A un mese e mezzo dall’inizio della guerra Russia – Ucraina, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov ha rilasciato una lunga intervista a Newsweek, rivista statunitense, commentando duramente l’atteggiamento della NATO.
L’ambasciatore ha affermato che le azioni provocatorie dei paesi occidentali, sullo sfondo dell’operazione militare speciale russa per smilitarizzare l’Ucraina potrebbero portare Mosca e Washington “sulla via del confronto militare diretto”.
“Gli stati occidentali sono direttamente coinvolti negli eventi attuali mentre continuano a pompare l’Ucraina con armi e munizioni, incitando così a ulteriori spargimenti di sangue […] Avvertiamo che tali azioni sono pericolose e provocatorie in quanto sono dirette contro il nostro Stato”
Antonov ha anche affermato che questa guerra affonda le sue radici nel “sanguinoso colpo di stato istigato dall’Occidente” quando le rivolte di Euromaidan rovesciarono un governo ucraino con stretti legami con Mosca e misero al potere un’amministrazione filo-occidentale, che cercava legami più stretti con la NATO e l’ Unione Europea.
In quell’occasione le “idee ultranazionaliste sono salite al potere a Kiev” dando il via alla pulizia etnica dell’Ucraina. “L’operazione militare speciale in Ucraina è il risultato della riluttanza del regime di Kiev a fermare il genocidio dei russi adempiendo ai propri obblighi derivanti dagli impegni internazionali”, ha detto Antonov a Newsweek.
Intervista completa in fonte.
Massimo A. Cascone, 09.04.2022