«La celebrazione del gruppo mondiale neoliberista»: perché il Financial Times ha scelto Soros come uomo dell’anno

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DI VALERIJA MASLOVA E ANASTASIJA RUMJANTSEVA

russian.rt.com

La pubblicazione britannica Financial Times ha definito uomo dell’anno il miliardario George Soros, che in diversi Paesi, compresi alcuni Stati occidentali, viene accusato di interferire negli affari interni e di tentare di destabilizzare la situazione politica. L’autore dell’articolo indica i “successi” del famigerato finanziere, lo chiama ” filantropo” e “portabandiera della democrazia liberale”. Gli esperti sottolineano che è del tutto naturale che il quotidiano Financial Times, che tradizionalmente rappresenta gli interessi degli strati benestanti della popolazione, abbia scelto il globalista Soros. Secondo gli analisti, i neoliberisti stanno cercando di dimostrare che mantengono ancora un’influenza nel mondo, anche se è di recente diminuita sensibilmente.

«Праздник неолиберальной мировой тусовки»: почему Financial Times выбрала Сороса человеком года
Gli attivisti dell’opposizione strappano un manifesto, collocato nell’ambito della campagna delle autorità contro le attività di Soros nel Paese. Ungheria, Budapest / Reuters / © Bernadett Szabo

Il finanziere americano George Soros, secondo il Financial Times, è riconosciuto come l’uomo dell’anno. Allo stesso tempo, la pubblicazione enumera l’elenco dei suoi “meriti”. Include, soprattutto, il sostegno alla “democrazia liberale, che è sotto assedio da parte dei populisti”.

“Per oltre tre decenni, Soros ha lottato contro l’autoritarismo, il razzismo e l’intolleranza con il sostegno della filantropia. A causa della sua dedizione alle idee di trasparenza, di libertà dei media e di protezione dei diritti umani, ha attratto su di sé per lungo tempo l’ira dei regimi autoritari e dei populisti, che continuano a rafforzare la loro posizione, specialmente in Europa”, si dice nell’articolo della pubblicazione.

L’autore del testo spiega anche che, di solito, che come persona dell’anno viene selezionata una certa personalità per determinati meriti e conseguimenti. Per quanto riguarda Soros, egli è stato scelto anche per i “valori” che rappresenta. Secondo la pubblicazione, è “il portabandiera della democrazia liberale e della società aperta”.

Allo stesso tempo, si nota che durante i lunghi anni di lotta contro i regimi totalitari e l’ingiustizia, il finanziere “si è fatto molti nemici”. Pertanto, come osservato nel Financial Times, non passa un solo giorno senza che nei media o nei social network appaiano accuse contro Soros, il quale viene definito il “manipolatore della politica globale”.

«Ottenere il massimo profitto»

Il politologo Yury Pochta, Professore di cattedra in politologia comparata presso il RUDN (n.d.T. Università Russa dell’Amicizia tra i Popoli), ha spiegato che la scelta del Financial Times è abbastanza comprensibile, dal momento che l’ordine mondiale neoliberale prevale nel mondo, e gli Stati Uniti “sono a capo di questo progetto internazionale”.

Soros in questo caso è ideologo e realizzatore di successo di queste idee. Si tratta dell’idea di formare una società civile globale, in cui i confini nazionali, religiosi, etnici siano eliminati, vi è completa libertà di movimento del capitale, dove nessun governo nazionale, nessuna tradizione, nessun principio interferisce con l’ottenere il massimo profitto”, ha chiarito l’esperto.

In molti Paesi del mondo, sono stati condannati ripetutamente i tentativi delle fondazioni di Soros di interferire negli affari interni. Quindi, nella patria del finanziere, in Ungheria, si ritiene che stia danneggiando gravemente la società locale. La «Open Society Foundation»* del miliardario, alla fine, ha trasferito la sede da Budapest a Berlino. Come riportato, per contrastare l’Organizzazione non a scopo di lucro, è stato redatto in Ungheria un disegno di legge con il nome non ufficiale “Stop Soros”. Nel documento si rileva che l’organizzazione ha dato supporto alla migrazione illegale.

La protesta a Budapest contro la nuova legge, che è anche diretta contro l’Università dell’Europa centrale fondata da Soros, che non ha alcuna succursale a New York, sede della sua registrazione / Reuters / © Laszlo Balogh

Come chiarito da Jurij Počta, i sostenitori di Soros sono a favore dei migranti nell’UE, perché contribuiscono all’ “indeterminazione della società europea e alla scomparsa dei confini”. Questo, a sua volta, rimuove i confini anche nel movimento del capitale, il che è vantaggioso a chi detiene il potere.

“Quando dicono che è un grande difensore della democrazia liberale, questa è la loro retorica (dei media occidentali. – RT). Se il liberalismo è senza limiti, allora lì non c’è democrazia. I diritti dei pochi individui che hanno raggiunto il massimo successo sono protetti, e tutti gli altri sono perdenti. Questa è una celebrazione del gruppo mondiale neoliberista”, ha concluso Jurij Počta.

Il megafono dei globalisti

Come notato da Alexander Domrin, Professore alla Facoltà di Giurisprudenza dell’HSE (n.d.T. Higher School of Economics), è necessario tener conto che i creatori e gli attuali proprietari del Financial Times britannico rappresentano gli interessi dei ricchi.

“Il Financial Times è uno dei megafoni [degli interessi dei ricchi], e non c’è nulla di sorprendente nel fatto che la pubblicazione definisca Soros l’uomo dell’anno. Certo, questo dà un segnale a tutti gli altri globalisti che dicono, noi non siamo sconfitti, restiamo a capo dell’economia mondiale, George Soros è vivo in eterno, sarà sempre con noi”, ha spiegato Domrin a RT.

Secondo l’esperto, la scelta del Financial Times può essere considerata come una sorta di messaggio: “I globalisti subiscono una sconfitta (come sperano, temporanea) a causa della vittoria di Trump, ma esigono rivincita”.

Domrin ricorda che i globalisti, o il cosiddetto Soros collettivo, erano supportati da Hillary Clinton. E le numerose proteste, che sono state organizzate rapidamente dopo la vittoria di Trump nelle elezioni presidenziali, sono state finanziate da fondi di imprenditori. Il Capo della Casa Bianca stesso ha più volte notato un sorprendente affiatamento nell’attività dei manifestanti.

“Non fatevi ingannare da ciò!” Guardate i loro manifesti tutti identici stampati in serie. Soros e la sua gente hanno pagato tutto questo”, ha scritto Trump nel suo microblog su Twitter, commentando le proteste contro il suo candidato per la posizione di membro della Corte Suprema, Brett Cavanaugh.

Inoltre, nel settembre 2017, una petizione è stata registrata sul sito web della Casa Bianca, che ha invitato il governo degli Stati Uniti a riconoscere George Soros come terrorista e confiscare il suo patrimonio.

Finanziatore di rivoluzioni

Dmitry Abzalov, Presidente del Centro per le comunicazioni strategiche, ritiene bizzarra la scelta del Financial Times.

“Non è del tutto chiaro come una pubblicazione possa sceglierlo come uomo dell’anno, che si è impegnato in attività politiche interne in singoli Paesi. Questa è una scelta molto particolare”, ha detto Abzalov.

Ricordiamo che il finanziere George Soros e le organizzazioni a lui affiliate hanno stanziato milioni di dollari per sponsorizzare i movimenti di opposizione in Europa, in particolare in Ucraina, in diversi Paesi della CSI e in Serbia, e inoltre in Turchia.

I sostenitori dell’integrazione europea dell’Ucraina partecipano agli scontri con le unità di polizia nel centro di Kiev / РИА Новости / © Andrej Stenin

A novembre, il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che la Fondazione Soros ha finanziato i disordini nel Paese nel 2013. Poi, a Istanbul, sono iniziate azioni su larga scala con il pretesto di protestare contro l’abbattimento di alberi a Gezi Park, e poi le dimostrazioni si sono trasformate in scontri con la polizia. Le forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e proiettili di gomma contro gli estremisti. Alla fine di novembre, si è saputo che la Fondazione di Soros avrebbe lasciato la Turchia.

In Russia, la Open Society Soros Foundation è stata riconosciuta come organizzazione non gradita dal 2015. La Procura Generale della Russia ha dichiarato che l’organizzazione rappresenta una minaccia per le basi del sistema costituzionale della Federazione Russa e per la sicurezza dello Stato.

 

Valerija Maslova e Anastasija Rumjantseva

Fonte: https://russian.rt.com/

Link: https://russian.rt.com/world/article/584999-soros-chelovek-goda-financial-times

19.12.2018

 

Scelto e Tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

*L’Open Society Foundation è un’organizzazione la cui attività è considerata non gradita sul territorio della Federazione Russa, secondo la decisione della Procura Generale del 26/11/2015.

 

 

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