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La Redazione

 

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LA CIA US “IL DOTTOR ZIVAGO” COME STRUMENTO DI PROPAGANDA

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A cura di Truman
Il 19 Aprile 2014
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FONTE: COUNTERCURRENTS.ORG

Il Dottor Zivago, il romanzo di Boris Pasternak, fu utilizzato in chiave anti-Sovietica dalla CIA durante la Guerra fredda. Un esclusivo report a Washington svela infatti l’entusiasmo di molti ufficiali della Cia per il libro di Pasternak, ma certamente non per i suoi meriti letterari o di stile, bensì per l’uso propagandistico negli anni della Guerra fredda.

Gli autori Peter Finn e Petra Couvee nelle loro ricerche per il libro “The Zhivago Affair: The Kremlin, the CIA and the Battle Over a Forbidden Book” (“L’Affare Zivago: il Cremlino, la CIA e la battaglia per un libro proibito), hanno usato dei documenti declassificati dell’Agenzia in cui si svela per la prima volta il ruolo di questa nella diffusione e nell’edizione di questa opera. Il libro uscirà a giugno negli Usa.

La CIA, l’agenzia di intelligence nordamericana, aveva visto nel libro un guanto di sfida al comunismo e un modo di sollevare dubbi nei cittadini sovietici sul loro governo e sul modo in cui impediva la pubblicazione e la diffusione di uno dei loro maggiori scrittori.
Già nel 1958 i servizi inglesi avevano intuito il potenziale di quell’opera, già messa al bando dal governo sovietico, inviando ai loro corrispettivi americani l’opera e suggendone la diffusione nella Russia Sovietica e nell’Europa orientale.

Inoltre Mosca era sia infastidita che imbarazzata dal successo della pellicola tratta dal libro nel 1965 , film che vinse addirittura 5 Academy Awards e venne nominato per la miglior fotografia.

Il romanzo epico di Pasternak narra la vita di Jurij Zivago, fisico e poeta, del suo amore per due donne nel corso degli anni della rivoluzione, della Guerra civile e dell’oppressione Comunista. Quest’opera ha ancora un tono quasi religioso, mistico e il suo protagonista non rientrava certo nella pura ideologia marxista.
I critici russi denunciarono persino Pasternak come un traditore, rendendolo un “appestato” nel mondo editoriale sovietico dell’epoca, impedendone la pubblicazione del romanzo. La prima apparizione del libro nel 1957 si deve ad una casa editrice italiana che era riuscita ad entrare in possesso di una copia del manoscritto fuoriuscita dalla cortina di ferro.

Dopo breve tempo venne coinvolta la Cia.
Su uno dei memo dell’Agenzia si può leggere che “Dr. Zhivago” possiede un alto valore propagandistico, non solo per I suoi contenuti ma anche per le vicissitudini della propria pubblicazione.
“Abbiamo l’opportunità di smuovere i cittadini sovietici e mettere in dubbio l’operato del loro stesso governo, infatti come mai è possibile che l’opera maestra di uno dei loro massimi scrittori non fosse disponibile in Russia in russo per i russi!”
La Cia approvò la massima diffusione dell’opera tradotta in varie lingue, per minare la credibilità dell’Unione sovietica.
John Maury, capo della sezione anti sovietica dell’Agenzia, scriveva in un memo: “il messaggio umanistico di Pasternak –che ogni persona ha diritto ad una vita privata e merita rispetto come essere umano indipendentemente dalla propria lealtà politica e dal servizio allo stato- costituiva una sfida aperta all’etica sovietica del sacrificio personale a favore dello stato”

Stampato in russo da una casa editrice olandese, per nasconderne al grande pubblico la paternità dell’azione, il libro venne distribuito in tutta l’Europa a partire principalmente dall’Expo di Bruxelles del 1958, contando sui 16000 visti turistici emessi dalla Russia per i propri cittadini che volevano partecipare.

Le copie vennero distribuite a mano nella maniera più discreta possibile agli ospiti russi che volevano visitare il padiglione vaticano. La diffusione del libro e l’interesse per questo si sparse rapidamente fra i sovietici, tanto che la Cia lo definì “un successo”.

Incoraggiata da questo fatto l’Agenzia pubblicò l’opera persino in edizione miniaturizzata per favorirne il “contrabbando” dall’altra parte in occasione della conferenza della gioventù del 1959 a Vienna.
La formula del passa mano favorì la diffusione delle vicissitudini di Jurij nell’intero mondo comunista dell’epoca.

Nel 1958 Pasternak vinse il premio Nobel per la letteratura e il suo libro rimase per ben sei mesi al top delle vendite secondo il New York Times fra il 1958 e il 1959.

Fonte: ww.countercurrents.org

Link http://www.countercurrents.org/cc080414A.htm

8.04.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MEMNONE

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