DI LUIGI FABOZZI
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Qui, col permesso della Brutalità e degli altri – perché la Brutalità è uomo d’onore e così sono tutti, tutti uomini d’onore – io vengo a parlare al funerale della Logica. Ella fu mia amica, fedele e giusta verso di me: ma la Brutalità dice che fu ambiziosa; e la Brutalità è uomo d’onore.
Quando i poveri hanno pianto, la Logica ha lacrimato: l’ambizione dovrebbe essere fatta di più rude stoffa. Eppure la Brutalità dice che la Logica fu ambiziosa, e la Brutalità è uomo d’onore.
Non parlo, no, per smentire ciò che la Brutalità disse, ma qui io sono per dire ciò che io so.
Tutti la amaste una volta, e con ragione: qual ragione vi trattiene dunque dal piangerla? O senno, tu sei fuggito tra gli animali bruti e gli uomini hanno perduto la ragione. Scusatemi, il mio cuore giace là nella bara con la Logica e debbo tacere sinché non ritorni a me.
Pur ieri la Logica avrebbe potuto opporsi al mondo intero: ora ella giace là, e non v’è alcuno, per quanto basso, che gli renda onore. O signori, se io fossi disposto ad eccitarvi il cuore e la mente alla ribellione ed al furore, farei un torto alla Brutalità e ai suoi amici, i quali, lo sapete tutti, sono uomini d’onore: e non voglio far loro torto: preferisco piuttosto far torto alla defunta, far torto a me stesso e a voi, che far torto a così onorata gente.
Ma qui c’è una pergamena col sigillo della Logica – l’ho trovata nel suo studio -, è il suo testamento: che i popolani odano soltanto questo testamento, che, perdonatemi, io non intendo di leggere, e andrebbero a baciar le ferite della morta Logica ed immergerebbero i loro lini nel sacro sangue di lei; anzi, chiederebbero un capello per ricordo e morendo, ne farebbero menzione nel loro testamento, lasciandolo, ricco regalo, alla prole.
Se avete lacrime, preparatevi a spargerle adesso. Tutti conoscete questo mantello: io ricordo la prima volta che la Logica lo indossò, era una serata estiva, nella sua tenda, il giorno in cui sconfisse le Dittature: e guardate, qui il pugnale della Follia, l’ha trapassato; mirate lo strappo che il Denaro nel suo odio vi ha fatto: attraverso questo la ben amata Brutalità l’ha trafitto; e quando tirò fuori il maledetto acciaio, guardate come il sangue della Logica lo seguì, quasi si precipitasse fuori di casa per assicurarsi se fosse o no la Brutalità che così rudemente bussava!
Questo fu il più crudele colpo di tutti, perché quando la nobile Logica lo vide che feriva, l’ingratitudine, più forte delle braccia dei traditori, completamente la sopraffece: allora si spezzò il suo gran cuore e, nascondendo il volto nel mantello, proprio alla base della statua della Giustizia, che tutto il tempo s’irrorava di sangue, la grande Logica cadde.
Oh, qual caduta fu quella, miei compatrioti!
Allora io e voi, e tutti noi cademmo, mentre il sanguinoso tradimento trionfava sopra di noi. Oh, ora voi piangete; e, m’accorgo, voi sentite il morso della pietà: queste son generose gocce. Anime gentili, come? piangete quando non vedete ferita che la veste della Logica? Guardate qui, eccola lei stessa, straziata, come vedete, dai traditori!!!
Cosa farete adesso?
(liberamente tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare)
La parola “logica” deriva dal greco λόγος (lògos) cioè parola o verbo.
Nella bibbia c’è scritto che all’inizio c’era il Logos e quando morirà il Logos (la logica) mi sa che finirà il mondo.
Quindi quando vi dicono cose illogiche, senza nesso, pensate a quello che fate.
Quello che ho rubato a Marcantonio del Giulio Cesare di Shakespeare è ciò che sputerei in faccia a tutti quelli che vogliono farci mangiare tutta la melassa illogica.
Dal caso Ruby, al Processo Breve, alla morte di Vittorio Arrigoni da parte dei palestinesi che lui aiutava… sono tante quelle cose che ormai hanno ucciso la Logica che non ne piangiamo più la morte.
Io vi scongiuro di destra e di sinistra usate la Logica.
Perché in principio ci fu il Logos e quando il Logos morirà non ci sarà più nulla.
Luigi Fabozzi
22.04.2011