DI IRA CHERNUS
Common Deams
Non appena gli israeliani leggono i quotidiani il messaggio appare forte e chiaro: tenetevi pronti per la prossima guerra, la guerra vera e propria. Ieri il Premier Ehud Olmert ha lanciato al suo popolo un avvertimento inquietante durante la sua visita nel Nord di Israele dove, tra le varie località ha visitato anche l’ospedale di Nahariya, colpito direttamente da un razzo durante la guerra libanese. ‘Dobbiamo farci trovare pronti e preparati per ogni eventuale scenario’, ha detto Olmert; ‘Noi dobbiamo spingere il più possibile oltre tale momento e tenerci pronti all’eventualità di avere vittime.’ … ‘Al momento ci dobbiamo preparare per ogni tipo di minaccia’.
Ma chi mai sarà il nemico? La testata israeliana Yediot Aharonot riporta che “il capo dell’intelligence militare delle forze di difesa israeliane – il generalmaggiore Amos Yadlin ha affermato alla commissione difesa e affari esteri che subito dopo il conflitto con Hezbollah la Siria proverà a reclamare l’altopiano del Golan sia diplomaticamente che militarmente.”
Da Ha’aretz, Akiva Eldar lo conferma: ‘Anche fonti d’opinione israeliane stanno raccomandando al governo di lasciar perdere la dottrina “Né pace né guerra” nell’area Siriana. Stanno offrendo ai loro leader due diverse scuole di pensiero. Un’ipotesi è quella di accelerare i colloqui di pace con la Siria.“ Infatti il ministro per la sicurezza internazionale Avi Dichter lo scorso lunedì ha affermato che “in cambio della pace con la Siria, Israele potrebbe anche abbandonare le alture del Golan…[in quanto] ogni processo politico è preferibile ad operazioni militari.”
L’altra opzione è invece mormorata sempre più rumorosamente, e da voci molto influenti. Il Gen. Maggiore Yadlin avverte: “Se non si troverà una soluzione [diplomatica], la posizione ufficiale resterà quella di dover liberare il Golan con altri mezzi – Non ci sono molti altri modi… L’Iran sta usando la Siria come un gigantesco arsenale per Hezbollah.” (Per rafforzare questa tesi, una spalla laterale a questo articolo titola:” Assad: noi libereremo l’altopiano del Golan.”)
Il collegamento Iran-Siria è cruciale nello scenario dipinto dai leader israeliani: “Il ministro Rafi Eitan lo scorso martedì ha avvertito che Israele dovrebbe prepararsi alla possibilità di un attacco missilistico dall’Iran. “Noi siamo esposti al rischio di dover fronteggiare un attacco missilistico iraniano. Gli iraniani hanno chiaramente affermato che, se attaccati, il loro primo bersaglio sarebbe Israele.” Eitan, membro del gabinetto per i processi decisionali in materia di sicurezza, ha affermato a Radio Israele: “Ci dobbiamo preparare per ciò che potrebbe accadere, e preparare l’intero paese ad un attacco missilistico.”
Perché tutto questo parlare di guerra? Lo ha spiegato Olmert senza mezze misure: “Questa è la reale risposta verso chi ha provato a gettare ombre sull’esistenza stessa dello stato.”
Questa è la chiave della strategia militare israeliana. Pochi giorni dopo il disastroso fallimento bellico lo stato ebraico si sta preparando per la prossima guerra accecato dalla credenza che oggi e sempre, domina la sua vita politica: i nemici di Israele, tutti, sono anti-semiti. Loro non hanno nessun legittimo motivo per lamentarsi dello stato ebraico. Loro vogliono semplicemente uccidere gli ebrei.
Israele sta sondando attentamente le reazioni internazionali al continuo rifiuto iraniano di sospendere l’arricchimento dell’uranio, con qualche ufficiale di alto rango che prova a dimostrare come sia ormai chiaro il fatto che quando sarà ora di fermare l’Iran, Israele “potrebbe doverlo affrontare da solo.” Anche il Jerusalem Post è venuto a saperlo. Un’alta fonte martedì ha dichiarato che l’Iran “se ne sta fottendo del mondo” non rispondendo positivamente al piano di incentivi occidentale per fermare l’arricchimento dell’uranio…” “Gli iraniani sanno che il mondo non farà niente per fermarli”, afferma la fonte. “Ciò che sta accadendo oggi è simile ai tentativi internazionali degli anni trenta di appacificare Hitler — stanno nutrendo la bestia.”.. “ Quando la pressione aumenterà, Israele dovrà essere pronta a ‘frenare’ la minaccia iraniana da sola.”
La stella risorta della politica israeliana, l’ala destra del premier, Benjamin Netanyahu, sta giocando questa carta per sostituire Olmert. “Ogni essere vivente deve fare due cose per sopravvivere: identificare i pericoli e armarsi a sufficienza per proteggere se stesso da tali pericoli,” ha recentemente dicharato Nethanyau. Egli si comporta come un seguace del fondatore del Sionismo, Theodor Herzl, che “vide le ceneri ardenti dell’anti-semitismo e capì che c’era la miccia di un focolaio che avrebbe minacciato gli ebrei d’Europa e del mondo intero. Oggi io dico: “Noi siamo di fronte ad un immenso pericolo. Un nuovo potenziale fuoco minaccia il nostro popolo… Dai tempi di Hitler non c’è stato un nemico del calibro del presidente dell’Iran, Ahmadinejad, che dichiara apertamente il suo desiderio di annientarci e sviluppa il suo programma di armamento nucleare con l’obiettivo di realizzare questo desiderio.”
Questa visione viene ventilata anche sulla pagina principale del più liberale quotidiano israeliano, Ha’aretz. Il Dr. Tzvia Greenfield, capo del Mifne Institute of Democracy and Judaism, avverte: “C’è abbastanza carne sul fuoco per attendersi la possibilità che l’Iran inizi una guerra missilistica contro Israele… L’unico modo per difenderci sarebbe convincere gli aggressori che un immediato cessate il fuoco sarebbe la cosa migliore anche per loro. Questo può essere ottenuto con l’uso della forza aerea. Se attaccati, sarebbe inutile non intervenire con forza pensando alla distruzione che tale risposta provocherebbe.. Se serve a salvare le nostre vite, non è necessario considerare gli esseri umani tutti uguali. Abbiamo il dovere morale di salvare i nostri. E questo è l’unico calcolo che dobbiamo fare.”
In altri termini, per gli ebrei, le loro vite sono più preziose di quelle dei musulmani. Ciò sarebbe più facile da accettare se credessimo all’idea per cui tutti i musulmani sono anti-semiti disposti ad uccidere ogni ebreo. Ha’aretz da spazio anche a questa visione, con l’ex giudice Hadassa Ben-Itto: “Un alto diplomatico americano una volte mi disse: ‘Non posso credere che tutto ciò sta nuovamente accadendo al popolo ebraico. Non avete imparato la lezione. Se aveste letto da cima a fondo il ‘Mein Kampf ‘, avreste saputo cosa vi aspetta…’ Il mondo musulmano, che ha raccolto la torcia nazista, ha abbracciato la causa si è posto l’obiettivo di distruggere la nostra nazione ed il nostro popolo.”
Non sarebbe sorprendente se questo anonimo diplomatico americano fosse un dipendente dell’amministrazione Bush. L’ autorevole fonte citata dal Jerusalem Post “non ha escluso la possibilità di un’azione militare, ma ha affermato che, se dovesse esserci, questo non accadrebbe prima della primavera-estate del 2008, pochi mesi prima che il presidente Bush lascerà il palco internazionale.
Anche Akiva Eldar ha apparentemente avuto notizia riguardo al 2008. Vede una reale possibilità di una “accelerata guerra preventiva alla Siria, prima che l’Iran sia equipaggiato di bomba atomica e prima che Tehran possa completare la trasformazione dell’esercito siriano in un moderno apparato di guerra completo di nuovi armamenti. Stando alle stime più prudenti, questo processo durerà non più di due anni. Sfortunatamente, nell’immediato futuro, non avremo un governo capace di condurre negoziati con la Siria, e negli Stati Uniti non c’è un presidente che farà questo per noi.”
Nessun’ombra di negoziato, mentre la scadenza dell’estate del 2008 inizia ad intravedersi in lontananza. Le conclusioni di Eldar sembrano riassumere il pensiero prevalente del governo israeliano: “Tenere alta la guardia.”
Ira Chernus è professore di Studi Religiosi all’Università del Colorado di Boulder e autore di “American Nonviolence: The History of an Idea” e della imminente pubblicazione “Monsters to Destroy: The Neoconservative War on Terror and Sin”. Può essere contattato a [email protected]
Ira Chernus
Fonte: http://www.commondreams.org/
Link: http://www.commondreams.org/views06/0824-32.htm
24.08.09
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FABIO MAURIZI