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Il premier: “Occorre potenziare l’utilità dell’app” e intanto dal Dpcm spunta l’obbligo dell’Asl di segnalare i positivi su Immuni
L’emergenza Coronavirus non dà tregua. Nonostante il nuovo Dpcm appena firmato da Conte, le misure restrittive sembrano non bastare. La decisione del premier è andata in direzione dei sindaci e dei presidenti delle Regioni – si legge sulla Stampa – con l’obiettivo di salvaguardare l’economia ed evitare ulteriori lockdown. Ma per chiudere il minimo indispensabile, sostiene il premier, “bisogna cambiare la strategia”. E allora serve un potenziamento di tutte le armi che si hanno a disposizione. A partire da Immuni. La app per il tracciamento non sta funzionando come dovrebbe. Gli italiani sono restii a scaricarla e non tutte le Asl si sono dimostrate attrezzate su come utilizzarla davanti alle segnalazioni di casi positivi tramite codice anonimo. Due settimane fa c’è stata una campagna pubblicitaria che è servita a incrementare i download.
Ma non è bastato. Al punto – prosegue la Stampa – che adesso il presidente del Consiglio, d’accordo con gli esperti, sta maturando la convinzione di renderla obbligatoria. Sabato è uscito allo scoperto il capo politico del M5S Vito Crimi: “Occorre potenziare l’utilità di Immuni, rendendola obbligatoria per l’accesso a determinati luoghi o servizi e verificando che tutto il sistema sanitario sia in grado di sfruttarne le potenzialità. Anche il Cts concorda e in un documento scrive: “C’è assoluta esigenza di tempestiva diagnosi, monitoraggio ed efficace tracciamento dei contatti”. Ristoranti, locali e mezzi di trasporto sono luoghi dove secondo il premier è immaginabile applicare l’obbligatorietà della app. Il punto è capire come farlo, viste le complicate implicazioni sulla privacy e i risvolti costituzionali. Intanto nel Dpcm si rende obbligatoria la registrazione della notifica da parte delle Asl.
Intanto, una delle novità contenute all’interno del Dpcm, è l’obbligo per le Asl di segnalare i contagi sull’App Immuni. “Al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni”, viene disposto, “è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività”.