DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
telegraph.co.uk
La Banca Centrale cinese ha radicalmente rivisto la sua impostazione sul potere economico e strategico degli Stati Uniti, preannunciando che il dollaro resterà la riserva valutaria fondamentale ancora per decenni.
Il Dr. Jin Zhongxia, Capo dell’Istituto di Ricerca della Banca Centrale, ha detto che la rivoluzione energetica degli Stati Uniti e il rilancio delle esportazioni hanno dato uno scossone al panorama globale e potrebbero spingere verso un dollaro forte per un lungo periodo. “Il dominio globale del dollaro continuerà”, ha dichiarato.
Il Dr. Jin ha detto che il mondo si sta muovendo verso un sistema di “1 +4 valute”, con il biglietto verde utilizzato come perno per tutti i pagamenti mondiali, integrato da “quattro valute minori, come riserva” – euro, sterlina, yen e yuan.
“Rispetto all’area dell’euro, la zona del dollaro è molto più resistente agli shock. La crisi del debito nella zona euro ha dimostrato la debolezza strutturale di questa moneta“, ha scritto in un articolo per il bollettino di febbraio del Official Monetary and Financial Institutions Forum.
Questo commento dimostra un profondo cambiamento nella valutazione degli Stati Uniti, dopo la crisi finanziaria di cinque anni fa, quando il premier Wen Jiabao si domandò se i titoli del Tesoro USA posseduti dalle aziende cinesi fossero ancora “sicuri”, e la Banca Centrale pubblicò un documento che chiedeva una “valuta globale” gestita dal Fondo Monetario Internazionale.
L’opinione prevalente a Pechino era che l’America era stata ormai scalzata dal suo ruolo di grande potenza e paralizzata dal suo debito. Da allora la Cina ha cominciato ad affrontare i propri problemi (come dopo una sbornia da 14 trilioni di dollari, a tanto era arrivato il suo credito dal 2009) facendo aumentare il costo dei salari interni.
Il vantaggio sta tornando indietro negli Stati Uniti. Un cosiddetto “Rinascimento della produzione” ha cominciato a riportare a casa gli stabilimenti per sviluppare la ricerca di shale-gas, riducendo così anche i costi di trasporto.
Un rapporto di Citigroup riferisce che questa crescita dei giacimenti di petrolio e di gas negli Stati Uniti negli ultimi anni, ha superato “i sogni più rosei degli analisti dell’energia”. Gli Stati Uniti hanno dimezzato le loro importazioni di petrolio dal 2005 e si stanno muovendo “rapidamente verso l’autosufficienza”, dando un svolta, dalla loro parte, alla geo-politica globale.
Citigroup ha anche riferito che le minori importazioni di energia e il rilancio delle industrie chimiche dovrebbero ridurre di tre quarti il deficit corrente degli Stati Uniti, eliminando una delle cause principali della debolezza del dollaro.
La Banca Centrale Cinese chiaramente ha perso il suo entusiasmo per il precedente progetto sull’euro, condannato dalla crisi del debito degli ultimi tre anni. Il Dr. Jin ha detto che l’Unione Monetaria Europea manca di flessibilità e di quell’armonia fiscale necessarie per far fronte a situazioni di crisi e la rigidità del sistema di cambio fisso è poco adatta ad assorbire gli shock.
L’area di influenza del dollaro invece, non essendo formale – benché riconosciuta in tutto il mondo – è molto più duttile. Gli Stati più deboli sono stati costretti a rimettere a posto i loro conti prima di arrivare a una crisi acuta o a dover svalutare. “L’area del dollaro sembra avere meno lacci, ma alla fine risulta più compatta dell’area dell’euro”.
Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: http://www.telegraph.co.uk
Link: http://www.telegraph.co.uk/finance/currency/9881410/China-loves-the-US-dollar-again-as-America-roars-back.html
19.02.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO