Il governo italiano, dopo due anni di terrore mediatico tramite il quale è riuscito a piegare una buona parte della popolazione italiana alla narrazione pandemica, rendendola oggetto e complice della sperimentazione vaccinale di massa più grande della storia, ha deciso adesso di tutelare la salute pubblica attuando un clima poliziesco e persecutorio nei confronti dei medici che “in scienza e coscienza” decidono di esentare alcuni dei propri pazienti, dopo valutazioni che devono essere rimesse soltanto alla discrezione di chi si occupa di loro da vicino.
Questo è ciò che in questo momento sta vivendo Pietro Solinas, il medico di base del biologo nutrizionista Franco Trinca, morto all’ospedale di Città di Castello i primi giorni di febbraio. La Procura di Perugia ha infatti qualche giorno fa aperto un fascicolo, per stabilire se l’esenzione vaccinale fosse giustificata o meno, disponendo l’autopsia del cadavere.
“Io ho rilasciato al dottor Trinca una esenzione in scienza e coscienza e lo rifarei senza dubbio. Di certo non ho emesso quel certificato per le sue posizioni nei confronti del vaccino […] Trinca – aggiunge il medico – aveva delle chiare condizioni che potevano portare all’esonero e la sua certificazione è stata accolta anche dall’Istituto superiore di Sanità che l’ha valutata dopo l’apertura del procedimento disciplinare nei suoi confronti da parte dell’ordine dei biologi in quanto non vaccinato. In quel momento la certificazione è stata ritenuta idonea. Lui è mio paziente da tantissimi anni non è venuto da me per avere l’esenzione”.
Il fascicolo è stato aperto per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
Massimo A. Cascone, 21.02.2022