Un articolo uscito la scorsa settimana su The Times of Israel – quotidiano online con sede a Gerusalemme fondato nel 2012 dal giornalista israeliano David Horovitz – rivela un retroscena molto interessante per comprendere i rapporti politici e diplomatici tra Israele e Russia.
Secondo quanto riportato, il governo israeliano la scorsa primavera bloccò la vendita del sistema di difesa Iron Dome, progetto militare sviluppato congiuntamente da Israele e Stati Uniti, all’Ucraina, per la preoccupazione che ciò avrebbe potuto danneggiare le sue relazioni con la Russia.
Negli ultimi mesi il governo di Kiev ha nuovamente chiesto, questa volta direttamente al governo israeliano, di approvare la vendita senza successo. Il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato mercoledì scorso che il suo paese stava cercando una maggiore cooperazione con Israele sulla tecnologia di difesa aerea per i timori di un’invasione russa.
Nonostante all’epoca dei fatti l’escalation non fosse in corso, la decisione di Israele di opporsi alla vendita, risulta oggi molto lungimirante per la salvaguardi dei rapporti con il Cremlino, soprattutto alla luce dell’influenza di Mosca sulla Siria .
Ancora una volta questa è una dimostrazione di come l’atteggiamento imperialista americano, per quanto trovi sempre il favore degli alleati o dei sudditi, più di una volta fa storcere il naso. Nessuno vuole avere come nemico una super potenza come la Russia e, per questo, bisogna farsi i conti in tasca prima di prendere qualsiasi decisione che si possa rivelare troppo azzardata.
Massimo A. Cascone, 23.02.2022