di David Ray Griffin
2. Testimonianze riguardanti esplosioni e fenomeni collegati nei resoconti orali sull’11-9
La maggior parte di quelle 11 caratteristiche — tutte tranne l’ affettamento delle colonne centrali e l’acciaio fuso nelle fondamenta — sono tali che le persone presenti in zona le avrebbero osservate se fossero accadute prima o durante il crollo delle Torri. E, infatti, si possono trovare testimonianze relative ad alcuni di questi fenomeni, espresse già nell’immediato, da reporter,[36] vigili del fuoco,[37] agenti di polizia,[38] persone che lavoravano nelle Torri,[39] e da un eminente esperto di esplosivi, Van Romero, [40] che quello stesso giorno, dopo avere visto le registrazioni, ha detto che i crolli non solo somigliavano a quelli prodotti dalle demolizioni controllate ma, in effetti, dovevano essere causati da “alcuni congegni esplosivi interni agli edifici” perchè sono state “troppo metodiche” per essere il risultato casuale degli impatti degli aerei (Uyttebrouck, 2001).[41] Alcune di queste testimonianze sono veramente di grande effetto. Si tratta, comunque, di poche testimonianze saltuarie. Non ci fu un insieme ampio di testimonianze accessibile.
Ma questa situazione è cambiata in maniera drammatica. Poco dopo l’11 settembre, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York ha registrato oltre 500 racconti orali, in cui pompieri e personale dell’emergenza medica hanno raccontato le loro esperienze di quel giorno. [L’Emergency Medical Services era diventato una sezione interna al Fire Department (Dwyer, 2005a).] L’amministrazione del sindaco Bloomberg comunque si rifiutò di renderle pubbliche. Ma poi il New York Times, insieme a parecchie famiglie di vittime dell’11 settembre, ha fatto causa e, dopo un lungo processo, la Corte d’Appello di New York ha ordinato alla città di pubblicare il volume con questi resoconti orali, cosa che ha fatto nell’ Agosto del 2005[42] (Dwyer, 2005b).[42] Il Time l’ha successivamente reso disponibile al pubblico (NYT, 2005).[43]
Questi racconti orali contengono molte testimonianze che riferiscono di esplosioni e fenomeni collegati, caratteristici di una demolizione controllata. Ne darò alcuni esempi.
Esplosioni
Diverse persone hanno raccontato di avere assistito ad esplosioni appena prima del crollo di una delle Torri. Il Comandante John Sudnik ha detto: “abbiamo sentito … qualcosa come una forte esplosione, abbiamo guardato in alto e ho visto la Torre numero due iniziare a venire giù” (NYT, Sudnick, p. 4).
Diverse persone hanno raccontato di esplosioni multiple. Il paramedico Kevin Darnowski ha detto: “Ho sentito tre esplosioni, e poi…la Torre numero due ha iniziato a venire giù” (NYT, Darnowski, p. 8).
Il vigile del fuoco Thomas Turilli ha detto, “sembrava quasi come l’esplosione di bombe, come boom, boom, boom, come sette o otto” (NYT, Turilli, p. 4).
Craig Carlsen ha detto che lui e altri pompieri “hanno sentito esplosioni provenire dalla … Torre Sud… Ci sono state circa dieci esplosioni…E poi abbiamo capito che l’edificio iniziava a venire giù” (NYT, Carlsen, pp. 5-6).
Il pompiere Joseph Meola ha detto. “sembrava come se l’edificio stesse esplodendo su tutti e quattro i lati. Abbiamo veramente sentito gli scoppi” (NYT, Meola, p. 5).
Anche il paramedico Daniel Rivera ha menzionato “scoppi”. Chiestogli come sapesse che la Torre Sud stava per cadere, ha detto:
“Era un maledetto suono. All’inizio ho pensato che fosse — avete mai visto le demolizioni professionali, in cui vengono messe delle cariche a certi piani e poi senti ‘Pop, pop, pop, pop, pop’?…Ho pensato che fosse quello.” (NYT, Rivera, p. 9)
Il crollo è iniziato sotto la zona dell’impatto e dell’incendio secondo il resoconto ufficiale, il ‘pancaking’ è iniziato quando i piani sopra il foro provocato dall’aeroplano sono caduti sui piani sottostanti. Alcuni testimoni riportano tuttavia che il crollo della torre sud è iniziato alquanto sotto.
Timothy Burke ha detto che “l’edificio è scoppiato, in basso rispetto al fuoco… Me ne stavo andando e, o mio Dio, c’è una strategia secondaria per far scoppiare l’edificio. Ho pensato che fosse un’ esplosione” (NYT, Burke, pp. 8-9).
Il pompiere Edward Cachia ha detto: “Veramente è avvenuto ad un piano inferiore, non al piano dove ha colpito l’aereo…All’inizio abbiamo pensato che ci fosse qualcosa come una detonazione interna, esplosivi, perché è avvenuto in successione, boom, boom, boom, boom, e poi la torre è venuta giù” (NYT, Cachia, p. 5).
L’ importanza di queste osservazioni è rinforzata dal fatto che gli autori del rapporto del NIST, dopo avere rilasciato una bozza al pubblico, hanno sentito il bisogno di aggiungere la seguente affermazione al Riassunto Generale:
“il NIST non ha trovato nessuna prova che dimostri ipotesi alternative suggerenti che le torri del WTC siano state abbattute da demolizione controllata usando esplosivi impiantati prima dell’11 Settembre 2001… Invece, foto e riprese video da diverse angolazioni mostrano chiaramente che il crollo è iniziato ai piani dell’impatto e dell’incendio e che è proseguito da quei piani iniziali verso il basso.”
I vigili del fuoco Burke e Cachia presumibilmente ora devono chiedersi: A cosa credi, ai tuoi occhi o ad un rapporto ufficiale del governo?
Lampi e anelli di demolizione
Alcuni testimoni hanno parlato di lampi e di fenomeni che suggeriscono anelli di demolizione. Il vice commissario Stephen Gregory ha detto: “Ho pensato…prima che…la numero 2 venisse giù, di avere visto dei lampi in basso…io…ho visto un flash flash flash . . .[nella] parte inferiore dell’ edificio. Avete presente come quando demoliscono un edificio?” (NYT, Gregory, pp. 14-16).
Il capitano Karin Deshore ha detto : “Da qualche parte, verso la metà…c’è stato questo lampo rosso e arancione che è venuto fuori. All’inizio è stato solo un lampo. Poi questo lampo ha iniziato a venir fuori tutto attorno all’edificio e quell’edificio è iniziato ad esplodere…Insieme ad ogni rumore di scoppio c’era inizialmente un lampo giallo e poi un lampo rosso che venivano fuori dall’edificio e poi andavano attorno all’edificio da entrambe le parti per quel che potevo vedere. Questi rumori di scoppi e le esplosioni diventavano più grandi, andando sia su che giù e poi tutto attorno all’edificio” (NYT, Deshore, p. 15).
Il pompiere Richard Banaciski ha detto: “C’è stata proprio una esplosione. Sembrava come alla televisione quando fanno esplodere questo tipo di edifici. Sembrava come se andasse tutto attorno come una cintura, tutte queste esplosioni” (NYT, Banaciski, pp. 3-4).
Il commissario di Polizia Thomas Fitzpatrick ha detto: “Sembrava come brillare attorno ad uno specifico livello dell’ edificio…La mia reazione iniziale è stata che sembrava esattamente come quando mostrano queste implosioni in TV” (NYT, Fitzpatrick, pp. 13-14).
Espulsioni orizzontali
Alcuni testimoni hanno parlato di espulsioni orizzontali. Il comandante Frank Cruthers ha detto: “C’era qualcosa che sembrava come … un’esplosione. E’ apparso proprio alla sommità, contemporaneamente da tutti e quattro i lati, materiale che veniva sparato fuori. E poi è sembrato che ci fosse un momentaneo ritardo prima di poter vedere l’ inizio del crollo” (NYT, Cruthers, p. 4).
Questa testimonianza è importante, perché la teoria ufficiale sostiene che le espulsioni erano prodotte dal crollo dei piani. Perciò sentite il pompiere James Curran che ha detto: “Ho guardato indietro e … ho sentito come se ogni piano facesse chu-chu-chu. Ho guardato indietro e sembrava che tutto fosse gettato fuori dai piani per la pressione, prima che crollasse veramente” (NYT, Curran, pp. 10-11).
Il comandante Brian Dixon ha detto, “al piano inferiore dell’incendio nella Torre Sud è sembrato proprio come se qualcuno avesse messo degli esplosivi attorno perché…tutto è esploso fuori dal primo piano” (NYT, Dixon, p. 15).[44]
Esplosioni sincronizzate
Alcuni testimoni hanno detto che le esplosioni sembravano sincronizzate. Per esempio, il pompiere Kenneth Rogers ha detto “c’è stata una esplosione nella Torre Sud…ho continuato a guardare. Piano dopo piano, dopo piano. Un piano sotto un altro e dopo l’altro…Sembrava tipo qualcosa di deliberatamente sincronizzato.” (NYT, Rogers, pp. 3-4).[45]
Perchè il pubblico non è a conoscenza di questi resoconti? Se tutti questi vigili del fuoco e personale medico hanno assistito a questi fenomeni che evocano la demolizione controllata, ci si potrebbe chiedere perché il pubblico non lo sa. Parte della risposta ci viene fornita dal vice tenente dei vigili del fuoco Paul Isaac. Avendo detto che “c’erano sicuramente delle bombe in quegli edifici,” Isaac ha aggiunto che “molti altri pompieri sanno che c’erano bombe negli edifici, ma sono troppo preoccupati per il loro lavoro per ammetterlo, dato che i ‘superiori’ proibiscono discussioni su questo fatto” (Lavello, n.d.). Un’altra parte della risposta è che quando poche persone, come Isaac e William Rodriguez, hanno parlato apertamente, la stampa principale non ha riportato le loro affermazioni.
3. Implicazioni
La teoria ufficiale sul crollo delle Torri è resa estremamente non plausibile da due fatti principali. Primo, eccettuate le presunte eccezioni dell’11 settembre, un incendio non è mai riuscito a far crollare alti edifici con struttura in acciaio; tutti i crolli di questo tipo sono stati prodotti da esplosivi accuratamente posizionati. Secondo, il crollo delle Torri Gemelle ha manifestato almeno 11 caratteristiche tipiche delle demolizioni controllate. La probabilità che una di queste caratteristiche si presentasse in assenza di esplosivi è estremamente bassa. La probabilità che si presentassero tutte e 11 è essenzialmente zero.[46]
Possiamo dire, perciò, che la teoria ufficiale riguardante le Torri è confutata all’incirca in maniera tanto completa quanto lo può essere una teoria di questo tipo, mentre tutte le evidenze possono essere spiegate dalla teoria alternativa, secondo cui le Torri sono state abbattute con esplosivi. La teoria ufficiale è, dunque, una teoria oltraggiosa, mentre la teoria alternativa è, da un punto di vista scientifico, l’ unica teoria ragionevole disponibile.[47]
4- Altri fatti sospetti
Inoltre, sebbene abbiamo già considerato sufficienti prove della teoria che le torri sono state abbattute con esplosivi, c’è dell’altro.
Rimozione dell’acciaio: per prima cosa, l’acciaio degli edifici fu rimosso prima che potesse essere adeguatamente esaminato, [48] e praticamente tutto è stato venduto a rivenditori di ferraglie, che ne hanno messo la maggior parte su navi dirette in Asia. [49] Generalmente, rimuovere una qualche prova dalla scena del crimine è un reato federale. Ma in questo caso, i funzionari federali hanno facilitato la rimozione. [50]
Questa rimozione ha suscitato proteste. Il giorno di Natale del 2001, il New York Times ha scritto: “La decisione di riciclare rapidamente le colonne e le travature di acciaio del WTC nei giorni immediatamente successivi all’11 settembre significa che le risposte definitive potrebbero non essere mai conosciute.” .[51] La settimana dopo, la rivista Fire Engineering ha scritto: “Stiamo trattando l’acciaio rimosso dal sito letteralmente come spazzatura, non come prova cruciale del luogo dell’incendio (Brannigan, Corbett, and Dunn, 2002). . . .La distruzione e rimozione delle prove deve essere fermata immediatamente” (Manning, 2002).
Eppure il sindaco Bloomberg, difendendo la decisione di disfarsi dell’ acciaio, ha detto: “Se volete dare un occhiata alle tecniche di costruzione e al progetto è proprio ciò che i computer fanno oggigiorno.[52] Osservare solo un pezzo di metallo generalmente non dice nulla.”[53] Ma non è vero. Un esame dell’acciaio avrebbe potuto rivelare se era stato tagliato da esplosivi.
Questa rimozione di una quantità di materiale mai vista da una scena del crimine suggerisce che si stava coprendo un crimine mai visto.[54]
La prova che questa copertura venne continuata dal NIST è fornita dal modo con cui ha trattato un risultato irritante riportato dal FEMA, cioè che alcuni dei campioni del metallo erano stati “rapidamente corrosi da solforazione” (FEMA 2002, Appendice C). Questo rapporto è significativo, perché la solforazione è un effetto degli esplosivi. La FEMA giustamente chiese un ulteriore approfondimento di questo risultato, che il New York Times ha definito “forse il mistero più profondo venuto fuori nell’investigazione” (Killough-Miller, 2002). Un problema strettamente collegato, espresso poco dopo l’11 settembre dal Dr. Jonathan Barnett, Professore del Fire Protection Engineering presso il Worcester Polytechnic Institute, è che “l’incendio e il danno strutturale…non spiegherebbero quelle parti di acciaio nella pila di macerie che appaiono essere in parte evaporate” (Glanz, 2001). Ma il rapporto del NIST, nella sua sezione intitolata “Learning from the Recovered Steel,” non cita né l’evaporazione né la solforazione . [55] Perché gli scienziati del NIST apparentemente condividono il disdegno del sindaco Bloomberg per lo studio sperimentale dell’acciaio recuperato?
Caduta dell’antenna della Torre Nord: Un altro problema notato dal FEMA è che i video mostrano che, come scritto nel Rapporto FEMA, “l’antenna di trasmissione in cima alla [Torre Nord] iniziò a muoversi verso il basso e lateralmente poco prima che il movimento fosse evidente sul muro esterno. Questo suggerisce che il collasso è iniziato con uno o più cedimenti nel nucleo centrale dell’edificio” (FEMA 2002, cap. 2).[56] Questa caduta è stata anche menzionata in un articolo di James Glanz e Eric Lipton sul New York Times, che diceva: “Riprese del crollo della Torre Nord sembrano dimostrare che la sua antenna televisiva è iniziata a cadere una frazione di secondo prima del resto dell’edificio. Le osservazioni suggeriscono che il nucleo di acciaio dell’edificio è in qualche modo ceduto per primo” (Glanz e Lipton, 2002). Nel Rapporto NIST, ritenuto definitivo, comunque, non troviamo menzione di questo fatto. Questa è un’ altra conveniente omissione, dal momento che la spiegazione più plausibile, e forse l’ unica possibile, sarebbe che le colonne centrali sono state tagliate con esplosivi—una spiegazione che andrebbe d’accordo con le testimonianze di parecchi testimoni.
Inclinazione e disintegrazione della Torre Sud: se (da un punto di vista della teoria ufficiale) la caduta dell’antenna della Torre Nord è stata anomala, il crollo della Torre Sud ha un’anomalia ancora più strana. I piani più alti — sopra il livello colpito dall’aereo — hanno iniziato ad inclinarsi verso l’angolo più danneggiato dall’ impatto. Secondo le leggi di conservazione del momento, questo blocco di circa 34 piani sarebbe dovuto cadere a terra molto al di fuori della base dell’ edificio. “Eppure,” osservano Paul e Hoffman, “come la cima ha poi iniziato a cadere, la rotazione è decelerata. Poi ha cambiato direzione [nonostante] che la legge di conservazione del momento angolare affermi che un corpo solido in rotazione continua a ruotare alla stessa velocità a meno che su di esso non si faccia agire una forza torcente”(Paul e Hoffman, 2004, pag 34)
E poi, nelle parole di Steven Jones, un professore di fisica alla BYU, “questo blocco si è quasi completamente polverizzato a mezz’aria!” Questa disintegrazione ha fermato l’inclinazione e ha permesso ai piani più alti di cadere dritti sul, o come minimo vicini alla base dell’edificio. Come nota Jones, questo comportamento estremamente strano è stata una delle molte cose che il NIST è stato capace di ignorare in virtù del fatto che la loro analisi, nelle loro stesse parole, “non include attualmente il comportamento strutturale della Torre dopo che sono state raggiunte le condizioni di inizio del crollo” (NIST 2005, p. 80, n. 12). Questo è conveniente perché significa che il NIST non ha dovuto rispondere alla domanda di Jones: “Come si spiega, senza esplosivi, questo strano comportamento ?”(Jones 2006)
Questo comportamento non è tuttavia strano per esperti di demolizioni controllate, Mark Loizeaux, capo della Controlled Demolition, Inc., ha detto: “Controllando in maniera differenziale la velocità di cedimento in diverse parti della struttura, puoi farla camminare, puoi farla ruotare, la puoi far ballare….Potremmo avere delle strutture rivolte a nord che finiscono verso nord-ovest. (Else 2004)
Ancora una volta, qualcosa di inspiegabile nei termini della teoria ufficiale diventa materia comune se si adotta la teoria della demolizione controllata.
Sicurezza del WTC: il suggerimento che potrebbero essere stati usati esplosivi solleva la questione di come qualcuno volendo piazzare esplosivi nelle Torri potrebbe avere superato i controlli di sicurezza. Questa domanda ci porta ad un fatto rilevante riguardo ad una società — ora chiamata Stratsec, a quel tempo Securacom— che era incaricata della sicurezza per il World Trade Center. Dal 1993 al 2000, durante il quale la Securacom ha installato un nuovo sistema di sicurezza, Marvin Bush, fratello del presidente, è stato uno dei direttori della compagnia. E dal 1999 sino al gennaio del 2002, il loro cugino Wirt Walzer III ne è stato l’amministratore delegato (Burns, 2003).[57] Ci saremmo dovuti aspettare di vedere questi fatti nelle notizie serali—o almeno nel Rapporto della Commissione sull’ 11 settembre.
Questi fatti in ogni caso potrebbero essere rilevanti per alcuni racconti fatti da paersone che avevano lavorato nel World Trade Center. Secondo resoconti, alcuni di essi hanno detto che, sebbene nelle settimane prima dell’11 settembre c’era stata un’allerta che richiese l’uso di cani anti-bomba, l’ allerta fu tolta 5 giorni prima dell’11 settembre (Taylor e Gardiner, 2001).
Inoltre, un uomo di nome Scott Forbes, che ha lavorato per il Fiduciary Trust —la compagnia per cui ha lavorato il marito di Kristen Breitweiser— ha scritto: “Nel weekend dell’ [8-9 Settembre 2001], c’era stata una situazione di “mancanza di tensione” nella … Torre Sud. Questa assenza di tensione ha significato la mancanza di energia elettrica per circa 36 ore dal 50° piano in su…. La ragione data dal WTC per la mancanza di tensione è stata che veniva migliorata la cablatura nella Torre… Naturalmente senza elettricità non vi erano telecamere di sicurezza, serrature di sicurezza alle porte [mentre] molti, molti “ingegneri” [stavano] andando dentro e fuori la Torre. [58]
In più, un uomo chiamato Ben Fountain, che era analista finanziario per il Fireman’s Fund nella Torre Sud, è stato menzionato dalla rivista People per avere detto che durante le settimane prima dell’11 settembre, le Torri sono state evacuate “un certo numero di volte” (People Magazine, 2001).
Precognizione del crollo: Un altro fatto possibilmente rilevante è che il sindaco Giuliani, parlando all’ABC News a riguardo del suo comando temporaneo di emergenza al 75 di Barkley Street, ha detto: “Stavamo operando là fuori quando c’è stato detto che il World Trade Center stava per crollare, e crollò prima che potessimo uscire dall’edificio”.[59]
Questa è un’affermazione sorprendente. Prima dell’11 settembre, il fuoco non aveva mai buttato giù un’alta struttura di acciaio. I pompieri che avevano raggiunto il 78° piano della Torre Sud certo non pensavano che stava per crollare. Persino la Commissione sull’11 settembre ha riportato che, per quanto è dato sapere, “nessuno dei pompieri presenti credeva possibile un crollo totale di una delle torri” (Kean e Hamilton, 2004, p. 302). Allora perché qualcuno avrebbe detto a Giuliani che almeno una delle Torri stava per crollare?
La risposta più ragionevole, specialmente alla luce delle nuove prove, è che qualcuno sapeva che nelle torri erano stati piazzati esplosivi che stavano per essere innescati. E’ pure possibile che gli esplosivi stavano per essere innescati prima di quanto programmato originariamente perché gli incendi nella Torre Sud si stavano spegnendo più velocemente di quanto aspettato, in quanto gran parte del carburante dell’aereo era bruciata nella palla di fuoco fuori dall’edificio.[60] Questo potrebbe spiegare perché, sebbene la Torre Sud sia stata colpita per seconda, abbia subito un minore danno strutturale e abbia avuto incendi minori, sia crollata per prima — dopo solo 56 minuti. Cioè, se la storia ufficiale sarebbe poi stata che il crollo era causato dagli incendi, l’edificio doveva essere buttato giù prima che l’incendio si esaurisse completamente.[61]
Inoltre ora sappiamo da testimonianze che Giuliani non è stato l’unico a cui fu detto che stava per avvenire un crollo. Almeno quattro delle testimonianze indicano che, poco prima del crollo della Torre Sud, l’Office of Emergency Management (OEM) [Ufficio per la Gestione delle Emergenze n.d.t.] aveva previsto il crollo di almeno una Torre.[62] Il direttore dell’OEM riferiva direttamente a Giuliani.[63] Perciò sebbene Giuliani avesse detto che a lui e ad altri “era stato detto” che le Torri stavano per crollare, era la sua stessa gente che stava facendo la previsione.
Come ha fatto notare il reporter del New York Times, Jim Dwyer, la Commissione sull’11 settembre aveva accesso ai testimoni.[64] Avrebbe dovuto discutere questi eventi, ma non lo ha fatto.
La negazione di gran parte dei fatti rilevanti riguardanti il crollo, mostrata dal Rapporto della Commissione sull’ 11 settembre, è stata continuata dal Rapporto NIST, che dice, sorprendentemente: “Il punto focale dell’Investigazione è stata l’analisi della sequenza di eventi che va dall’istante dell’impatto dell’aereo all’inizio del crollo di ciascuna Torre. Per brevità, in questo rapporto, a questa sequenza ci si riferisce come alla “probabile sequenza del crollo”, sebbene in realtà non includa il comportamento strutturale della Torre dopo che furono raggiunte le condizioni per l’inizio del crollo…[La nostra simulazione tratta solamente] il deterioramento strutturale di ogni Torre dal momento dell’impatto dell’ aereo al momento in cui l’edificio … era prossimo al crollo (80n,140)
Steven Jones, giustamente, commenta: “E allora il successivo crollo completo, rapido e simmetrico degli edifici?…E l’antenna che cade per prima dalla Torre Nord?…E il metallo fuso osservato nella zona delle fondamenta…? Che importa tutto ciò: il NIST non discute affatto alcun dato successivo a quando gli edifici erano “prossimi al crollo”. Bene, alcuni di noi vogliono guardare a tutti i dati, senza simulazioni al computer che vengono “aggiustate” purché si accordino all’esito desiderato”.
Riassunto: Quando aggiungiamo questi cinque ulteriori fatti sospetti alle undici caratteristiche che i crolli delle Torri Gemelle hanno avuto in comune con le demolizioni controllate, abbiamo un totale di 16 fatti riguardanti i crolli di questi edifici che, pur essendo inspiegabili nei termini della teoria ufficiale, sono pienamente comprensibili all’interno della teoria che la distruzione delle Torri è stato un lavoro fatto dall’interno.
5. il Crollo dell’Edificio 7
Come abbiamo visto, la Commissione sull’11 settembre ha semplicemente ignorato i fatti discussi sopra. Un ulteriore altro problema non discusso dalla Commissione è stato il crollo dell’ edificio 7. Eppure la storia ufficiale a riguardo, se possibile, è ancora più problematica della storia ufficiale sulle Torri — come è suggerito dal titolo di un articolo del New York Times, “Gli Ingegneri Spiazzati dal crollo del WTC7” (Glanz, 2001).[65]
Ancora Più Difficile da Spiegare
Il crollo dell’edificio 7 è ancora più difficile da spiegare rispetto al crollo delle Torri in parte perché non è stato colpito da alcun velivolo, così che in relazione ad esso non può essere usata nessuna delle teorie a riguardo di come gli impatti degli aerei hanno contribuito ai crolli.
Inoltre, tutte le prove fotografiche suggeriscono che gli incendi nell’edificio furono piccoli, non molto intensi, e limitati a pochi piani. Fotografie del lato nord dell’edificio mostrano incendi solo al settimo e dodicesimo piano di questo edificio di 47 piani. Perciò se il lato sud, che fronteggiava le torri, fosse stato interessato da incendi su molti altri piani, come affermano i difensori della teoria ufficiale, questi non erano abbastanza grandi da essere visti dall’ altro lato dell’ edificio.[66]
Non sarebbe sorprendente, naturalmente, se gli incendi in questo edificio fossero pure più piccoli di quelli nelle Torri, perchè non c’era carburante per jet a dare inizio a un grandi incendio. Alcuni difensori della teoria ufficiale hanno affermato, a dire il vero, che il carburante diesel conservato in questo edificio ha in qualche modo preso fuoco e creato un inferno torreggiante. Ma se l’edificio 7 fosse stato riempito di fiamme, perché nessuno dei tanti fotografi e troupe televisive sul luogo ha ripreso questa scena?
L’estrema difficoltà di spiegare il crollo dell’ edificio 7 — assumendo che non è possibile parlare di demolizione controllata — è stata riconosciuta dagli organi ufficiali. Il rapporto preparato sotto la supervisione del FEMA è venuto fuori con uno scenario che impiega il carburante diesel, e poi ha ammesso che questo scenario aveva “solo una bassa probabilità di avvenire”.[67] Persino questa affermazione è generosa, perché la probabilità che una qualche versione ufficiale sull’edificio 7 sia vera è la stessa che per le Torri, praticamente zero, perché violerebbe diverse leggi della fisica. In ogni caso, la Commissione sull’11 settembre, forse a causa di questa ammissione del FEMA, ha evitato il problema semplicemente non citando il fatto che questo edificio è crollato.
Questa è stata una delle omissioni più sorprendenti della Commissione. Secondo la teoria ufficiale, l’ edificio 7 ha dimostrato, contrariamente all’universale convinzione precedente all’11 settembre, che grandi edifici con struttura in acciaio potevano crollare solo per il fuoco, anche senza essere stati colpiti da un aeroplano. Questa dimostrazione avrebbe dovuto comportare il cambiamento delle codifiche e dei premi assicurativi per tutti gli edifici al mondo con struttura in acciaio. Eppure la Commissione sull’11 settembre, preparando il suo rapporto di 571 pagine, non ha dedicato una sola frase a questo storico evento.
Ancora Più Simile alle Implosioni Controllate
Ed un’altra ragione per cui il crollo dell’edificio 7 è particolarmente problematico è che è stato persino più simile al più noto e convenzionale tipo di demolizione — cioè, un’implosione, che inizia in basso (mentre il crollo di ciascuna Torre è iniziato in alto, vicino alla regione colpita dall’aereo). Come ha scritto Eric Hufschmid:
“L’edificio 7 è crollato dal basso…L’interno è caduto per primo…Il risultato è stato un ammasso di macerie veramente minuscolo, con l’esterno dell’ edificio che crolla sulla cima del mucchio.[68]”
Implosion World.com, un sito web sull’industria della demolizione, afferma che un’implosione è “di gran lunga il più difficile tipo di progetto esplosivo, e ci sono solo una manciata di compagnie di esplosioni al mondo che posseggono sufficiente esperienza…per ottenere queste autentiche implosioni di una costruzione.”[69] Può qualcuno veramente credere che il fuoco sarebbe proprio riuscito a produrre quel genere di crollo che può essere prodotto in maniera affidabile solo da poche compagnie di demolizioni nel mondo? Il palazzo aveva 24 colonne centrali e 57 colonne perimetrali. Sostenere che il fuoco ha fatto cadere giù dritto questo edificio vorrebbe dire credere che il fuoco ha fatto cedere tutte le 81 colonne esattamente nello stesso istante. Accettare questa teoria ufficiale è, in altre parole, accettare un miracolo. Il fisico Steven Jones è d’accordo, quando dice:
“La vera somiglianza di un crollo quasi-simmetrico del WTC7 dovuto a incendi casuali (la teoria “ufficiale”) —richiedendo, come accade, un cedimento quasi-simultaneo di molte colonne di supporto — è infinitesima. Ne concludo che l’evidenza dell’uso l’ 11 Settembre di esplosivi pre-posizionati nel WTC7 (e anche nelle Torri 1 e 2) è veramente convincente”.[70]
Precognizione molto maggiore
Un’altra ragione per cui il crollo dell’ edificio 7 crea particolari problemi riguarda la conoscenza anticipata del collasso. Sappiamo solo di poche persone con conoscenza anticipata del fatto che le Torri Gemelle stavano per crollare, e le informazioni che abbiamo sono consistenti con la supposizione che questa conoscenza sia stata ottenuta solo pochi minuti prima che la Torre Sud crollasse. La gente può immaginare, perciò, che qualcuno abbia visto qualcosa che suggerisse che l’edificio stesse per crollare. Ma la conoscenza anticipata del crollo dell’edificio 7 è stata più diffusa e di maggiore durata. Ciò si sa da molto tempo, almeno per coloro che leggono le riviste dei vigili del fuoco.[71] Ma ora i racconti orali hanno fornito un quadro più completo.
Annuncio diffuso: Almeno 25 persone, tra pompieri e personale medico, hanno riferito che, ad un certo punto, quel giorno, vennero a sapere che l’edificio 7 stava per crollare. I pompieri che stavano combattendo gli incendi nell’edificio hanno detto che gli fu ordinato di lasciarlo, dopodiché fu stabilita la zona del crollo. Come sostiene il paramedico Decosta Wright: “hanno misurato quanto sarebbe finito fuori l’edificio, così sapemmo esattamente dove potevamo stare,” cioè “a 5 isolati di distanza” (NYT, Wright, pp. 11-12).
Avvertimento in anticipo: Per quanto riguarda l’esatto momento in cui ha iniziato a circolare la previsione del crollo, le testimonianze differiscono. Ma molte delle prove suggeriscono che la previsione del crollo fu comunicata 4 o 5 ore prima.[72]
Il presunto motivo della previsione: Ma perchè ci si aspettava il crollo? Gli incendi nell’edificio 7 erano, secondo tutte le prove fotografiche, pochi e piccoli. Allora perché chi prendeva le decisioni al Dipartimento ha deciso di togliere i pompieri dall’edificio 7 e li ha lasciati attorno semplicemente ad aspettarne il crollo?
I capi dei vigili del fuoco danno una doppia spiegazione: il danno più il fuoco. Il comandante Frank Fellini ha detto: “Quando [la Torre Nord] è caduta, ha strappato acciaio tra il terzo e il sesto piano della facciata su Vesey Street. Eravamo preoccupati che gli incendi su diversi piani e l’acciaio mancante provocassero il crollo dell’edificio” (NYT, Fellini, p. 3).
Ci sono almeno due problemi per ciascuna delle parti di questa spiegazione. Un problema con le descrizioni del danno strutturale è che variano molto. Secondo la testimonianza di Fellini, vi era un buco di quattro piani tra il terzo e il sesto piano. Nel racconto del Capitano Chris Boyle, però, il buco era “alto 20 piani” (2002). Sembra che Shyam Sunder, l’investigatore capo del NIST, abbia stabilito più o meno un compromesso tra queste due vedute, riferendo a Popular Mechanics che, “su circa un terzo della facciata al centro e in basso—approssimativamente 10 piani— circa il 25 per cento della profondità dell’ edificio era stato scavato via” (Popular Mechanics, March 2005).
I differenti resoconti del problema sul lato sud dell’edificio non sono, inoltre, limitati alla questione delle dimensioni del buco. Secondo il vice commissario Peter Hayden il problema non era affatto un buco ma un “rigonfiamento”, ed era “tra i piani 10° e 13°” (Hayden, 2002).
Il secondo problema con queste descrizioni del danneggiamento è che se era un buco alto 10 o 20 piani, oppure un buco (o un rigonfiamento) alto 4 piani, perché questo fatto non è stato ripreso da alcuno dei fotografi o cineoperatori presenti quel giorno nella zona?
Per quanto riguarda le affermazioni sull’incendio, di nuovo le descrizioni variano molto. Il comandante Daniel Nigro parla di “incendi molto pesanti su parecchi piani” (NYT, Nigro, p. 10). Secondo Harry Meyers, un vice comandante, “Quando l’edificio è venuto giù era completamente avvolto dal fuoco, tutti i 47 piani”(citato in Smith, 2002, p. 160). Questa ovvia esagerazione è stata anche affermata da un pompiere che ha detto: “[l’edificio 7] era completamente ingolfato…Si potevano vedere le fiamme andare direttamente da un lato all’altro dell’edificio” (NYT, Cassidy, p. 22).
Diverse testimonianze però non supportano la linea ufficiale. Per esempio, il tecnico sanitario Decosta Wright ha detto: “Penso che il quarto piano fosse incendiato…Era come: ragazzi lo spegnete quell’ incendio?” (NYT, Wright, p. 11). Il comandante Thomas McCarthy ha detto: “Stavano aspettando che il World Trade Center 7 venisse giù…Avevano…fuoco su tre piani separati…, che bruciava allegramente. Sapete, era abbastanza sorprendente, è pomeriggio nella bassa Manhattan, un importante palazzo sta bruciando, e loro dicono ‘lo sappiamo’” (NYT, McCarthy, pp. 10-11).
Il secondo problema col resoconto ufficiale è che, se c’era “un incendio molto intenso su molti piani”, perchè questo fatto non è stato ripreso in alcuna pellicola? La fotografia che abbiamo del lato nord dell’ edificio supporta l’opinione del comandante McCarthy che ci fosse fuoco su tre piani. Anche se ci fossero stati incendi addizionali sul lato sud dell’edificio, non c’è alcun supporto fotografico all’affermazione che “le fiamme [su questi piani andassero] da un lato all’altro dell‘edificio”.
Inoltre, anche se la storia ufficiale del dipartimento sul crollo dell’edificio 7 non fosse contraddetta dalle prove fisiche e da alcuni dei racconti orali, non spiegherebbe perchè l’edificio è crollato, dato che nessuna quantità di fuoco o di danno strutturale, tranne quello causato da esplosivi, ha mai causato il crollo totale di un grande edificio con struttura in acciaio.[73] E certamente non spiegherebbe la natura particolare del crollo — cioè che l’edificio è imploso e caduto verticalmente giù piuttosto che rovesciarsi in qualche direzione, come presumibilmente ritenuto da coloro che diedero l’ordine di creare una grande zona di sicurezza intorno a quella del collasso. Il comandante John Norman, per esempio, ha detto: “Ci aspettavamo che cadesse verso sud”(Norman, 2002). Né la teoria del danno combinato all’incendio spiegherebbe il crollo di questo edificio praticamente alla velocità di caduta libera o la creazione di una enorme quantità di polvere — caratteristiche addizionali dei crolli che sono tipicamente ignorate dai difensori del resoconto ufficiale.
La grande difficoltà per la teoria ufficiale sul WTC, presentata dal crollo dell’ edificio 7, è illustrata da un recente libro, 102 Minutes: The Untold Story of the Fight to Survive Inside the Twin Towers [102 minuti. La storia non raccontata della lotta per sopravvivere nelle Torri Gemelle] del quale uno degli autori è il reporter del New York Times Jim Dwyer, che ha scritto gli articoli nel Times sui racconti orali sull’11 settembre. Per quel che riguarda le Torri Gemelle, Dwyer e il suo co-autore , Kevin Flynn, appoggiano la teoria presentata dal NIST, secondo cui le Torri sono crollate perché gli aerei avevano staccato le protezioni antincendio dalle colonne di acciaio, rendendole vulnerabili al “calore intenso” dei successivi incendi.[74] Quando vengono all’edificio 7, però, Dwyer e Flynn non si chiedono perché è crollato, dato che non fu colpito da alcun aereo. Dicono semplicemente: “I vigili del fuoco avevano deciso di lasciare che il fuoco si spegnesse da sé” (Dwyer and Flynn, 2005, p. 258). Ma ciò, naturalmente, non è quanto è successo. Piuttosto, poco dopo le 5:20 di quel giorno, l’ edificio 7 crollò improvvisamente, praticamente allo stesso modo delle Torri Gemelle”.
Questo fatto non avrebbe dovuto spingere Dwyer e Flynn a mettere in dubbio la teoria del NIST che le Torri Gemelle sono crollate perché la loro protezione antincendio era stata strappata? Penserei che Dwyer in particolare, che ha riportato i racconti dell’11 settembre, dovrebbe rivalutare la teoria del NIST alla luce dell’abbondante evidenza, fornita da quelle testimonianze, di esplosioni nelle torri.[75]
Un’altra spiegazione: c’è in ogni caso solo un’altra teoria che spiega sia la natura che l’aspetattiva del crollo dell’ edificio 7: erano stati posti degli esplosivi e qualcuno che lo sapeva ha diffuso il fatto tra i capi dei vigili del fuoco.
Abbastanza sorprendentemente, una versione di questa teoria fu affermata pubblicamente da un ‘insider’, Larry Silverstein, che era il proprietario dell’ edificio 7. In un documentario della PBS, trasmesso nel Settembre del 2002, Silverstein, discutendo dell’ edificio 7, ha detto:
“Ricordo di avere ricevuto una chiamata dal comandante del dipartimento antincendio che mi diceva che non erano sicuri che sarebbero stati capaci di contenere il fuoco e, ho detto, “Abbiamo avuto una tale perdita di vite, forse la cosa più intelligente è tirarlo giù.”[76] E presero quella decisione di tirarlo giù e guardammo l’ edificio crollare. (PBS, 2002) [77]
E’ molto disorientante a dire il vero, che Silverstein, che era pronto a ricevere miliardi di dollari in pagamenti assicurativi per l’edificio 7 e il resto del complesso dello World Trade Center, sull’assunzione che erano stati distrutti da atti di terrorismo, abbia fatto una tale affermazione in pubblico, specialmente di fronte a telecamere accese. Ma la sua asserzione che l’ edificio 7 è stato buttato giù da esplosivi, qualunque ne sia il motivo , spiega come e perché è crollato.
Comunque, abbiamo ancora il problema del perchè il dipartimento antincendio arrivò ad aspettarsi il crollo dell’edificio. Sarebbe naturalmente interessante se questa informazione fosse venuta dalla stessa agenzia, l’ Office of Emergency Management [ufficio di gestione delle emergenze] che aveva precedentemente informato il dipartimento che una delle Torri stava per crollare. E sappiamo con un buon grado di certezza che lo fece. Il capitano Michael Currid, presidente della Uniformed Fire Officers Association, ha detto che un po’ di tempo dopo il crollo delle Torri Gemelle, “Qualcuno dall’Office of Emergency Management della città” gli ha detto che l’edificio 7 era “praticamente una causa persa e non avremmo dovuto perdere nessuno cercando di salvarlo,” dopo di che ai pompieri nell’edificio venne detto di uscirne. (Murphy, 2002, pp. 175-76).[78]
Ma questa risposta, assumendo che sia corretta, ci lascia con più domande: Chi all’ Office of Emergency Management sapeva in anticipo che le torri e l’ edificio 7 stavano per crollare? Come lo sapevano? E così via. Queste domande potrebbero trovare risposta solo da una vera investigazione, che deve ancora cominciare.
6. Conclusione
E’ in ogni caso già possibile sapere, al di là di ogni ragionevole dubbio, una cosa molto importante: la distruzione del World Trade Center è stata un lavoro dall’ interno, orchestrato da terroristi nazionali. Terroristi stranieri non avrebbero potuto avere accesso agli edifici per impiantarvi esplosivi. Non avrebbero probabilmente avuto la cortesia di assicurarsi che gli edifici crollassero dritti, piuttosto che cadere sugli edifici circostanti. E non avrebbero potuto orchestrare un insabbiamento, dal rapido smaltimento dell’acciaio al Rapporto FEMA, al Rapporto della Commissione sull’11 settembre e al Rapporto NIST. Tutte queste cose sarebbero potute essere organizzate solo da forze interne al nostro governo.
Le prove per questa conclusione sono state sin qui ignorate dalla stampa principale, forse sotto la finzione di obbedire all’avvertimento del Presidente Bush di non tollerare “oltraggiose teorie del complotto.” Abbiamo visto però che è la teoria del complotto dell’amministrazione Bush ad essere oltraggiosa, perché è violentemente contraddetta da numerosi fatti, comprese alcune leggi basilari della fisica.
C’è naturalmente un’altra ragione del perché la stampa principale non ha fatto notare queste contraddizioni. Come è scritto in una recente lettera al Los Angeles Times :
“Il numero di contraddizioni nella versione ufficiale dell’…11 settembre è così preponderante che…non può semplicemente essere creduta. Eppure…la versione ufficiale non può essere abbandonata perché l’implicazione di rifiutarla è troppo sconvolgente: cioè che siamo sottoposti ad una cospirazione del governo di proporzioni e insidiosità degne di ‘X-files’.[79]”
Le implicazioni sono in effetti sconvolgenti. Molte persone che sanno o almeno sospettano la verità sull’11 settembre probabilmente credono che rivelarla sarebbe così sconvolgente per la psiche dell’America, la forma di governo americana, e la stabilità globale che è meglio fingere di credere alla versione ufficiale. Suggerirei, comunque, che ogni merito che questo argomento potrebbe avere avuto in precedenza è stato superato dai più recenti eventi e constatazioni. Molto più devastante per la psiche americana, la forma di governo americana, e tutto il mondo sarebbe far continuare a governare coloro che ci hanno portato all’11 settembre, perché i valori riflessi in quell’orrendo evento si sono riflessi nelle bugie dell’amministrazione Bush per giustificare l’attacco all’Iraq, la sua non considerazione della scienza ambientale sia prima che dopo Katrina, e ora il suo apparente disegno non solo di militarizzare lo spazio ma pure di autorizzare l’uso di armi nucleari in attacchi preventivi.
Alla luce della situazione e dei fatti discussi in questo articolo — così come delle dozzine di problemi ulteriori del resoconto ufficiale dell’11 settembre discussi nei miei libri— io chiedo al New York Times di prendere la guida nell’esporre finalmente agli americani e al mondo la verità sull’11 settembre. Prendere la guida in questa storia comporterà naturalmente enormi rischi. Ma se c’è una testata giornalistica con il potere, il prestigio e la credibilità di fare breccia in questa storia, quella è il Times. Ha compiuto un servizio pionieristico nel far rilasciare i racconti dell’ 11 settembre. Ma ora il benessere della nostra repubblica e forse persino la sopravvivenza della nostra civiltà dipendono dal rendere nota la verità sull’ 11 settembre. Chiedo al Times di cogliere questa occasione.
NOTE
[36] Pat Dawson della NBC ha riferito la mattina dell’11 settembre che Albert Turi, Vice Capo alla Sicurezza del Fire Department, gli ha detto che “un’altra esplosione…ha avuto luogo…un’ora dopo il primo impatto…in una delle Torri. Perciò ovviamente…egli pensa che c’erano veramente dispositivi collocati nell’edificio” (Watson and Perez, 2004). Un reporter del Wall Street Journal ha detto: “Ho sentito questo boato metallico, ho guardato in alto e ho visto ciò che pensavo essere solo una zona particolare di singoli piani, che esplodevano verso l’esterno uno dopo l’altro. Ho pensato, “Mio Dio stanno abbattendo il palazzo.” E loro, chiunque essi siano, avevano messo delle cariche…ho visto le esplosioni” (Shepard and Trost, 2002). Il reporter della BBC Steve Evans ha detto: “Ero alla base della seconda Torre…che era stata colpita…C’è stata una esplosione…la base dell’edificio ha tremato…Dopo, quando eravamo fuori, c’è stata la seconda esplosione è poi c’è stata una serie di esplosioni” (BBC, 11 Set. 2001; citato in Bollyn, 2002).
[37] Nel Giugno del 2002, il canale televisivo NBC ha mandato in onda uno spezzone da nastri registrati l’ 11 settembre che conteneva il seguente scambio riguardante vigili del fuoco nella Torre Sud:
Ufficiale: battaglione 3 ad operatore abbiamo appena avuto un’altra esplosione.
Ufficiale: battaglione 3 ad operatore abbiamo avuto un’esplosione aggiuntiva.
Operatore: ricevuto comando battaglione. Esplosione aggiuntiva (“911 Tapes Tell Horror Of 9/11,” Part 2, “Tapes Released For First Time”, NBC, June 17, 2002 [www.wnbc.com/news/1315651/detail.html ]).
Il vigile del fuoco Louie Cacchioli ha riferito che entrando nella hall della Torre Nord ha visto le porte dell’ascensore completamente scoppiate e la gente colpita dai detriti. “Ricordo di avere pensato…come era potuto accadere lì e così velocemente se l’aereo aveva colpito molto più in alto?” Quando ha raggiunto il 24esimo piano, ha incontrato una pesante cappa di polvere e fumo, che trovò strana alla luce del fatto che l’aereo aveva colpito oltre 50 piani più in alto. Poco dopo, lui e un altro pompiere “abbiamo sentito questa grande esplosione che sembrava una bomba. Era un rumore talmente forte da abbattere le luci e fermare l’ascensore.” Dopo essere usciti dall’ascensore scardinandolo, riferisce, “ci fu un’altra grande esplosione come la prima. Quest’altra colpì circa due minuti dopo…e mi ritrovo a pensare “Oh, Mio Dio, questi bastardi hanno messo bombe qui, come hanno fatto nel 1993!’…Poi appena raggiunte le scale, ho sentito un’altra grande esplosione come le altre due. Poi ho sentito bang, bang, bang— grandi scoppi” (Szymanski, 2005a). Un racconto accorciato della testimonianza di Cacchioli è stata resa disponibile il 24 Settembre 2001, nel numero della rivista People, parte di essa è citata in Griffin, 2004, Cap 1, nota 74.
[38] Terri Tobin, tenente dell’ufficio informazioni del Dipartimento di Polizia di New York (NYPD), ha detto che durante o appena dopo il crollo della Torre Sud, “tutto ciò che ho sentito erano forti esplosioni. Ho pensato che venivamo bombardati” (Fink e Mathias, 2002, p. 82). Una storia nel Guardian riferisce: “A New York, la polizia e i vigili del fuoco stavano portando fuori la prima ondata di evacuati quando la prima delle Torri del World Trade Center è crollata. Alcuni testimoni oculari riportano di avere sentito un’altra esplosione appena prima che la struttura crollasse. La polizia ha detto che sembrava quasi come una ‘implosione pianificata’” (Borger, Campbell, Porter, e Millar, 2001).
[39] Teresa Veliz, che lavorava per una compagnia di sviluppo software, era al 47esimo piano della Torre Nord quando improvvisamente “l’intero edificio ha tremato…[Poco dopo] l’edificio ha tremato di nuovo, questa volta anche più violentemente.” Veliz è poi corsa giù e poi fuori. Durante questo periodo di tempo, dice “C’erano esplosioni ovunque. Ero convinta che ci fossero bombe impiantate dappertutto e qualcuno sedeva ad un pannello di controllo premendo i pulsanti dei detonatori” (Murphy, 2002).
William Rodriguez lavorava come usciere alla Torre Nord. Mentre stava registrandosi per entrare al lavoro, a livello del sotterraneo 1, alle 9:00, lui e altre 14 persone dell’ufficio hanno udito e sentito fisicamente una forte esplosione sotto di loro. “Quando ho sentito il suono dell’ esplosione,” dice, “il pavimento sotto i miei piedi ha vibrato, i muri hanno iniziato a rompersi e tutto ha iniziato a tremare…Secondi [dopo], ho sentito un’altra esplosione molto più in alto…Sebbene non ne ero consapevole allora, questo era l’aereo che colpiva la torre.” Poi il collega Felipe David, che era davanti ad un vicino montacarichi, è venuto nell’ufficio con forti ustioni sulla sua faccia e le sue braccia gridando “esplosione! esplosione! esplosione!” Secondo Rodriguez. “Era terribilmente ustionato. La pelle pendeva dalle sue mani e dalle sue braccia. Le sue ferite non potevano essere dovute all’ aereo in alto, ma solo da una forte esplosione in basso” (Szymanski, 2005b).
L’ingegnere Mike Pecoraro, che stava lavorando al sesto livello seminterrato della Torre Nord, riferisce che, dopo che il suo collega aveva visto le luci tremare, ha chiamato di sopra per sapere cosa era successo. Gli venne detto che c’era stata una forte esplosione e che tutto l’edificio era sembrato tremare. Pecoraro e Chino andarono poi sopra al livello C, dove c’era una piccola officina, ma essa era scomparsa. “Non c’erano altro che macerie,” ha detto Pecoraro. “Stiamo parlando di una pressa idraulica da 50 tonnellate — scomparsa!” Poi sono andati al parcheggio sotterraneo, ma trovarono che anche quello era scomparso. “Non c’erano i muri.” Poi al livello B, trovarono che una porta anti-incendio di acciaio e cemento, che pesava circa 300 libbre, era raggrinzita “come un pezzo di carta argentata.” Infine, quando salirono al piano terra: “L’ intero ingresso era nero e ricoperto di fuliggine, e le porte degli ascensori mancavano. Il marmo si era staccato da alcuni muri” (Chief Engineer, 2002).
Uno delle “affermazioni prevalenti” degli scettici sull’11 settembre che Popular Mechanics cerca di screditare (vedi nota 11, sopra) è l’affermazione che esplosivi furono fatti esplodere ai livelli inferiori della Torre. La rivista, però, convenientemente ignora le testimonianze di Veliz, Rodriguez e Pecoraro.
[40] Questo esperto è Van Romero, vice presidente per la ricerca al New Mexico Institute of Mining and Technology. Romero era stato precedentemente il direttore in tale istituto dell’ Energetic Materials Research and Testing Center, che studia l’ effetto delle esplosioni sugli edifici.
[41] Romero, è vero, ha cambiato la sua dichiarazione pubblica 10 giorni dopo, come annunciato in Fleck, 2001. Ma non è una ritrattazione convincente. “Successive conversazioni con ingegneri strutturali e una osservazione più dettagliata del nastro,” secondo questo articolo, hanno portato Romero a concludere che “il calore intenso degli incendi del carburante hanno indebolito l’acciaio delle fasciature portanti dei grattacieli al punto che esse hanno ceduto al peso dei piani soprastanti.” Ma non c’è indicazione di cosa abbiano detto alcuni ingegneri strutturali, o cosa Romero abbia visto nelle sue “più dettagliate osservazioni dei nastri”, che lo abbia portato a cambiare la sua precedente opinione che i crolli erano “troppo metodici” per essere stati prodotti da qualcosa di diverso dagli esplosivi. Non c’è un suggerimento a come fasciature indebolite potrebbero avere portato ad un crollo totale che è iniziato improvvisamente ed è avvenuto praticamente alla velocità di caduta libera. Romero ha in seguito affermato di non avere cambiato la sua posizione. Piuttosto ha affermato di essere stato frainteso nella prima storia. “Sono stato frainteso nel dire che pensavo che gli esplosivi abbiano buttato giù l’ edificio. Ho solo detto che era ciò che sembrava.” (Popular Mechanics, 2005). Ma se questa è la verità, è strano che la seconda storia, scritta da Fleck, non ha detto ciò ma ha invece detto che Romero aveva cambiato idea. Romero ha chiaramente cambiato idea — o, per essere più precisi, la sua dichiarazione pubblica.
Un indizio riguardo la motivazione di questo cambio di idea potrebbe essere fornita da un’altra affermazione nell’articolo originale, che dice che, quando il Pentagono fu colpito, “[Romero] e Denny Peterson, vice presidente per l’amministrazione e la finanza [alla New Mexico Tech], erano diretti ad un palazzo vicino al Pentagono per discutere programmi di ricerca finanziati dalla difesa” (Uyttebrouck, 2001).
Infatti, come puntualizzato da un articolo successivo sul sito della New Mexico (“Tech Receives $15 M for Anti-Terrorism Program” [http://infohost.nmt.edu/mainpage/news/2002/25sept03.html ]), il numero di dicembre 2003 della rivista Influence ha indicato Romero come uno dei “sei lobbisti ad avere sfondato nel 2003,” aggiungendo che “una grande fetta del lavoro di Romero riguarda il lobbying per i fondi governativi federali, e, indipendentemente da come è andato nel 2003 l’anno di esercizio finanziario, Romero è brillato come una superstar,” avendo ottenuto per la New Mexico Tech, solo in quell’anno, circa 56 milioni di dollari. Alla luce del fatto che Romero non dà una ragione scientifica al suo cambio di posizione, non sembra privo di fondamento dedurre che la sua vera motivazione è stata la realizzazione, forse inculcatagli da funzionari del governo, che se non avesse ritrattato pubblicamente le sue affermazioni iniziali, la sua efficacia nel fare “lobby” presso il governo federale per avere fondi sarebbe stata grandemente ridotta. Romero, naturalmente, nega ciò, dicendo. “ I teorici del complotto se ne escono dicendo che il governo mi ha comprato. Questa è la cosa più lontana dalla realtà” (Popular Mechanics, 2005). Ma ciò, naturalmente, è quanto ci aspetteremmo di sentirci dire da Romero in ogni caso. Avrebbe potuto evitare l’accusa solo dando un resoconto persuasivo di come gli edifici sarebbero potuti venire giù, nel modo in cui hanno fatto, senza esplosivi.
[42] Come ha spiegato Dwyer, i racconti orali “ sono stati originariamente raccolti per ordine di Thomas Von Essen, che era il commissario per gli incendi della città l’11 Settembre, che ha detto di voler preservare questi racconti prima che fossero ridisegnati dalla memoria collettiva.”
[43] I racconti orali dell’11 settembre sono disponibili al sito web del New York Times (http://graphics8.nytimes.com/packages/html/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/ met_WTC_histories_full_01.html). Sono fortemente in debito con Matthew Everett, che ha individuato e mi ha passato praticamente tutte le affermazioni che ho citato tratte da queste storie orali.
[44] Come molti altri, Dixon ha indicato che poi è giunto ad accettare l’ interpretazione ufficiale, aggiungendo: “Poi ho creduto che in un certo tempo abbiamo guardato a ciò e realizzato che, no, è veramente solo crollato. Questo è ciò che ha fatto esplodere le finestre, non che c’è stata una esplosione lì ma che le finestre sono esplose fuori.” Qui però mi sono concentrato su ciò che i testimoni hanno detto di avere vissuto e pensato per prima cosa, distintamente da qualunque interpretazione fornita dopo.
[45] Alcuni dei testimoni hanno anche citato la creazione di una nube di polvere dopo le esplosioni. Un pompiere ha detto: “Sentivi come dei forti boati…e poi siamo stati coperti da macerie e polvere”(NYT, Viola, p. 3). Un altro ha detto: “Qui è quando è successo l’inferno. E’ stata come una grande enorme esplosione…Il vento è scoppiato…tutta la polvere…e tutto è diventato buio.” (NYT, Rivera, p. 7). Il tenente William Wall ha detto: “Abbiamo sentito una esplosione. Abbiamo guardato in alto e l’edificio stava venendo giù…abbiamo corso un po’ e poi siamo stati sopraffatti dalla polvere” (NYT, Wall, p. 9). L’ infermiere Louis Cook, avendo detto che c’era “una incredibile quantità di polvere e fumo,” ha aggiunto che c’era, “senza esagerare, un piede e mezzo di polvere sulla mia auto” NYT, Cook, pp. 8, 35).
[46] Anche se fossimo eccessivamente generosi e ammettessimo una probabilità di 1 su 10 (molto più alta che 1 su 100 o 1 su 500) che ognuna di queste 11 caratteristiche potesse avvenire senza esplosivi, la probabilità che tutte e 11 si verifichino insieme è di 1 su 100 miliardi. (Questo calcolo con la sua generosa assunzione di una possibilità su dieci assume che le 11 evidenze siano indipendenti l’una dall’altra. Per maggiore completezza, se solo 6 fossero indipendenti e 5 correlate alle altre, avremmo ancora 1 possibilità su 1 milione. Poi, se la possibilità fosse una su 100 e tutte indipendenti, avremmo la probabilità di uno su 10 alla 22esima potenza.)
Se dovessimo poi aggiungere la probabilità che tutte queste caratteristiche accadano in tre edifici lo stesso giorno, la probabilità diverrebbe così evanescente da essere difficilmente distinguibile da zero.
D’altra parte, se fossero stati usati esplosivi negli edifici, ci sarebbe un’alta probabilità che tutte queste 11 caratteristiche sarebbero occorse in tutti e tre gli edifici. Per questo argomento, sono in debito con James Fetzer, che lo ha ispirato —attraverso il suo saggio “‘Conspiracy Theories’: The Case of 9/11”— e a Paul Zarembka che mi ha aiutato nella formulazione finale
[47] Un bel riassunto dell’argomento per questa conclusione è stato fornito da Nila Sagadevan (e-mail dell’ 8 Novembre 2005) come risposta ad una persona che chiedeva:” State dicendo che tutti i piani sono semplicemente crollati come se non ci fosse nulla a sorreggerli?” Affermando che ciò è precisamente quanta stava dicendo, ha poi suggerito il seguente esperimento mentale:
Immagina una cavo massiccio di acciaio, calato da un’alta gru, fermamente assicurato al più alto (110) piano di una delle Torri.
Ora immagina che questo piano sia in qualche modo disaccoppiato dal resto della struttura sottostante.
Chiama il tuo genio personale e digli di far scomparire magicamente tutti i 109 piani e le strutture di supporto sottostanti al piano mantenuto in alto dalla gru.
Ciò che ora abbiamo è un piano appeso nel cielo, a 1350 piedi di altezza, sospeso ad un cavo di una gru immaginaria.
Ora fai tagliare il cavo al tuo genio.
Il tuo 110° piano cadrebbe in caduta libera attraverso l’aria e colpirebbe il suolo in circa 9 secondi (che è circa il tempo che serve ai piani superiori per raggiungere il suolo).
Ora immagina una variazione di questo scenario: non disaccoppieremo il piano superiore e non lo appenderemo ad una gru.
Invece chiederemo al vostro geniale genio di “ammorbidire” magicamente tutte le colonne di supporto dei 109 piani inferiori.
Non inizierebbero tutti questi piani e le loro indebolite strutture a scontrarsi con il peso del centodecimo piano?
Questo scontro non rallenterebbe la discesa del piano superiore offrendo un certo grado di resistenza alla sua discesa?
Questi progressivi “blocchi” viscosi — l’acciaio incurvato aiutato dai rivetti strappati, perni tranciati e saldature spaccate— non rallenterebbero significativamente la caduta del piano superiore?
Ciò non farebbe impiegare al piano superiore più dei 9 secondi per arrivare alla fine della sua caduta e fermarsi sulla pila sbriciolata dei piani inferiori?
Ma l’11 Settembre 2001, ogni piano, di ogni Torre, è caduto come se nulla esistesse al di sotto tranne l’ aria.v
Perché ciò accadesse, ogni colonne di supporto (cioè di resistenza) al di sotto del piano che stava crollando sarebbe dovuta essere stata rimossa.
Solo esplosivi ben piazzati possono farlo.
Questo è ciò che succede nella demolizione controllata.
Quanto fatto notare da Sagadevan non è influenzato significativamente se diciamo che il tempo di crollo era prossimo ai 15 secondi, dato che esso è molto vicino al tempo di caduta libera attraverso l’aria.
[48] Gli investigatori ufficiali hanno capito che avevano meno autorità del personale per la pulizia, un fatto che ha portato il Comitato Scientifico parlamentare a riferire che “la mancanza di autorità degli investigatori nel requisire pezzi di acciaio per gli esami prima che questi fossero riciclati ha portato a perdere importanti quantità di prove” (http://www.house.gov/science/hot/wtc/wtc-report/WTC_ch5.pdf).
[49]Baosteel Will Recycle World Trade Center Debris,” Eastday.com, 24 Gennaio 2002 (http://www.china.org.cn/english/2002/Jan/25776.htm ).
[50] Questa rimozione fu comunque portata avanti con la più grande cura, perchè “i carichi consistevano di materiale altamente sensibile.” Ciascun camion era equipaggiato con un Vehicle Location Device [Dispositivo per la localizzazione del veicolo], connesso al sistema GPS. “Il software registrava ciascun viaggio e posizione, mandando un segnale di allarme se il veicolo viaggiava fuori dal percorso, arrivava tardi alla sua destinazione o in ogni modo deviava da quanto aspettato…Un autista…si prese una pausa pranzo lunga un’ ora e mezzo…Fu licenziato” (Emigh, 2002).
[51] New York Times, 25 Dicembre 2001. La protesta fu ripetuta dal Professor Abolhassan Astaneh-Asl, professore di Ingeneria Civile alla University of California a Berkeley, che ha detto: “Dove c’è un incidente d’ auto e due persone rimangono uccise, si tiene la macchina sino alla fine del processo. Se un aereo si schianta, non solo si tiene l’aereo, ma raccogli i pezzi, li porti in un hangar e li rimetti assieme. Questo solo per 200 300 persone, quando muoiono. In questo caso c’erano 3000 persone morte. C’era un importante costruzione fatta dall’ uomo. Il mio desiderio era che avessimo speso tutto il tempo necessario…Raccolto tutto l’acciaio, portato in un deposito. Anzichè riciclarlo…Dopo tutto è la scena di un crimine e bisogna capire esattamente cosa è successo”(CBS News, 12 Marzo 2002).
[52] Bloomberg stava pertanto raccomandando precisamente ciò contro cui aveva avvertito Bill Manning, editor di Fire Engineering, quando aveva scritto:”Per come stanno le cose ora…l’ investigazione sull’ incendio e il crollo dello World Trade Center consisterà in ipotesi generate su carta o su computer”(Manning, 2002). Ciò che Bloomberg desiderava e Manning temeva è esattamente ciò che abbiamo col Rapporto NIST. Anzi, è pure peggio. Il fisico Steven Jones, dopo avere fatto notare che ci sono “zero esempi di crolli di alti edifici causati dal fuoco” e che persino gli “attuali modelli”del NIST “non riescono a crollare”, chiede: “Quindi, come fa il NIST a giustificare il crollo del WTC?” E risponde: “Facile, il NIST ha escogitato ipotesi generate al computer per casi molto gravi,” e poi questi casi sono stati modificati ulteriormente per ottenere i risultati deisderati. Il Rapporto NIST, aggiunge Jones, ammette ciò, dicendo, a pag 142: “I l caso più grave …è stato usato per l’ analisi globale di ciascuna Torre. Un completo set di simulazioni è stato poi compiuto per [questi casi]. Quando le simulazioni deviavano dalle prove fotografiche o dalle testimonianze oculari [e.g. c’è stato un crollo totale], gli investigatori aggiustavano l’ input”(Jones, 2006).
[53] “Baosteel Will Recycle World Trade Center Debris.”
[54] Bill Manning ha scritto: “Il danno strutturale dovuto agli aerei e la combustione esplosiva del carburante mom erano di per sè sufficienti a buttare giù le torri. Fire Engineering ha buone ragioni di credere che l’ investigazione ufficiale benedetta dalla FEMA…è una farsa cotta a metà che potrebbe essere stata ordinata da forze politiche i cui interessi primari, per dirla gentilmente, sono ben lontani da essere completamente rivelati. Tranne che per un marginale beneficio di una escursione di tre giorni condotta da membri del comitato investigativo dell’ ASCE attraverso i luoghi delle prove —descritta da una fonte a loro vicina come una “gita turistica”—nessuno sta cercando prove per nulla”(Manning, 2002).
[55] Vedi la sezione intitolata“The ASCE’s Disclosures of Steel Sulfidation”[“Le rivelazioni dell’ASCE sulla solfidizzazione dell’acciaio”] in Hoffman, 2005.
[56] Per una prova visiva, vedi Hoffman, “North Tower Collapse Video Frames: Video Evidence of the North Tower Collapse,” 9-11 Research.wtc7.net, n.d. (http://911research.wtc7.net/wtc/evidence/videos/wtc1_close_frames.html ).
[57] Il ruolo di Marvin Bush nella compagnia è menzionato in Craig Unger, 2004, p. 249.
[58]L’ affermazione di Forbes è pubblicata su www.apfn.org/apfn/patriotic.htm.
[59] Per l’ affermazione completa di Giuliani vedi Who told Giuliani the WTC Was Going to Collapse on 9/11?”, What Really Happened, n.d. (http://www.whatreallyhappened.com/wtc_giuliani.html);può essere ascoltata su
www.wireonfire.com/donpaul .
[60] Come nota Hufschmid, “le foto mostrano che le fiamme spettacolari sono svanite subito e poi il fuoco è lentamente diminuito” (2002, p. 38).
[61] “Se l’ intenzione era di incolpare gli incendi per il crollo,” ha scritto Peter Meyer, “allora l’ultimo momento in cui le Torri potevano crollare sarebbe stato quello in cui gli incendi si stavano spegnendo. Dal momento che l’incendio nella Torre Sud è risultato dalla combustione di meno carburante…, l’incendio nella Torre Sud è iniziato a spegnersi prima…Coloro che controllavano la demolizione dovevano perciò far crollare la Torre Sud prima di far crollare la Torre Nord” (Peter Meyer, n.d.).
[62] Il comandante della Divisione dell’ Emergency Medical Services (EMS) John Peruggia ha detto che gli era stato riferito che “la Torre Nord rischiava un prossimo imminente crollo.” Il tecnico medico Richard Zarrillo, evidentemente un contatto tra l’ OEM e l’ EMS, ha raccontato che gli fu detto che “gli edifici stavano per crollare.” Pure il Fire Marshal Stephen Mosiello e il vice commissario alla sicurezza Albert Turi hanno usato il plurale (“edifici”) nel riferire quanto avevano sentito da Zarrillo. Turi ha riferito che quando fu chiesto a Zarrillo “da dove ci vengono questi resoconti?”, la sua replica è stata: “vedete, non siamo sicuri, lo sta solo riferendo l’ OEM”(NYT, Racconti di Peruggia, Zarrillo, Mosiello, e Turi).
[63] In “A Brief History of New York City’s Office of Emergency Management,” [Una breve storia dell’ ufficio di gestione delle emergenze di New York] leggiamo: “1996: per ordine esecutivo viene creato l’ Office of Emergency Management[ ufficio di gestione delle emergenze ] del Sindaco. Il Direttore riferisce direttamente al Sindaco e funge da direttore locale della Difesa Civile”( http://www.nyc.gov/html/oem/html/other/oem_history.html ).
[64] “La città…inizialmente ha rifiutato l’accesso alle registrazioni per investigatori della Commissione sull’ 11 settembre” ma “ha ceduto quando fu minacciata un’ azione legale”(Dwyer, 2005b).
[65] Glanz (2001) ha scritto che “esperti hanno detto che nessun edificio come questo, un moderno edificio di grandi dimensioni rinforzato in acciaio, è mai crollato per un incendio non controllato”
[66] Per fotografie e descrizione, vedi Hufschmid, 2002, pp. 62-65, e la sezione intitolata “The ‘Raging’ Fires at WTC Tower Seven” in “The World Trade Center Fires (Not So Hot Eh?),” Global Research, September 27, 2004 (http://globalresearch.ca.myforums.net/viewtopic.php?t=523 ).
[67]FEMA, 2002, Ch. 5, Sect. 6.2, “Probable Collapse Sequence,” discusso in Griffin,
[68] Hufschmid, 2002, p. 64. Il crollo dell’ edificio 7 aveva anche le altre caratteristiche delle demolizioni controllate, come l’ iniziare improvvisamente e poi cadere praticamente alla velocità di caduta libera—che in questo caso vuol dire 7 secondi. Questa similitudine con le comuni implosioni è stata commentata da Dan Rather. Mostrando un video del crollo dell’ edificio 7 alla CBS quella stessa sera. Rather ha detto che “ricordava quelle immagini che tutti prima abbiamo visto sin troppo in televisionedi quando un edificio viene deliberatamente distrutto da dinamite piazzata apposta per abbatterlo”(CBS News, September 11, 2001). Video del crollo dell’ edificio 7, che sono raramente apparsi sulle principali televisioni, possono essere visti su vari siti web, incluso www.geocities.com/killtown/wtc7.html
e www.whatreallyhappened.com/wtc7.html. Particolarmente buono a questo proposito è il DVD di Eric Hufschmid“Painful Deceptions”(reperibile a www.EricHufschmid.Net).
[69] Implosion World.com ( http://www.implosionworld.com/dyk2.html ).
[70] Steven Jones, e-mail , 10 Ottobre 2005.
[71] Vedi Norman, 2002, e Firehouse Magazine, 2002a e 2002b.
[72] Il Comandante Frank Fellini ha detto che fu decisa la zona del crollo “5 o 6 ore prima” che l’edificio venisse giu , cioé verso mezzogiorno (NYT, Fellini, p. 3). Quest’ora si accorda con la testimonianza di un pompiere che ha detto che ha “ sentito rapporti tutto il giorno sulla possibilità che l’edificio 7 venisse giu “ e di un altro che ha detto “siamo rimasti fuori per ore ad aspettare che il sette venisse giu”(NYT, Murray, p. 12, and Massa, pp. 17-18).
[73] Persino i terremoti, che hanno prodotto crolli parziali, non hanno mai prodotto crolli totali.
[74] “Gli investigatori federali hanno concluso che è stato in primo luogo l’impatto degli aerei e, in maniera più specifica, i gravi incendi che hanno diffuso sulla loro scia, che hanno portato gli edifici a cadere…Dopo che gli aerei hanno colpito…gran parte della protezione antincendio erogata sulla zona di impatto fu rimossa lasciando l’ acciaio delle strutture esposto e mortalmente vulnerabile all’ intenso calore” (Dwyer e Flynn, 2005, p. 252). Qesti co-autori (pag 253) appoggiano persino l’affermazione del NIST- totalmente priva di fondamento (Hoffman, 2005)–che i crolli divennero “inevitabili”.
[75]Dwyer, in effetti, ha scritto un articolo intitolato Vast Archive Yields New View of 9/11,” New York Times, August 13, 2005 ( http://www.nytimes.com/2005/08/13/nyregion/nyregionspecial3/13records.html?ex=1131339600&en=e619ef623287178f&ei=5070
). [“Un vasto archivio porta ad una nuova visione dell’ 11 settembre”] . Ma non fa menzione della “nuova visione” che sarebbe suggerita dalle testimonianze sulle esplosioni.
[76]L’ affermazione di Silverstein è stata citata da molte parti, anche in Morgan e Henshall (2005). Una critica di questo libro intitolata “9/11 Revealed? New Book Repeats False Conspiracy Theories,” [“11 settembre rivelato? Un nuovo libro ripete false teorie del complotto”] ,pubblicata dallo U.S. State Department(http://usinfo.state.gov/media/Archive/2005/Sep/16-241966.html ), afferma che “il proprietario si riferiva a far uscire [“pull”stesso verbo interpretato da Griffin e altri come “buttare giù”(l’ edificio) n.d.t.] dall edificio un contingente di pompieri per salvare delle vite perchè esso appariva instabile.” Ma questa è una interpretazione scarsamente plausibile, specialmente data la frase successiva e il fatto che altrove nel documentario (PBS, 2002) ascoltiamo questa espressione chiaramente usata per significare “abbattere l’ edificio”.
[77]Il discorso di Silverstein può essere visto(http://www.infowars.com/Video/911/wtc7_pbs.WMV) o sentito come file audio (http://VestigialConscience.com/PullIt.mp3). Per una discussione vedi Baker, n.d.
[78] Currid, incidentalmente, è stato rieletto presidente nel 2002 (http://www.uniondemocracy.com/UDR/34-NYC%20Public%20Employees.htm ).
[79]Lettera alla rivista LA Times 18 Settembre 2005 di William Yarchin , Huntington Beach, California, in risposta ad una mia intervista in quella rivista condotta da Mark Ehrman, intitolata “Getting Agnostic about 9/11,”[“Diventare agnostici sull’ 11 settembre”] pubblicata il 28 Agosto 2005.
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Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=GRI20060129&articleId=1846
Traduzione di ALCENERO per comedonchisciotte.org