DI STEFANO ALI
La votazione di ieri sul JobsAct: finta opposizione e finta dissidenza vengono allo scoperto. Imperativo: garantire i numeri a Renzi
La Camera è composta da 630 deputati. Dal che discende che il numero legale sia di 317 deputati (il 50%+1).
Non è così strettamente definito il numero che forma la maggioranza.
In caso di “plenum” coincide con il numero legale, ma il plenum è, di fatto, irraggiungibile. Ieri, ad esempio, erano in missione 42 deputati.
Il 50% dei deputati, quindi, costituisce una “soglia psicologica” della maggioranza. Seppure non costituiscono numero legale, 316 deputati sono sempre garanzia di maggioranza, . Al di sotto di tale soglia può essere messa in dubbio l’esistenza stessa della maggioranza. Ecco perché si parla di “soglia psicologica”.
Ovviamente parlo in linea teorica. Qualora, cioè, ci fosse davvero una linea di demarcazione fra la maggioranza e certa opposizione.
E infatti anche sul JobsAct: finta maggioranza e finta opposizione
Vediamo perché1
Teniamo conto che, come ho già scritto più volte, occorre garantire:
- Che i “dissidenti” possano presentarsi come tali per arginare eventuali emorragie di voti PD da sinistra (funzione gatekeeping di sinistra);
- Che la finta opposizione possa continuare a dichiararsi tale nonostante sia la forte stampella delle nefandezze che vengono compiute (funzione “gatekeeping” di destra)
Come volevasi dimostrare:
Come si può notare, il requisito della “soglia psicologica” è rispettato: 316 favorevoli
Ed è rispettato grazie ai provvidenziali voti favorevoli di Massimo Enrico Corsaro (Fratelli d’Italia) e di Rudi Franco Marguerettaz (Lega Nord)
Eccoli:
Ottenuta già la “soglia psicologica”, l’unica possibilità che hanno le opposizioni per non far passare il JobsAct è far mancare il numero legale.
Le opposizioni quindi si sono raccordate per uscire dall’aula, ma …
Dalla finta dissidenza interna del PD rimangono in aula Paolo Gandolfi e Giuseppe Guerini (che rimangono, ma si astengono) e, udite udite: Luca Pastorino e Giuseppe Civati che, per affermare la posizione di gatekeeping votano contro il provvedimento (dopo aver contribuito, insieme agli altri due a garantire il numero legale)
Dal fronte della finta opposizione, poi, garantiscono il numero legale (e quindi l’approvazione del provvedimento) votando contro:
- Saverio Romano2 (Forza Italia. Fedelissimo di Silvio Berlusconi)
- Claudio Fava3 (ex SEL, adesso Misto-PSI – Liberali)
- Mauro Pili4 (Ex Forza Italia, adesso Misto)
astenendosi (ma presenti a “stampellare”)
- Alessio Tacconi (ex Movimento 5 Stelle)
- Ivan Catalano (ex Movimento 5 stelle)
- Vincenza Labriola (ex movimento 5 Stelle)5
Poi ci sono le sorpresone all’interno del PD. Ad esempio, Cesare Damiano ha votato a favore. Come Ettore Epifani (che pure partecipa alla manifestazione della CGIL contro il JobsAct. Logico o da dissociati?), il carissimo Pierluigi Bersani… Sbizzarritevi pure. Qui i voti per nominativo e quelli per gruppi
Resta comunque l’amara constatazione che con la votazione del JobsAct finta opposizione e finta dissidenza sono a braccetto con il governo.
E le ultime notizie provenienti da Berlusconi confermano i miei timori già espressi il 20 Novembre (quindi prima delle elezioni regionali in Emilia e in Calabria): Berlusconi e Renzi stanno costituendo un sistema fittiziamente bipolare, ma sopratutto bipartitico.
Un ampio centro sinistra (del quale vediamo ogni giorno che la componente “sinistra” è in realtà una destra) e una estrema destra.
Con a capo Renzi da un lato e Salvini dall’altro.
Ovviamente il tutto per convogliare quanti più voti è possibile sulla moderazione incarnata da Renzi.
I risultati delle regionali del 23 Novembre hanno dimostrato che la strada imboccata è perfetta. Anzi, la debacle registrata da Forza Italia (che rappresenta la vittoria della linea di Berlusconi) costringe lo stesso Berlusconi ad accelerare il processo. Ecco perché già indica in Salvini il prossimo leader della destra.
Ecco perché non intende cambiare di una virgola il patto del nazareno sottoscritto con il suo erede Matteo Renzi. Sta funzionando tutto alla perfezione.
EDIT: Mi hanno fatto rilevare un errore grossolano che ho commesso: 316 è maggioranza politica dato da 630/2+1
Il che rende ancora più colpevoli i “dissidenti” del PD. Epifani, Titti Di Salvo, Bersani, Damiano … che non solo hanno garantito il numero legale, ma CIASCUNO di essi ha garantito la maggioranza politica
Stefano Ali
Fonte: http://ilcappellopensatore.it
Link: http://ilcappellopensatore.it/2014/11/jobsact-finta-opposizione-e-finta-dissidenza/
26.11.2014
1 dati ufficiali Camera dei Deputati
2 Saverio Romano, discepolo di Calogero Mannino e Salvatore Cuffaro. Da sempre fedelissimo di Silvio Berlusconi
3 Claudio Fava. Ha cambiato tante casacche da poter essere il maestro di Arturo Brachetti
4 Mauro Pili
5 Qualcuno lo dica ancora che le espulsioni non erano sacrosante