In Brasile dal 01 gennaio 2005 iniziera’ ad essere corrisposto mensilmente il
reddito di cittadinanza (RDC), cioe’ a ciascun cittadino in quanto tale, a
partire dagli appartenenti alle classi piu’ povere, e poi con il tempo anche a
quelli delle altre classi meno disagiate.
In Alaska, stato Usa, da anni viene corrisposto solo a Natale a tutti i
cittadini, cioe’ dai piu’ poveri ai piu’ ricchi, ed assomma a circa 1.600
dollari annuali ognuno.
Ad iniziative simili guardano o le hanno gia’ intraprese Sudafrica, Nuova
Zelanda e altre nazioni.
Perfino nella italianissima Campania, per iniziativa del partito della
Rifondazione comunista, che probabilmente si e’ ispirato al
buon amico il presidente brasiliano, si e’ riusciti nel 2004 a riconoscere alle
famiglie piu’ disagiate un RDC di 350 Euro al mese riferito a ciascun nucleo
familiare, e non al singolo cittadino.
Iniziativa chiaramente anche molto contrastata, che lo stesso partito ha
cercato, con esiti finora apparentemente scarsi, di introdurre in altre regioni
italiane.
L’ostacolo principale, evidentemente, e’ il solito: il reperimento dei fondi !!
Invece i fondi esistono e consentirebbero di riconoscere ad ogni cittadino
italiano, dal piu’ povero al piu’ ricco (cioe’ il solito Berlusconi), molte
centinaia di Euro al mese, vita natural durante.
L’importo preciso va ottenuto dividendo la massa di moneta stampata oggi
dal nulla ogni mese dalla Banca Europea, per la parte che spetta all’Italia,
che ammonta al 12,7 % del totale dell’Europa a 25 nazioni, in circa 58
milioni di parti eguali.
Infatti creare moneta – il guadagno che ne deriva si chiama “signoraggio” –
non costa nulla dal 15 agosto 1971, quando il presidente Usa Nixon aboli’
per il dollaro la possibilita’ di chiedere e ottenere oro in cambio della
moneta.
Le Banche centrali delle altre nazioni, legate da accordi monetari di
sudditanza con il dollaro superstar, dovettero adeguarsi, volenti o nolenti.
A questo punto molti si chiederanno: ma questa grande ricchezza, sottratta ai legittimi proprietari, i Cittadini italiani, dove finisce ?
La incamera una certa banca di diritto privato, e per nulla statale, per caso
denominata “Banca d’Italia”, e ne distribuisce gli utili ai suoi azionisti, che
sono le privatissime maggiori banche italiane, le privatissime maggiori
compagnie assicurative italiane, e noti maggiori enti previdenziali italiani.
Prego controllare sul numero di “Famiglia Cristiana” del 4 gennaio 2004,
rinvenibile anche attraverso i soliti motori di ricerca. Per esempio presso digilander.libero.it.
Questa allocazione scorretta delle risorse, in Italia e nel mondo, conferisce
un potere economico enorme agli attori finanziari dell’economia e
indebolisce sino a farne degli zombi gli attori produttori della economia
reale.
L’apparato produttivo reale italiano e occidentale in genere e’ stato distrutto.
Prego consultare a proposito il sito in italiano
www.movisol.org
dello scienziato Usa della politica Larouche.
Ecco perche’ gli organi di informazione offrono una litania di cattive
notizie dal mondo produttivo reale.
Mai visto riportare dagli organi di informazione, pero’, che siano a rischio
gli altissimi stipendi dei dipendenti della Banca d’Italia, o che qualche banca
stia chiudendo.
Come puo’ essere che in una economia in sfacelo la categoria delle aziende
bancarie letteralmente prospera ?
Grazie ! Quelli I NOSTRI SOLDI letteralmente se li stampano, e se li
tengono solo per se’ !!
Queste affermazioni non sono mie originali.
Le idee sono di altri.
Questi altri si riuniscono a Roma, per un convegno sabato prossimo 23 ottobre 2004 alle 15:00.
Il manifesto del convegno sta a
http://saba.fateback.com/apconvegnonoeuro.html
Coloro che si scomoderanno ad andare riceveranno conoscenze di qualita’,
vedranno la luce in fondo al tunnel e avranno un obiettivo realistico per il
quale eventualmente impegnarsi.
Agli altri rimane comunque la risorsa dei siti di riferimento da me citati.
Mike Spitz
Comedonchisciotte