DI GILAD ATZMON
Il rapporto tra Jeremy Corbyn e gli ebrei britannici può essere riassunto da questa breve considerazione: il successo di Corbyn rappresenta un cambiamento forte e popolare all’interno del pensiero politico britannico, mentre la campagna orchestrata contro di lui dimostra che gli ebrei, ancora una volta, si contrappongono alle persone che vogliono il cambiamento.
L’irresistibile e crescente popolarità di Jeremy Corbyn può essere spiegata con facilità. All’interno della sinistra inglese, dopo decenni di marxismo culturale, di divisive politiche identitarie e di dominazione sionista-neocon, Corbyn ha finalmente portato una valida alternativa ideologica.
Corbyn sembra poter riunire tutti gli inglesi. Si preoccupa dei deboli, degli studenti e dei giovani. Si oppone all’interventismo militare ed al legame del New Labour con il ‘grande capitale’, con i ‘privilegiati’ e con qualsiasi ‘eccezionalismo’. Egli pensa al futuro e promette di riparare ai danni creati da Blair e da Cameron. In altre parole, rappresenta il ritorno della buona, cara e vecchia sinistra.
Ma se da un lato la Gran Bretagna assiste alla nascita di un movimento popolare estremamente ideologico, dall’altro molte istituzioni ebraiche considerano Corbyn un acerrimo nemico. Preferirebbero che egli non ci fosse e stanno usando qualsiasi trucco per poterlo screditare.
Negli ultimi giorni abbiamo notato il montare dell’opposizione istituzionale ebraica contro Corbyn. Ha cominciato il Daily Mail, che ha cercato di gettare fango sionista in direzione di un uomo che è destinato a scalare quello che resta del Partito Laburista.
Sorprendentemente, per qualche giorno non un solo mezzo d’informazione britannico ha raccolto quest’immondizia. Alla fine il famigerato, sionista, Jewish Chronicle [JC] ha dovuto ‘togliersi i guanti’ e mettersi a battagliare in prima persona contro l’emergente leader socialista.
Nel fine settimana il JC ha illustrato i suoi problemi con Corbyn: “… a nome della stragrande maggioranza degli ebrei britannici, esprimiamo profonda inquietudine davanti alla prospettiva dell’elezione del Sig. Corbyn a leader laburista”.
A nome, a quanto pare, della ‘stragrande maggioranza degli ebrei britannici’, il JC ha chiesto se è vero che Corbyn ha donato dei soldi alla ‘Dier Yassin Remembered’ [DYR], un’organizzazione fondata per commemorare il brutale massacro di un intero villaggio palestinese, nel 1948, da parte di un’organizzazione paramilitare ebraica.
Credo che le decine di migliaia di persone che, nelle ultime settimane, hanno aderito al Partito Laburista solo per sostenere il primo vero ideologo laburista britannico, siano ben felici di sapere che il loro candidato sostiene la DYR e si oppone sul serio alla barbarie sionista.
A nome della ‘stragrande maggioranza degli ebrei britannici’ il JC ha chiesto di essere pienamente informato sul rapporto tra Corbyn ed il responsabile in Gran Bretagna della DYR, il Sig. Paul Eisen.
Il JC non approva nemmeno il legame tra Corbyn ed il pro-palestinese Rev. Stephen Sizer. A Corbyn è stato anche chiesto di chiarire i suoi rapporti con Hamas, Hezbollah e con il religioso palestinese Raead Salah.
Credo che l’editoriale dello JC avesse lo scopo di definire l’elenco degli ‘amici dei kosher’ [http://www.kosheritaly.it/cosa-e-kosher/] fra i politici britannici. Ma il messaggio consegnato dagli inglesi è stato molto chiaro: è proprio la ferma posizione di Corbyn sulla giustizia, la sua capacità di fare amicizia con i veri combattenti per la libertà e con gli umanisti che in questo momento lo rendono il politico più popolare in Gran Bretagna.
Se qualcuno nel JC non riesce a leggere bene il messaggio, me lo illustri egli stesso in una forma più chiara! Gli inglesi stanno esprimendo una forte stanchezza nei riguardi dei partiti politici e del militarismo interventista di matrice sionista. Stanno letteralmente implorando un cambiamento.
Essi chiedono equanimità, prospettive per un futuro migliore e un leader eticamente integro. Se Corbyn è in possesso di tutte queste qualità sarà il tempo a dirlo. Ma il desiderio britannico per un cambiamento molto radicale è stato formalmente posto sul tavolo.
Per conto della ‘stragrande maggioranza degli ebrei britannici’, scandalosamente e senza alcun rispetto, il JC ha posto un ultimatum all’uomo più popolare della politica britannica: “… se il Sig. Corbyn non vuole essere considerato fin dal primo giorno della sua elezione come un nemico della comunità ebraica della Gran Bretagna, deve rispondere, immediatamente ed esaustivamente, ad una serie di domande”.
Dall’editoriale si deduce che il JC non ha imparato molto dalla storia ebraica. Quegli ebrei britannici che insistono a parlare ‘a nome’ della loro gente, comunque, dovrebbero almeno far finta di avere un minimo di rispetto per le buone maniere inglesi. Il JC, tuttavia, ha ammesso che Corbyn li ha del tutto ignorati: “… non è in arrivo alcuna risposta” sia da parte di Corbyn che dal suo staff.
Anche se non ho alcun motivo per credere che Corbyn abbia finanche una sola cellula di odio nel suo corpo, non vorrei vederlo prostrato davanti alla pressione politica ebraica. Quello che ci serve è un leader britannico fermamente dedito all’uguaglianza, alla giustizia, alla pace e agli interessi britannici … e non un altro Shabbos Goy [https://en.wikipedia.org/wiki/Shabbos_goy], o altri servitori della lobby ebraica, o gente con un sacco di soldi.
Gilad Atzmon
Fonte: www.veteranstoday.com
Link: http://www.veteranstoday.com/2015/08/18/jeremy-corbyn-and-the-jews/
18.08.2015
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO