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La Redazione

 

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LA FEBBRE DEI BIOCOMBUSTIBILI CONTAGIA L'ELITE DELL'UNIONE EUROPEA

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A cura di Truman
Il 24 Settembre 2013
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DI DAVID CRONIN

Counterpunch.org

Resto sconcertato quando la commissaria irlandese dell’Unione europea Maire Geoghegan- Quinn viene salutata come “progressista”. Sono passati venti anni da quando -come ministra della giustizia- ha supervisionato la legalizzazione dell’omosessualità nella sua nazione.

Anche se merita alcuni complimenti per essersi messa contro la gerarchia cattolica, si è comportata in maniera ossequiosa verso uomini più potenti nel suo ruolo attuale di commissario europeo per la scienza. Mi riferisco ai titani dell’industria energetica.
Il World Food Programme, la Banca Mondiale e numerosi gruppi anti povertà hanno documentato come l’uso di colture agricole per il trasporto è causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari primari, inasprendo quindi le carestie. Comunque Geoghegan-Quinn ha deciso di non prestare attenzione a questi avvertimenti e di continuare a promuovere i biocombustibili.

A Luglio, Geoghegan-Quinn ha annunciato che erano stati messi un miliardo di euro in fondi per l’UE in un’iniziativa per sostenere “le bio-industrie”. Fra gli obiettivi dichiarati di questo progetto di sette anni ci sono rimpiazzare le raffinerie di petrolio con le “bioffinerie” e di incrementare la produzione di alternative al diesel e benzina convenzionali.

Visto che le scartoffie preparate per l’iniziativa sono condite da neologismi “verdi” come “sostenibile” e “fonti locali”, è importante vedere chi saranno i principali beneficiari. Lungi dall’essere un gruppo di bioagricoltori o persone che abbracciano alberi, il consorzio di aziende dietro il progetto mette insieme giganti dell’agroalimentare come Unilever e Cargill con la compagnia aerea olandese KLM e la ditta spagnola di benzina e gas Repsol.

Ciò significa che il futuro dell’energia dell’Europa viene modellato da multinazionali irresponsabili, la cui motivazione primaria è massimizzare i profitti, non incontrare i bisogni della società.

Geoghegan-Quinn è più dedita al supporto dei biocombustibili di molti suoi colleghi della commissione europea.

Nell’ottobre 2012, l’esecutivo dell’UE ha tardivamente ammesso che l’obiettivo stabilito nel 2007, arrivare ad alimentare con biocombustibili il 10% dei trasporti in automobile ed autocarro per il 2020, stava peggiorando le carestie. Dopo aver rivisto l’obiettivo, esso stabiliva che la porzione di viaggi su strada intrapresi con colture alimentari non avrebbe dovuto eccedere il 5%.

Nonostante quella ammissione, Geoghegan-Quinn ha usato una conferenza a Dublino il giorno di San Valentino per dichiarare il suo amore immortale per i biocombustibili. Etichettando il dibattito “cibo contro carburante” come “troppo semplicistico” ha argomentato che “con una bioeconomia a pieno regime”, si può soddisfare sia il bisogno di nutrimento che di energia.

Le sue rassicurazioni contrastano con uno studio recente della ActionAid, che ha scoperto che l’industria del biocombustibile si sta ingozzando con le risorse dell’Africa. Secondo l’organizzazione, meno di 100 compagnie europee hanno preso oltre 6 milioni di ettari di terra nell’Africa Sub Sahariana fra il 2009 e il 2013. La moda dei biocombustibili in Europa potrebbe far salire il prezzo del cibo del 36% entro il 2020, ha stimato ActionAid.

Certa di una pensione generosa quando finirà il lavoro attuale, Geoghegan-Quinn non penerà molto se i prezzi sono più cari nei supermercati. Milioni di persone danneggiate dalla sua politica non avranno lo stesso lusso.

Perché è così insensibile? La spiegazione più plausibile è che ha permesso che il suo atteggiamento verso i biocombustibili venisse determinato dall’esercito dei lobbisti corporativi che assillano regolarmente il suo entourage. È stato riportato che questi lobbisti hanno bombardato il suo ufficio con 3 emails all’ora dopo la decisione chiave nell’Ottobre 2012.

Nonostante il danno causato dagli obiettivi dell’UE per i biocombustibili, questi lobbisti stanno premendo affinché vengano posti nuovi obiettivi, secondo i documenti che ho visto. Un’alleanza di grandi compagnie di cibo e energia chiamata ePure ha spinto Geoghegan-Quinn a fornire incentivi per l’uso di biocombustibile oltre il 2020. Il Carlyle Group -un’azienda con capitale proprio con una storia di connessioni di affari sia con la famiglia Bush che con la famiglia Bin Laden- ha usato un tono allarmista nei suoi affari con la Commissione. L’anno scorso, ha predetto che un indebolimento degli obiettivi dei biocombustibili dell’UE “lascerebbe l’industria in lotta per la sopravvivenza”.

Geoghegan-Quinn si è mostrata ricettiva a queste argomentazioni. Una raccomandazione chiave dell’iniziativa delle “industrie basate sui biocombustibili” è che entro il 2030 il 25% di tutti i trasporti saranno intrapresi con biocombustibili.

Addirittura prima che lei fosse d’accordo a finanziare questa iniziativa, Geoghegan-Quinn supervisionava una varietà di schemi designati per spingere l’uso dei biocombustibili nell’aviazione. I partecipanti ad un progetto di ricerca finanziato dall’UE chiamato ALFA-BIRD (alternative fuels and biofuels for aircraft development – combustibili alternativi e biocombustibili per lo sviluppo dell’aviazione) includeva Shell e le industrie d’armi Dassault e Rolls-Royce.

La ragione ufficiale di questi progetti è rendere il trasporto più amico dell’ambiente. Chiedere aiuto per proteggere l’ambiente a un conosciuto inquinatore come Shell o ad aziende la cui riga di bilancio dipende dalle aggressioni militari è come chiedere consigli a Starbucks su come porre fine all’evasione fiscale.

Certamente, è necessaria la ricerca per il futuro del trasporto. I dati pubblicati dall’European Environment Agency indicano che il trasporto provoca quasi un quarto di tutte le emissioni di gas serra dell’UE. Dato l’immenso contributo di viaggi su strada e via aerea al cambiamento climatico, è certamente imperativo che i politicanti si focalizzino su modi per ridurre i tragitti di macchine e aerei.

Se Geoghegan-Quinn fosse una progressista genuina, incoraggerebbe ricerche su argomenti tipo quali città possono seguire gli egregi esempi di Copenhagen e Amsterdam, dove andare in bicicletta è un modo popolare per andare in giro. Darebbe priorità al trasporto pubblico sulla congestione e cercherebbe di mettere fine alla crescita di aeroporti.

Sostenere i biocombustibili è un modo conveniente per eludere un’azione necessaria. Permette alle corporazioni potenti di sputar fuori cose incomprensibili riguardo alla “sostenibilità”, mentre continuano a causare carestie.

David Cronin
Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2013/09/06/biofuels-gever-still-grips-eu-elite/

6-8 settembre 2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Ilaria Groppi

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