LA CINA PERDE FIDUCIA NEL DOLLARO

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Davos, Svizzera. (AP). Giovedì scorso, al World Economic Fund un alto esponente dell’economia cinese ha affermato che la Cina non ha più fiducia nella stabilità del dollaro e che una via d’uscita consiste nell’affidare il tasso di scambio della sua valuta passando dal dollaro a un paniere più ampio di altre valute.
In una riunione ristretta delle economie più dinamiche del mondo Fan Gang, direttore del National Economic Research della China Reform Foundation, ha affermato che il problema della Cina non consiste nello svalutare lo Yuan ma di “limitarne la dipendenza dal dollaro”.
Ha inoltre messo in evidenza come non ci siano pressioni sul suo governo per rivalutarne la moneta.
La politica di scambio della Cina permette una fascia ristretta di oscillazione di 8,28 yuan, a dollaro.
I critici osservano che lo yuan è sottovalutato rendendo le esportazioni cinesi più convenienti, con un ingiusto vantaggio a favore dei suoi produttori. Pekino è sotto pressione da parte dei suoi partners commerciali, specialmente gi Stati Uniti, perchè allenti i controlli sui cambi.
Fan, parlando in inglese, ha affermato: “Il dollaro , secondo noi non è più, (considerato) una valuta stabile, si sta svalutando in continuazione, causando continui problemi”.
“Così l’unica via d’uscita è quella di cambiare politica, passando da uno yuan ancorato solo al dollaro, ..a un sistema più flessibile..diciamo euro, yen, dollari- un tipo di sistema diversificato”.

“Facendo così all’inizio ci saranno delle difficoltà, bisognerà affrontare qualche pressione dal lato della svalutazione.”

Il dollaro ha battuto un altro record al ribasso in dicembre, contro l’euro, e continua a scendere ancora rispetto alle altre valute, a seguito del sempre crescente deficit della bilancia commerciale e dei pagamenti.

Giovedì, non appena i mercati sono venuti a conoscenza delle affermazioni di Fan, il dollaro è stato oggetto di altre pressioni, scendendo ancora rispetto le principali monete, compreso lo yen e l’euro,

Fan ha continuato dicendo che la Cina ha perso una buona occasione di rivalutare la sua moneta l’anno precedente a luglio e a ottobre.

“Quando siamo sotto una forte pressione, noi non interveniamo. Però, una volta passata, ce ne dimentichiamo.” Ha commentato Fan, suscitando l’ilarità dei presenti. “Ma questa volta credo che le autorità non se lo dimenticheranno. Ora si è capito che il dollaro è in discesa continua.”

Richiesto di come si può fermare la speculazione in caso di rivalutazione, ha fatto presente che la Cina ha già praticato una tariffa del 3% sulle esportazioni cinesi.
Alcuni esperti cinesi hanno previsto che forse quest’anno l’inflazione potrà essere ridotta, “ma io non sono così ottimista”, ha detto Fan, facendo notare il costo crescente del petrolio.
“La Cina, nel 2005, avrà forse un 4-5 percento di inflazione.”ha concluso.
Fan, il cui istituto non a scopo di lucro si è specializzato nell’analisi dell’economia cinese, ha messo in rilievo il fatto che lo sviluppo cinese è un processo di lunga durata che richiederà decenni, forse un secolo.
Da quando è iniziata la modernizzazione cinese, circa dieci anni fa, 120 milioni di contadini si sono già spostati in città, però ce ne sono altri 2-300 milioni che aspettano per essere di sprone allo sviluppo.
“La differenza dei redditi è grande, e le disparità continueranno a esistere per lungo tempo, fino a quando quei 2-300 milioni di contadini rimarranno in campagna.”

Comunque, William Parrett, dirigente della Deloitte Touche Tohmatsu, ha riferito ai presenti che le società cinesi hanno compiuto notevoli progressi nel divenire giganti globali, con a capo le società statali.
“Ci vorranno almeno 10 anni prima che venga raggiunto l’obiettivo del governo che 50 delle prime 500 ditte mondiali siano cinesi”. Ha affermato.

CINA E CILE INIZIANO I NEGOZIATI PER UN’AREA DI LIBERO SCAMBIO (FTA).

Martedì Cina e Cile hanno iniziato negoziati ufficiali per la creazione di un’area di commercio libero (FTA, Free Trade Area) fra i due paesi.
Nel primo incontro sono state stese le linee generali riguardanti i settori, i contenuti e le scadenze degli incontri, oltre a uno scambio di vedute su merci, servizi e investimenti.
Anche se non si sa quando l’accordo potrà essere raggiunto, i rappresentanti dei due paesi si sono detti ottimisti che la data sarà prossima.
Zhu Hong, capo del Departement of International Trade and economics Affairs del Ministero del Commercio estero, ha affermato che i due paesi terranno incontri ogni tre mesi.
Secondo Zhu “L’intero processo dei negoziati non richiederà molto tempo.”.
Carlos Fruche G., direttore generale del International Economic Relations del Ministero degli esteri cileno, ha confermato che “i negoziati progrediscono senza difficoltà.”L’inizio degli incontri è stato rivelato durante la visita del Presidente cinese Hu Jintao in Brasile, Argentina, Cile e Cuba nel novembre scorso.
I negoziati, oltre a portare benefici ai due paesi, consentiranno il miglioramento della cooperazione economica e commerciale fra la Cina e l’intera America Latina.
Dal 1993 al 2003 lo scambio commerciale tra Cina e l’America Latina è aumentato di circa sei volte. Nel 2003 ammontava a 26,8 miliardi di dollari. La bilancia commerciale dell’America Latina con la Cina è in attivo. Secondo le autorità cinesi Brasile, Messico, Cile, Argentina e Panama sono i primi cinque partners commerciali nella regione.
Nel 2004 il commercio Cina-Cile ha raggiunto un totale di 5.365 dollari, con un aumento del 50% da un anno all’altro. Secondo i dati cinesi la Cina esporta soprattutto prodotti tessili e di alta tecnologia, scarpe e giocattoli, mentre importa rame e prodotti del rame, pasta per carta, prodotti ittici, ferrosi e nitrati.

PERU E CINA CONCORDANO PER UNA COOPERAZIONE A LARGO RAGGIO.

Il Peru e la Cina hanno concordato Giovedì di attuare una partnership di cooperazione durante la visita del Vice Presidente cinese Zen Qinghong e la sua controparte peruviana David Waisman.
Durante gli incontri, i due leaders hanno espresso la loro soddisfazione per lo sviluppo dei legami bilaterali. Si sono inoltre accordati sui modi di sviluppare i legami Cina-Peru:
– stabilire una partnership di cooperazione globale;
– mantenere contatti di alto livello mediante scambi frequenti sugli interessi bilaterali ed altre aree di interesse comune;
– promuovere gli scambi economici e commerciali in modo sano, equilibrato e sostenibile;
– – esplorare altri mezzi di cooperazione negli investimenti reciproci, trasferimento di tecnologia, addestramento del personale, infrastrutture, risorse energetiche, agricoltura, minerali e turismo;
– migliorare gli scambi culturali e istruttivi nello sforzo di aumentare la reciproca comprensione dei due popoli;
– promuovere il dialogo e la comunicazione negli affari internazionali in modo da contribuire positivamente alla pace nel mondo e nella difesa dei diritti delle nazioni in via di sviluppo

Zeng ha affermato che i legami bilaterali sono iniziati da quando si sono aperte le relazioni diplomatiche 33 anni fa. I due paesi ora mantengono sempre più contatti reciproci, con fiducia politica, una migliore cooperazione nel commercio, economia, cultura, scienza e tecnologia. I due paesi si sono anche sostenuti negli affari internazionali.
Zeng ha auspicato che la Cina aumenti i suoi sforzi col Peru per migliorare la cooperazione.

Waisman, da parte sua, ha riferito che le relazioni Peru-Cina sono entrati in una nuova fase di sviluppo e che sono basati sul reciproco rispetto e amicizia.
Ha continuato dicendo che il governo peruviano è impegnato al massimo per aumentare la costruzione economica, lo sviluppo sociale ed è desideroso di cooperare con la Cina in modo esteso.

Ha quindi confermato l’adesione del Peru al principio di una sola Cina.

Zeng è arrivato a Lima Giovedì mattina dal Messico per una visita ufficiale, seconda tappa del suo giro di cinque nazioni in America Latina e nei Carabi. Le prossime visite saranno in Venezuela, Trinidad, Tobago e Jamaica.

E’ previsto che Zeng partecipi all’apertura del primo incontro ministeriale del Forum Economia e Cooperazione Commerciale Cina-Caraibi, che si terrà la prossima settimana in Jamaica.

Fonte: iraqwar.mirror-world.ru/tiki-read_article.php?articleId=37767

27.01.05

Traduzione per Comedonchisciotte.net a cura di Vichi

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