Domenica 8 maggio il Comitato ministeriale per la legislazione israeliana ha approvato un disegno di legge che autorizzerebbe il governo a far uso di telecamere per il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, nonché di telecamere per l’identificazione e la localizzazione dei veicoli.
La mossa, giustificata con la paura di attacchi terroristici, garantirebbe ai servizi di sicurezza la possibilità di accedere alle telecamere di sorveglianza cittadine, raccoglie informazioni e successivamente utilizzarle senza un mandato. Il tutto attraverso anche il supporto del progetto Eagle Eye, che già traccia il movimento dei veicoli nel paese.
Il disegno di legge, dopo questo primo via libera, dovrà ora essere sottoposto alla Knesset – il Parlamento monocamerale di Israele, che dovrà pronunciarsi a riguardo. Come sottolineano i promotori, obiettivo del disegno di legge è «codificare l’utilizzo delle reti di telecamere negli spazi pubblici da parte della polizia. Il sistema sarebbe in grado di mettere a fuoco oggetti o caratteristiche biometriche diverse, scattare una fotografia e confrontarla con le immagini di un database in modo che l’oggetto o la persona fotografata possa essere identificato se nel database viene trovata un’immagine precedente» allo scopo di «prevenire, contrastare o scoprire reati a danno di persone, della sicurezza pubblica e dello Stato».
Ovviamente la legge si porta dietro un ampia gamma di critiche e perplessità, suscitando in particolare timori riguardo all’invasione della privacy e al potenziale uso improprio. A guidare la fazione del no all’approvazione della sorveglianza totale Pnina Tamano-Shata, Ministro dell’immigrazione di Israele.
«Quando la polizia può posizionare telecamere biometriche in ogni quartiere con il semplice gesto di un dito, ciò porta ad abusi per determinate popolazioni» ha sostenuto al giornale Haaretz. A sostenerla anche l’Associazione per i diritti civili in Israele (Acri). «Questo progetto di legge – spiega Acri – consente alla polizia di raccogliere e archiviare informazioni personali di cittadini innocenti, senza l’autorizzazione di un tribunale. Mette in pericolo le libertà civili e il diritto a non essere vigilati».
Massimo A. Cascone, 18.05.2022
Fonte:
https://www.haaretz.com/opinion/editorial/don-t-turn-israel-into-a-surveillance-state-1.10788836