamo essere presi in giro. Non hanno nessuna difficoltà a mentirci in faccia. La propaganda è semplicemente un mezzo per raggiungere i loro fini senza le complicazioni del pentimento morale. Dopo tutto, questa gente vede il mondo già governato da un governo mondiale aziendale (Il WTO, Organizzazione del Commercio Mondiale) dominato da armamenti spaziali nucleari e da eserciti di mercenari. (Il vecchio “fardello dell’uomo bianco” di Kipling.)

I loro volenterosi assistenti sono gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. E’ gente spinta dall’avidità, o perlomeno dallo scopo di raggiungere gli obiettivi del prossimo rapporto trimestrale aziendale. Si tratta di funzionari che lavorano per una macchina mostruosa, la società aziendale, che non si pone problemi se deve ignorare la scienza, fare la guerra, portar via le risorse altrui, avvelenare la terra, l’aria, l’acqua, sfruttare gli schiavi, distruggere le comunità e tutto ciò che si trovi a ostacolare la via del profitto. Dal momento che la stampa e gli altri mezzi di comunicazione sono controllati dalle aziende, diventa secondario informare il pubblico, mentre lo scopo principale è quello di fare pubblicità e manipolare l’opinione pubblica. Però, direte, non tutti gli uomini d’affari sono senza etica. Forse avete ragione, però se qualcuno di questi non raggiunge gli obiettivi aziendali verrà subito sostituito da qualcun altro che proseguirà sulla strada del profitto a breve termine.

Per aiutare questi arrivisti del potere a sopprimere la libertà di pensiero, vi sono i vari James Dobson, Randall Terry, Ralph Reed, Pat Robertson e gli altri teocrati che vogliono istaurare una “Nazione cristiana”. Vogliono che gli enti di controllo limitino le discussioni pubbliche ai loro argomenti preferiti, niente informazioni su aborto o controllo delle nascite, niente lavoro se siete omosessuale o anche di un’altra religione. Nel congresso vi sono molti alleati, come dimostrato da James Frist, il capo della maggioranza al senato, che si è presentato al loro raduno nazionale contro i giudici. Questa è gente che crede di avere diritto di comandare in questo paese, sulle leggi, sui nostri pensieri e sulle nostre azioni. Se non pensate che siano pericolosi date un’occhiata a qualche loro giudizio: “Le università statali sono il terreno di coltura, letteralmente, delle malattie a trasmissione sessuale (compreso l’AIDS), dei comportamenti omosessuali, di gravidanze indesiderate, degli aborti, dell’alcolismo, e dell’abuso di droghe.” James Dobson.

“Voglio essere invisibile. Voglio essere un guerrigliero. Mi dipingo la faccia e vado in giro di notte. Non ti accorgi che tutto è finito se non quando ti ritrovi in un sacco per cadaveri. Non lo sai fino alla sera delle elezioni…” Ralph Reed. “Spero… di vedere il giorno in cui…nel..nostro…paese non ci saranno più scuole pubbliche. Le chiese avranno preso il loro posto e saranno i Cristiani a dirigerle. Che giorno felice sarà.” Reverendo Jerry Falwell.
“Facciamo passare un’ondata di intolleranza su tutti voi. Voglio che un’ondata di odio vi sommerga tutti. Si, l’odio è una cosa buona… Se un Cristiano ha votato per Clinton, ha peccato contro Dio. E’ così semplice… Il nostro obiettivo è una nazione cristiana. Abbiamo un dovere che viene dalla Bibbia, Dio ci ha chiamati per conquistare questo paese. Non vogliamo le pari opportunità per tutti. Non vogliamo il pluralismo. Vogliamo una teocrazia. La teocrazia significa la volontà di Dio. Ho avuto una visione. La volontà di Dio.” Randall Terry.

“Mi dite che dovremmo essere rispettosi con gli Episcopisti e i Presbiteriani e i Metodisti e questo e quello e altro ancora. Stupidaggini. Non devo essere rispettoso con lo spirito dell’Anticristo. Posso amare le persone che hanno opinioni sbagliate ma non posso essere rispettoso con esse. (Pat Robertson, The 700 Club, 14 gennaio 1991.)

L’obiettivo di tutti questi gruppi è lo stesso di Ratzinger, di dichiarare “eretici” tutti quelli che non la pensano come loro, di emarginarli dalla società, anche se si tratta della maggioranza della popolazione del pianeta.

Molte di queste persone, compreso Bush, sono il prodotto di un’esperienza che ha insegnato loro che possono cavarsela sempre dai loro errori, con la corruzione o con la prepotenza, solo che questa volta non ci riescono e noi tutti siamo destinati a seguirli se glielo permettiamo. Vivono tutti nel terrore che le masse si sollevino e tolgano loro potere e privilegi così pregano sia per paura che per la speranza di avere sempre più controllo e potere. Questo è il vero “asse del male”, quello che ci vuole far tornare a quelli che erano chiamati “i secoli bui”, quando studiare era proibito, le classi inferiori erano escluse dall’istruzione, a parte quelli scelti dalla gerarchia ecclesiastica in loro favore, quando il commercio era controllato completamente dai signori feudali e dai loro mercenari. Tutti vogliono limitare la nostra capacità di pensare, i nostri discorsi, i nostri pensieri, le nostre azioni. Ma non c’è da preoccuparsi, dopotutto i “secoli bui” sono durati solo mille anni.

“La paura, il terrorismo, il trasferimento all’estero dei posti di lavoro, sono tutte cose buone per l’America, non esiste il riscaldamento globale, il problema è il governo, il deficit non ha importanza, non guardare questo, non leggere quell’altro, ignora Darfur, ignora l’AIDS in Africa, prendi un Prozac, dai a tuo figlio un Ritalin. Riempi il vuoto dell’anima con le merci a buon mercato della Cina che puoi trovare da Wal-Mart poi c’è la ‘reality’ TV.”

La candela dell’illuminismo sta per spegnersi e i secoli bui si avvicinano all’orizzonte, la stessa sopravvivenza dell’umanità è in pericolo. C’è rimasto poco tempo. Voi pensate che io esageri. Io credo di no.

John Kelley
Fonte: commondreams.org

Link: http://www.boston.com/news/globe
/editorial_opinion/oped/articles/2005/05/03
/americas_mortal_secret?mode=PF
3.05.05

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da VICHI

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