LA BATTAGLIA FINALE

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DI CHRIS HEDGES

TruthDig.com

Nel corso dell’ultimo anno, io e altri querelanti, tra i quali Noam Chomsky e Daniel Ellsberg, abbiamo intentato una causa nei tribunali federali per abrogare la Sezione 1021(b)(2) del National Defense Authorization Act (NDAA). Il Congresso avrebbe potuto facilmente approvare tale vergognosa sezione che permette al governo di utilizzare le forze militari per sottoporre a fermo i cittadini americani e, inoltre, sottrae a questi ultimi il diritto a un giusto processo, trattenendoli a tempo indeterminato in celle di sicurezza militari. Il Senato e la Camera hanno incluso, nella versione del NDAA del 2013, una clausola nella quale si specifica che tutti i cittadini americani saranno esenti dalla famigerata Sezione 1021(b)(2), che verrà applicata soltanto agli stranieri. Tuttavia, il diritto dei cittadini ad un giusto processo non è stato reintrodotto né dai Repubblicani, né dai Democratici, né tantomeno dalla Casa Bianca. I nostri diritti più importanti e basilari sono contenuti nella Costituzione nonché negli emendamenti Quarto e Quinto. Il destino di tali diritti verrà determinato nei tribunali nel corso dei prossimi mesi. Se i tribunali bocciano la nostra causa, si rafforzerà la presenza nel paese di uno stato-gulag.

I senatori Dianne Feinstein, democratica della California e Mike Lee, repubblicano dello Utah, hanno proposto, attraverso il Senato, l’introduzione di un emendamento alla versione del NDAA del 2013. Sebbene sia costellato da numerosi difetti, l’emendamento in questione è stato un tentativo simbolico per reintrodurre il diritto ad un giusto processo di fronte ad una giuria. Tuttavia la settimana scorsa un comitato di conferenza tra la Camera e il Senato condotto dal senatore John McCain, Repubblicano dell’Arizona, ha rimosso l’emendamento dalla proposta di legge.
La Feinstein, in una dichiarazione resa pubblica dal suo dipartimento, afferma: “Ero triste ed amareggiata di non aver potuto compiere progressi per assicurare quantomeno ai cittadini americani e ai residenti legali che non potessero essere detenuti senza accuse o processo. Per me è stata una stupidaggine.”

Nelle votazioni avvenute nella notte di giovedì, la Camera ha deciso che il pacchetto stanziato dal governo per il NDAA del 2013 sarà di 633 miliardi di dollari, con 315 voti favorevoli e 107 contrari. La legge passerà adesso al Senato. Vi sono diversi oppositori del NDAA alla Camera, compreso il Repubblicano Morgan Griffith, rappresentante dello stato della Virginia. Egli ha dichiarato che il rifiuto del Congresso di garantire il diritto a tutti i cittadini ad un giusto processo semplice e di fronte ad una giuria è stata la ragione per cui ha votato contro la proposta di legge. Dopo la votazione, pubblicò una dichiarazione scritta in cui affermava che “ogni cittadino americano dovrebbe temere di essere sottoposto a fermo e in seguito a detenzione militare indefinita senza sapere quale errore possa aver commesso.”

L’emendamento Feinstein-Lee è stato adeguato infelicemente. Probabilmente, è stato proposto soprattutto per il suo valore propagandistico, cionondimeno ha resistito all’assalto concertato sui nostri diritti e ha cercato di calmare gli elettori nervosi ad obiettare contro la distruzione dello Stato di diritto. L’emendamento non è riuscito ad enfatizzare il fatto che i cittadini non potessero essere sottoposti a detenzione militare, ma ha sottolineato piuttosto che gli stessi non potessero essere sottoposti a detenzione militare indefinita senza “processo”. Ma quest’ultimo potrebbe essere un processo effettuato dai tribunali militari. I cittadini, grazie all’emendamento, non avrebbero potuto avere il diritto ad un giusto processo in un tribunale civile. Eppure, era meglio di niente. E ora infatti non abbiamo niente.

“Le mosse del Congresso circa il NDAA hanno dimostrato che tutto il Congresso non ha una briciola d’interesse per la tutela delle libertà civili,” ha dichiarato l’avvocato Bruce Afran che, assieme a Carl Mayer, ha fatto causa al presidente Obama: si uniscono infatti al nostro sforzo di abolire la Sezione 1021(b)(2).

Finora, l’unica eroina in questa storia è stata Katherine B. Forrest, giudice federale del tribunale del distretto meridionale della città di New York. A settembre, il giudice Forrest ha sostenuto la nostra lotta per cambiare la legge. Il giudice ha emesso un’ingiunzione restrittiva permanente per sospendere la Sezione 1021(b)(2). Gli avvocati del governo hanno chiesto al giudice Forrest di “attendere l’appello”. Ciò sta a significare che la legge tornerà ad avere effetto quando la Corte d’appello della seconda circoscrizione comunicherà una decisione riguardo al caso. Ma il giudice ha rifiutato. Il governo, quindi, si è direttamente rivolto alla Corte d’appello e ha domandato un rinvio temporaneo pur garantendo che i querelanti o altri cittadini americani non sarebbero stati detenuti secondo la disposizione. La Corte d’appello, che ascolterà le deposizioni a gennaio, ha garantito la richiesta del governo di rinvio temporaneo. La legge è rientrata in vigore. Se la Corte d’appello conferma la decisione del giudice Forrest, il caso passerà dunque alla Corte Suprema probabilmente tra qualche settimana.

L’avvocato Mayer ha affermato che “il Presidente Obama non avrebbe mai dovuto fare appello a questa legge, che costituisce uno spartiacque tra i diritti civili. Ad ogni modo, adesso che lo ha fatto, il processo deve andare avanti finché non si arrivi alla Corte Suprema. La posta in gioco? Uno spostamento degli Stati Uniti verso un’attitudine più autoritaria oppure un decennio di erosione delle nostre libertà civili che scaturirà dalla decisione del potere giudiziario. La libertà degli americani è stata sistematicamente ridotta all’osso dall’undici settembre: sotto la presidenza [George W.] Bush e successivamente di Obama, ogni conversazione telefonica viene controllata da un programma d’intercettazione, seppur in assenza di un mandato, i cittadini americani vengono ripresi incessantemente in luoghi pubblici, il suolo americano viene pattugliato da droni e la polizia controlla contestatori e dissidenti con sistemi e tattiche paramilitari. Finché Obama e le leadership di entrambi i partiti esigeranno la presenza dei militari nelle nostre strade, noi combatteremo. Questo è inaccettabile, antiamericano e anticostituzionale”.

Sapevamo che il governo avrebbe fatto appello, ma non ci aspettavamo che agisse in maniera altrettanto aggressiva. Sospettiamo che ciò significhi che tale disposizione sia già in atto, con maggior probabilità per la detenzione di persone con doppia cittadinanza, sia questa americana e pakistana o americana e afghana, in centri quali Bagram. Se l’ingiunzione restrittiva potesse essere messa in atto durante l’appello e se i cittadini americani dovessero essere detenuti militarmente senza processo, la posizione del governo sarebbe considerata oltraggio alla corte.

L’opinione del giudice Forrest, contenuta in un documento di 112 pagine, è una spiegazione severa e una condanna per aver terribilmente eroso il concetto di separazione dei poteri. Nel documento, il giudice ha citato il caso Korematsu alla Corte Suprema degli Stati Uniti: alla fine del processo, si dichiarò la costituzionalità della detenzione di 110.000 americani di origine giapponese senza processo durante la seconda Guerra mondiale. Il NDAA del 2012, come la vecchia versione dell’atto, lascia spazio a questo tipo di detenzioni nebulose ad esempio di americani mussulmani, dissidenti e altri cittadini.

Nella Sezione 1021(b)(2) una persona soggetta a detenzione, o una “covered person”, viene definita come “una persona che faceva parte di o sosteneva sostanzialmente al Quaeda, i Talebani o altre forze associate che propugnano ostilità contro gli Stati Uniti o i partner della sua coalizione, compresa ogni persona che ha commesso un atto belligerante o ha direttamente sostenuto tali atti ostili sostenendo quindi tali forze nemiche.”

Nella sezione, tuttavia, non si definiscono i termini “sosteneva sostanzialmente”, “direttamente sostenuto” o “forze associate”. La presenza della vaghezza del linguaggio significa che i querelanti, compresi coloro che, in quanto giornalisti, hanno contatti con singoli o gruppi che il Dipartimento di Stato giudica facenti parte di organizzazioni terroristiche, potrebbero essere fermati e detenuti secondo la disposizione.

Lo Stato corporativo riconosce che sia il continuo deteriorarsi dell’economia che l’impatto terribile e sempre più disastroso del cambiamento climatico siano le cause che porteranno a un’instabilità sociale diffusa. Lo Stato corporativo sa che la rabbia crescerà quando le élite sprecheranno le poche risorse rimanenti mentre i più poveri e le classi medie di lavoratori avanzeranno inesorabilmente verso l’indigenza.

Lo Stato vuol disporre delle misure legali per tenerci sotto controllo, per impaurirci. Suppongo che lo Stato non confidi nella polizia per mantenere l’ordine. Ecco perché, andando contro due secoli di diritto nazionale, si è accaparrato l’autorità di piazzare le forze dell’esercito nelle città e i cittadini in centri di detenzione militare, nei cui tribunali essi non potranno in alcun modo trovare una via d’uscita.

Le nostre libertà sono fatte a brandelli in nome della sicurezza nazionale e della lotta contro il terrorismo. Tuttavia, l’obiettivo del NDAA non è quello di proteggerci, ma è quello di proteggere lo Stato da noi cittadini. Ecco perché nessuno al potere esecutivo o legislativo ci renderà i nostri diritti. Come quelle precedenti, la nuova versione del NDAA fornisce gli impedimenti legali ai nostri padroni per rendere impossibile la nostra resistenza. Ed è proprio questo quel che intendono fare.

Chris Hedges

Fonte: commondreams.org

Link: http://www.commondreams.org/view/2012/12/24

24.12.2012

Traduzione a cura di ELIA BERTELLI per www.comedonchisciotte.org

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