FONTE: GRANDEORIENTE-DEMOCRATICO.COM
La questione è quella spiegata in
Chi ha comprato il FATTO QUOTIDIANO del 6 febbraio 2013 ha potuto leggere – sia nel titolo in prima pagina che nel rimando alle pagine interne – una versione censurata, rimaneggiata e parzialmente manipolata dell’Intervista concessa la sera del 5 febbraio dal Fratello Gioele Magaldi al giornalista Fabrizio D’Esposito.
Come illustrato in
Le ignobili e stolte censure e manipolazioni, in favore dei Massoni reazionari Mario Monti e Mario Draghi, operate da Antonio Padellaro- ipocrita e fasullo cantore della libertà di stampa- che farebbe meglio a dare le dimissioni come direttore de Il Fatto Quotidiano (clicca per leggere),
la volontà di censurare e manipolare non va ricondotta all’incolpevole (e meritevole, poiché aveva concepito delle domande intelligenti, interessanti e oneste intellettualmente) Fabrizio D’esposito, bensì direttamente a un personaggio che si è rivelato (e ne siamo rimasti sorpresi, perché l’avevamo sempre stimato come un uomo libero e integro) uno squallido fariseo, un sepolcro imbiancato di evangelica memoria: l’attuale (speriamo ancora non per molto) direttore de Il Fatto Quotidiano: Antonio Padellaro.
Per fare vera opera di libera e schietta informazione della pubblica opinione, pubblichiamo qui di seguito la versione integrale e non censurata dell’Intervista di Gioele Magaldi:
—– Messaggio inoltrato —–
Da: Gioele Magaldi
A: “[email protected]”
Inviato: Martedì 5 Febbraio 2013 21:41
Oggetto: ultimissima versione con aggiunta legame Draghi-MPS
Da: Fabrizio d’Esposito
A: [email protected]
Inviato: Martedì 5 Febbraio 2013 17:00
Oggetto: domande da d’esposito del fatto quotidiano
Caro dottor Magaldi, queste sono dieci domande. Ovviamente se le pensa che ho dimenticato qualcosa, faccia pure che aggiungiamo un’altra domanda (anche più di una)
Lo spazio è ampio per il nostro quotidiano. Sono 5.800 battute cui deve sottrarre un cappello di 800 per la sua presentazione e 1.400 battute per le domande. Quindi lei ha 3.600 per le risposte.
Ancora grazie e a dopo
fabrizio d’esposito (xxxx)
Lo scandalo Mps ha evocato di nuovo l’ombra di grembiuli e cappucci. Sul suo sito si ricorda la partecipazione di Mussari a un convegno del Goi del berlusconiano Raffi. A lei cosa risulta?
Giuseppe Mussari è un massone. Non perché abbia partecipato ad uno o più convegni del GOI (vi partecipano anche profani di rilievo), ma perché è stato iniziato libero muratore diverso tempo fa, agli inizi della sua scalata al potere. Sul percorso massonico di Mussari e di altri personaggi dell’establishment italiano, mi soffermo analiticamente nel mio libro di imminente uscita, Massoni. Società a responsabilità illimitata, Chiarelettere Editore.
A Siena l’intreccio massonico che riflesso ha sulle varie cordate? Si è parlato di Amato, Bassanini, Luigi Berlinguer, poi dei berlusconiani vicini alla banca come Verdini.
Luigi Berlinguer, presidente della commissione di garanzia del PD (che risolse con equità, lungimiranza e saggezza il falso ed ipocrita problema della presenza dei massoni nel Partito Democratico nel 2010, dichiarandone la piena ammissibilità, come per altri cittadini aderenti a svariate associazioni filosofiche, culturali e religiose consentite dalla legge e rispettose della costituzione democratica e repubblicana) appartiene ad una famiglia di antica tradizione massonica. Luigi Berlinguer non mente quando dice di non essere stato mai affiliato formalmente ad alcuna loggia, ma occorre ricordare che il padre di suo cugino Enrico Berlinguer (segretario del PC dal 1972 al 1984), Mario Berlinguer (1891-1969), era un noto, convinto e benemerito massone democratico e libertario, antifascista della prima ora, aderente prima al Partito d’Azione e poi al PSI, per il quale fu eletto sia deputato che senatore. Nella famiglia Berlinguer (e il discorso vale anche per Luigi, aderente al para-massonico Gruppo Spinelli), con mille sfumature da un individuo all’altro, c’è sempre stata una consolidata vicinanza culturale e ideologica al milieu massonico progressista.
Franco Bassanini, come ricordava lucidamente l’altro giorno anche Cirino Pomicino, è invece molto vicino a certi ambienti massonici francesi.
Giuliano Amato gode di ottime relazioni e amicizie tanto nel mondo massonico anglo-sassone che in determinati ambienti massonici sovranazionali collegati alla finanza e al mondo bancario tedesco.
Denis Verdini ha frequentazioni massoniche un pò più ruspanti e provinciali di Amato e Bassanini, ma comunque è ben inserito in un certo circuito sia interno che esterno alle principali comunioni massoniche italiane.
Nel suo libro Confiteor, Geronzi sostiene che in tutte le vicende del risiko bancario degli ultimi decenni la massoneria c’entra sempre. In che senso? Lei parla spesso di varie anime di questo mondo. Quali sono?
Geronzi dice il vero. Ma chiunque conosca un minimo i circuiti finanziari e bancari sovranazionali – che determinano quello che accade anche nella provincia italiana- sa bene che essi sono saldamente in mano di gruppi massonici e paramassonici. Nel mio libro di imminente uscita, Massoni. Società a responsabilità illimitata, sono elencati nomi, cognomi e biografie di svariati personaggi dell’establishment planetario libero-muratorio. Le diverse anime della Massoneria? Dal XVIII a circa metà del XX secolo ha sempre prevalso l’anima illuminista, progressista, libertaria e democratica, vittoriosa su tendenze massoniche elitario-gerarchiche e reazionarie, nonché creatrice della stessa società aperta “popperiana” in cui l’Occidente vive. Dopo aver toccato il culmine del suo prestigio con figure del calibro di John Maynard Keynes, Franklin Delano Roosevelt, Harry Truman, George Marshall (il segretario di stato americano che diede il nome allo European Recovery Program o Piano Marshall, grazie al quale l’Europa fu ricostruita sapientemente con politiche keynesiane), Albert Einstein ed Eleanor Roosevelt (fautrice e patrona della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 10 dicembre 1948), la Massoneria, a partire dalla fine del Novecento ha visto prevalere, per la prima volta nella sua storia secolare, componenti conservatrici e reazionarie. Su di esse, in particolare, mi soffermo nelle parti finali del mio libro Massoni.
Quando i poteri forti diventato marci accanto alla massoneria compare sempre l’Opus Dei, come due vasi comunicanti.
Sugli intrecci fra Massoneria, Opus Dei e Vaticano mi sono soffermato di recente in un’intervista rilasciata a Ferruccio Pinotti e a Giacomo Galeazzi, per il loro libro di prossima uscita, Vaticano Massone.
Lo stesso Geronzi però difende Gianni Letta e smentisce che sia lui l’incrocio tra “logge e cilicio”, il burattinaio di tutto.
In questo caso Geronzi mente quando nega che in Gianni Letta si incrocino relazioni massoniche e opusiane. D’altronde, non bisogna nemmeno sopravvalutare Letta. Ci sono ben altri gran burattinai, in giro per l’Europa e in grado di influire pesantemente sulle faccende italiane.
Leggendo il suo sito, si apprende che il mondo del potere è zeppo di fratelli. Lasciando da parte P2, P3 e P4, lei chiama fratelli anche Draghi e Monti.
Mario Draghi e Mario Monti sono entrambi massoni. Di più: appartengono all’aristocrazia massonica sovranazionale. Su ciò saranno peraltro prodotte importanti ed autorevoli testimonianze documentarie nel mio libro Massoni. Tra l’altro, occorre dire che troppo spesso, sulla questione MPS, ci si interroga sul livello italiano degli intrecci massonici. In realtà, se c’è un massone implicato fino al collo nella vicenda, quello è proprio il Venerabilissimo Maestro Mario Draghi, governatore di quella Banca d’Italia che tutto fece tranne che intervenire energicamente al tempo della strana acquisizione di Banca AntonVeneta da parte del Monte dei Paschi di Siena.
A volte si può trattare solo di semplici consorterie senza tirare in ballo la massoneria?
Quando c’è in ballo il potere: economico-finanziario, bancario, politico, diplomatico, ecclesiastico, etc. c’è sempre di mezzo la Massoneria. Non c’è da stupirsene: il mondo moderno e contemporaneo di matrice euro-atlantica è nato grazie all’azione di avanguardia ideologica svolta dai liberi muratori contro l’Ancien Regime. E’ naturale che i creatori delle società moderne ne abbiano mantenuto il controllo.
Da tempo lei ha annunciato l’uscita di un suo libro sul back office del potere, in Italia oggi chi sono i fratelli più potenti?
Su questo, appunto, rimando i lettori del suo giornale all’attento studio del mio libro, il cui titolo completo è Massoni. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è mai stato raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi politico-economica del XXI secolo, Chiarelettere Editore (in uscita tra aprile-maggio 2013).
C’è ancora una massoneria esclusivamente esoterica nel nostro Paese?
La Massoneria, a qualsiasi latitudine, non è mai stata e mai sarà esclusivamente esoterica, cioè esclusivamente dedita a questioni spirituali e filosofiche. La Massoneria ha cambiato il mondo e continuerà a farlo.
Lei ha fondato il God e da massone dichiarato combatte pubblicamente una battaglia dentro il suo mondo. E’ la prima volta che accade: perché lo fa?
Perché, dopo la parentesi -dagli anni 60-70 del Novecento ad oggi- in cui i massoni reazionari si sono impadroniti delle maggiori leve del potere a livello globale, è necessario tornare allo spirito di quei fratelli liberi muratori che guidarono la Rivoluzione Americana e quella Francese, che fecero il Risorgimento in Italia e ovunque lottarono per affermare istituzioni liberal-democratiche parlamentari, allargamento del suffragio, diritti civili e politici. Occorre tornare allo spirito di quei fratelli che sconfissero il nazi-fascismo (Roosevelt e Churchill su tutti) e che regalarono al mondo un paradigma economico calibrato sulla giustizia sociale e il diritto alla dignità e alla felicità per ogni essere umano (vedi ancora Keynes e Roosevelt). Il trinomio Libertà-Fratellanza-Uguaglianza è nato nelle logge e adorna ancora adesso i templi massonici, scolpito sotto la cattedra del Maestro Venerabile.
Ecco.
Si metta a confronto la versione censurata e manipolata da Antonio Padellaro, mandata anche in stampa senza il consenso dell’intervistato (che è stato avvisato delle censure e manipolazioni quando ormai il giornale era passato dal tipografo e pronto alla distribuzione) e ci si interroghi su quanto sia sporco talora il giornalismo italiano, anche quando si tratta di un quotidiano su cui lavorano persone oneste e professionalmente corrette, come Fabrizio D’Esposito, Marco Travaglio, Peter Gomez e tanti altri.
Siamo certi che, ad esempio, Travaglio o Gomez, se fossero stati alla direzione del giornale al posto di Padellaro, non avrebbero mai censurato l’Intervista di Magaldi, né avrebbero avuto timore reverenziale nel citare la cifra massonica di Mario Monti e Mario Draghi, beneficiari principali della censura, come spiegato in
Insomma, può mai sussistere la libertà di stampa, quando gli stessi giornalisti censurano le informazioni ritenute scomode o addirittura si impongono delle auto-censure?
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO ( www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 3-6 febbraio 2013 ]
Fonte: www.grandeoriente-democratico.com
Link: http//www.grandeoriente-democratico.com/Intervista_di_Gioele_Magaldi_by_Fabrizio_D_Esposito_per_il_Fatto_Quotidiano_del_6_febbraio_2013.html
7.02.2013