L’economia russa sta affrontando le sanzioni imposte dai Paesi Occidentali meglio di quanto ci si potesse aspettare, ha dichiarato JP Morgan Chase in una nota ai clienti datata inizio mese e resa pubblica solo lunedì 9 maggio.
Secondo la più grande banca d’investimento statunitense, le indagini sul livello di fiducia delle imprese del gigante euroasiatico “segnalano una recessione non molto profonda in Russia, e quindi implicano rischi al rialzo per le nostre previsioni di crescita”, riferendosi all’economia USA.
Della serie: se la Russia non crolla come previsto, la possibilità che ciò divenga un problema per noi si alza.
JP Morgan ha inoltre osservato come, analizzando indicatori importanti come il consumo di elettricità e i flussi finanziari, appare evidente che l’economia russa è più in forma del previsto. “I dati a disposizione non indicano quindi un brusco crollo dell’attività, almeno per ora”, affermano gli analisti nella nota, come citato da Business Insider.
La banca ha anche fatto marcia indietro sulle sue precedenti previsioni di un calo del 35% del PIL russo nel secondo trimestre del 2022, affermando tuttavia che l’impatto delle sanzioni attuali e potenziali si farà presto o tardi sentire, e sottolineando che comunque l’economia della Russia sarebbe in condizioni molto migliori se Mosca non avesse lanciato l’operazione militare in Ucraina.
“Prevediamo che l’impatto delle sanzioni continuerà a farsi sentire nei prossimi trimestri. Il profilo del PIL quindi, sembra sempre più coerente con una recessione prolungata, ma non molto forte”, prevedono gli analisti, notando che gli ordini di esportazione stanno mostrando un particolare declino.
Vedremo se questa volta i professoroni avranno ragione o ancora una volta saranno costretti a rivedere i propri calcoli.
Massimo A. Cascone, 14.05.2022