Il 31 gennaio 2022 il governo inglese aveva annunciato l’intenzione di revocare l’obbligo vaccinale (vaccino Covid-19) come condizione di impiego nell’assistenza sanitaria e sociale. Per questo motivo il governo ha successivamente tenuto una consultazione tra il 9 e il 16 febbraio 2022 per chiedere un parere alla popolazione circa appunto l’intenzione di revocare l’obbligo di vaccinazione.
La consultazione – il documento è disponibile online qui – ha posto una serie di interrogativi sulle proposte del governo, che hanno riguardato i seguenti ambiti:
- proposta di modifica legislativa;
- misure per aumentare ulteriormente l’adozione del vaccino;
- impatti sull’uguaglianza.
Alla consultazione sono pervenute oltre 90.000 risposte, da cui è emerso, in base ai vari quesiti, che:
- il 90% degli intervistati è convinto che l’obbligo per i sanitari debba essere revocato;
- il 70% degli intervistati ritiene che non ci sono altri passi che il governo e i settori dell’assistenza sanitaria e sociale debbono fare per aumentare la percentuale di popolazione vaccinata;
- il 67% degli intervistati afferma che non vi sono gruppi particolari che sarebbero colpiti negativamente dalla revoca della vaccinazione obbligatoria;
- il 48% degli intervistati ritiene che vi sono gruppi particolari che beneficerebbero particolarmente della revoca della vaccinazione obbligatoria;
Per questo motivo il governo inglese, preso atto che “le ultime prove scientifiche mostrano che la variante Omicron, rispetto a Delta, è intrinsecamente meno grave e che un ciclo primario completo di un vaccino approvato non fornisce la protezione della salute pubblica a lungo termine prevista contro la diffusione del COVID-19” ha stabilito “alla luce di queste ultime evidenze scientifiche e dopo aver considerato i pareri ricevuti nell’ambito della consultazione” che “presenterà dei provvedimenti per revocare la vaccinazione come condizione per l’impiego (in campo sanitario) […] Le norme entreranno in vigore il 15 marzo al fine di dare certezza ai datori di lavoro, al loro personale, ai pazienti e alle persone che ricevono assistenza.”
Massimo A. Cascone, 02.03.2022