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ITALIA, ULTIMO ATTO

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A cura di Davide
Il 4 Novembre 2012
90 Views

DI MINCUO

PREMESSA:

Prendo spunto da questo articolo del Manifesto pubblicato nel forum di CdC dal titolo “Chi tira la cinghia”

Sarebbe opportuno che lo leggeste. Comunque in sintesi accenna alla possibile svendita, pardon vendita, a pezzi, del patrimonio pubblico, che nel caso verrebbe effettuata specialmente tramite Cassa Depositi e Prestiti (più avanti CdP). Alla fine dell’articolo il Manifesto dà una speranza al lettore dicendo che CdP potrebbe essere anche però il veicolo per rilanciare investimenti pubblici e innescare una ripresa ed evitarci così lo strangolamento Europeo. Io me lo auguro con tutto il cuore.

I FATTI:

La Cassa Depositi e Prestiti SPA la si può immaginare come la creazione di un magazzino, in cui man mano si è fatto confluire pezzi di Stato, che sarebbero stati più difficili da vendere singolarmente. Qui vedete le principali partecipazioni di CdP ma dietro alcune sigle fumose stanno beni immobilari pubblici, servizi pubblici e tante altre cose…

http://www.cassaddpp.it/chi-siamo/fatti-numeri/partecipazioni.html

Ora vendendo man mano le quote di questa Società si vende in pratica lo Stato, semplicemente.

Quando cioè la maggioranza, a forza di quote vendute, non ci fosse più, l’Italia allora non sarà più degli Italiani, per semplificare.

Uno degli strumenti che (a mio avviso) ci costringerà a vendere l’Italia sarà l’ European Redemption Fund o ERF, che:

1) Dovrebbe far confluire i debiti pubblici degli Stati dell’Eurozona, per la parte eccedente il 60% del debito/PIL, in un apposito fondo.

2) L’ERF è garantito dagli Stati Nazionali attraverso i loro asset pubblici e in più obbligatoriamente da una percentuale del gettito fiscale cioè delle tasse.

3) L’ERF poi, dovrebbe emettere a sua volta dei bonds europei a scadenza di 20, o massimo 25 anni. Questi li prenderanno degli investitori. Quindi l’Europa, anche se un pò impropriamente, si può pensare che emette in pratica delle ABS (asset backed securities) alla fin fine.

Siccome le garanzie reali sono degli Stati forse però gli Stati potevano studiarsi qualcosa anche senza la BCE, a dire il vero (ma questa è solo una mia malignità da truce e cattivo finanziario).

4) Comunque in questo periodo di 20-25 anni tutti gli Stati aderenti hanno l’obbligo di portare il proprio rapporto debito/PIL al 60%. A questo fine, senza dilungarmi, sono state implementate man mano misure e provvedimenti che in cambio di un pò di respiro (aiuti) ai Paesi, tramite EMS e tramite il cosiddetto piano Draghi http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-06/tutto-pianodraghi-punti-acquisto-215910.shtml?uuid=AbRY7SZG

di fatto li condizionano in pieno e li sottopongono al controllo di BCE e FMI sui conti e sul percorso di austerity, il quale percorso diventa di fatto con l’ERF ventennale.

Significa perdita totale della sovranità, anche fiscale. Quindi votate tranquilli a primavera, non conta.

5) L’ERF è un fondo a durata limitata, che deve essere completamente rimborsato dagli Stati membri alla fine della sua durata.

6) Calcolando che noi abbiamo circa 120% di debito/PIL e calcolando vent’anni si tratta di 3% circa all’anno da rimborsare (sui 50-60 miliardi all’anno, e considerata la dinamica, è anche ottimistico).

7) Date le ulteriori politiche di austerity che ne conseguono, dal lato aumento del PIL e quindi del gettito fiscale, non è prevedibile fare molta cassa, anzi.

8 ) Dal lato aumento tasse nemmeno, dato che sono già prossime a un limite oltre il quale l’aumento delle aliquote provocherebbe semmai una diminuzione di gettito (l’esperienza insegna che il contribuente che non ce la fa più, già che deve evadere allora lo fa per intero, non solo per la porzione di aumento). Inoltre, con un PIL in peggioramento date le politiche restrittive lo stesso gettito odierno è pure dubbio che possa essere mantenuto.

9) Resta verosimilmente quindi solo la dismissione graduale del patrimonio pubblico, a pezzi, per rimborsare l’ERF.

QUELLE CHE SEGUONO SONO SOLO MIE OPINIONI (cattive)

E’ questo il completamento, cioè la seconda puntata, della distruzione programmata dell’Italia in tre mosse, la prima essendo stata quella avviata nel 1992 con la distruzione del Sistema Paese fatto a suon di svendite

chiamate "privatizzazioni e liberalizzazioni" che non hanno liberalizzato un bel niente ma hanno invece distrutto settori strategici e portanti privatizzandoli (regalandoli) ad amici e parenti e mettendoli inoltre sotto un ombrello di capitali e obiettivi diversi dall’INTERESSE NAZIONALE e perciò distruggendone anche tutte le sinergie.

Con questo sistema si distrusse chimica, farmaceutica, cantieristica, nucleare, ricerca, parte di meccanica, telecomunicazioni ecc…e questo pure alla vigilia della corsa mondiale agli investimenti in Cina. In Cina non si poteva andare con imprese sparse ma solo con un Sistema Paese. In Cina si prendeva una Regione intera alla volta, grande anche come l’Italia, e gli si doveva dare tutto, dalle auto, alle lavatrici alle strade ecc…in genere formando joint-venture.

Noi eravamo perfettamente in grado con il sistema strategico nostro, in sintesi ENI IRI e FIAT, di fare questo, cioè di offrire un pacchetto completo.

Eravamo anzi, come prezzi, come aggressività e come capacità, i concorrenti più temibili. Smantellato il Sistema Paese noi siamo poi andati in Cina ma solo con qualche azienda singola a prenderci le briciole.

Successivamente, seconda mossa, siamo entrati (ci hanno costretto) nell’EUR che ci ha ammazzato la competitività sull’export (data dalla Lira), facendoci perdere quote di mercato progressivamente e procurandoci un deficit della bilancia commerciale di 6 o 700 miliardi, dove prima avevamo invece surplus che era una della nostre forze e inoltre minando anche le imprese locali non più difese da una valuta debole nei confronti dell’ingresso di concorrenti stranieri anche a valuta forte, come invece eravamo difesi prima dalla moneta debole. Infine come ciliegina sulla torta procurando un danno rilevante a un’altra fonte Italiana importante e cioè il turismo, sempre a causa di una valuta troppo forte, l’EUR, che ha reso meno conveniente venire in Italia a uno straniero, e inoltre ha pure reso conveniente agli Italiani andare all’estero invece che spendere qui, cosa che prima non gli conveniva con la Lira debole.

I due registi principali del 1992, il primo nell’ideare e provvedere la necessaria cornice giuridica (insieme a Guido Rossi) e cioè la creazione delle Fondazioni bancarie, la trasformazione in SPA di aziende pubbliche ecc..(anche sotto minaccia di arresto ai manager se non firmavano con la scusa, o lo scopo vero? della concomitante Tangentopoli, tra gli applausi da stadio del volgo estasiato per la "lotta" alla "cooorrrruzzzione") e il secondo in qualità di liquidatore al Tesoro e cioè per tutti gli aspetti finanziari e i rapporti con gli advisors (JPM, Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS ecc…) furono rispettivamente Giuliano Amato (lobby) e Mario Draghi (cripto-lobby) con l’aiuto di Carlo Azeglio Ciampi (lobby) Governatore della Banca d’Italia fino al 1993 (svalutazione e cioè ulteriore sconto per gli acquirenti esteri) poi Presidente del Consiglio per il 1993 – 94 e poi Ministro del Tesoro dal 1996 al 1999.

Padri della Patria.

Amato e Draghi sono casualmente anche i registi odierni dello schema Cassa Depositi e Prestiti e dell’European Redemption Fund.

Amato poi oggi, per sicurezza, è anche incaricato della cosiddetta "spending review"

Quindi le conclusioni o meglio le speranze del Manifesto per le quali la CdP potrebbe essere la capofila di un rilancio pubblico, io spero di tutto cuore che si avverino, ma dato quanto esposto e considerati i protagonisti, non ci scommetterei l’argenteria di casa.

P.S. Il Redemption Fund e lo schema CdP sono questioni che, come si può evincere, potrebbero in ultima analisi riguardare l’essere un domani cittadini di uno Stato o una specie di ospiti di uno Stato a proprietà straniera.

Quindi sembrerebbe che le pagine dei giornali e i titoli della TV avrebbero dovuto assegnare un grande spazio, anche perchè queste cose datano un anno almeno come progettazione e prime messe in opera ed hanno comportato una serie di leggi, regolamenti e modificazioni.

Forse è solo una mia impressione ma se dici "condannato a 4 anni Berlusconi per le carezzine sul c…lo della Rudy" che per carità è importante, lo sanno tutti, se invece dici CdP poco niente.

Se poi dici Redemption Fund zero.

Se anche spieghi un pò, ti dicono "aaah sì…..vabbè……"

Però è proprio un bel nome eh "REDEMPTION"

Tutto si può dire degli Euroburocrati, meno che gli manchi l’ironia.

Mincuo

4.11.2012

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