FONTE: ZEROHEDGE.COM
Dopo lo splendido annuncio del Gennaio 2013, tramite il quale la Bundesbank (Banca Centrale Tedesca) ha reso noto che avrebbe rimpatriato 674 tonnellate d’oro dalla NY Fed e dalla BdF (Banca Centrale Francese), la stessa Banca, l’anno successivo, ha fatto seguire l’altrettanto sorprendente rivelazione che, delle 84 tonnellate che avrebbe dovuto riportare a casa, era riuscita ad ottenere solo il misero quantitativo di 37 tonnellate, di cui solo 5 provenienti dalla NY Fed.
La motivazione addotta per aver rimpatriato un quantitativo così deludente è stata questa (dall’articolo link, ndt):
La Bundesbank ha spiegato [la scarsa quantità d’oro rimpatriato dagli Stati Uniti] sostenendo che i trasporti da Parigi sono più semplici e che pertanto si è potuto avviarli con rapidità. “La Bundesbank, inoltre, ha avuto il “sostegno” della BIS (Bank of International Settlements), che ha già organizzato lo spostamento d’oro per conto di altre Banche Centrali, e ha conseguentemente un’esperienza adeguata – solo dopo mesi di preparazione e di implementazione delle misure di sicurezza si è potuto dar inizio al trasporto, attraverso camions ed aerei. “La stessa procedura seguita dalla BIS nel 2011, quando ha prestato lingotti d’oro per la quantità record di 632 tonnellate ….
Tornando alla motivazione principale, ci chiediamo: perché un trasporto d’oro è “più semplice” se ha origine a Parigi e non a New York? Il trasporto dell’oro della NY Fed si fa forse attraverso delle auto che “viaggiano” lungo la parte inferiore dell’Atlantico, e l’oro francese viene forse trasportato fuori dal paese attraverso una “Vespa” (lo scooter)?
C’è presumibilmente un altro motivo: “il metallo prezioso conservato a Parigi ha già la forma allungata con i bordi smussati dello standard “London Good Delivery”. Le barre conservate nel seminterrato della Fed, invece, hanno la forma precedente. Hanno bisogno di essere fuse di nuovo [secondo lo standard LGD]. E la capacità delle fonderie sono limitate”.
Oppure, detto con grande semplicità, non sono che dei generici pretesti per evitare di dar seguito all’intenzione della Bundesbank di rimpatriare il suo oro fisico, soprattutto dopo che Zero Hedge, nel Novembre del 2012, ha pubblicato la prova della collusione, avvenuta nel 1968, fra Banca d’Inghilterra e Fed, per cercare di frodare la Deutsche Bank: “Banca d’Inghilterra alla Fed: No Indication Should, Of Course, Be Given To The Bundesbank …”
La farsa si è conclusa con un gran tonfo nel mese di Giugno di quest’anno quando la Germania, invece di continuare con la commedia, ha semplicemente rinunciato al rimpatrio, fornendo una spiegazione ancor più ridicola del reale motivo per cui non può più nemmeno far finta di riprendersi il proprio oro fisico, che si trova a New York, al n. 9 di Liberty Street.
La Germania ha deciso che il suo oro è al sicuro nelle mani degli americani. “Gli americani si stanno prendendo cura del nostro oro”, ha sostenuto in un’intervista Norbert Barthle, responsabile per il bilancio del blocco cristiano-democratico della Merkel in Parlamento. “Oggettivamente, non c’è assolutamente alcun motivo di sfiducia”.
E questo è tutto: non una sola parola in più, da parte della Germania, sul suo fallito tentativo di rimpatriare l’oro. Fino a questa settimana, quando la Deutsche Bank (equivalente tedesco dell’americana Goldman Sachs, in termini di decisioni politiche) ancora una volta ha rivelato qual’è la vera ragione per il fallimento del tentativo. Dalla relazione speciale di Robin Winkler:
… La “comunità dell’oro” ha prestato grande attenzione alla decisione della Bundesbank di “riportare a casa l’oro tedesco”. All’inizio del 2013 la Bundesbank ha annunciato di voler rimpatriare, entro il 2020, 300 tonnellate dell’oro conservato negli Stati Uniti. Si tratta di una dilazione notevole, giustificata da difficoltà di tipo logistico. Ma le principali cause del ritardo sono dovute con maggiore probabilità a delle difficoltà diplomatiche, considerando che la Bundesbank, oltretutto, ha ampiamente dimostrato le sue capacità nell’organizzare trasporti d’oro su larga scala. Nei primi anni del 2000 la Bundesbank rimpatriò in modo incrementale 930 tonnellate dell’oro tedesco conservato dalla Banca d’Inghilterra.
Se c’è qualcuno, del resto, che conosce sul serio cos’è che è accaduto dietro le quinte in Germania, e all’interno delle porte chiuse della Bundesbank, è proprio la Deutsche Bank.
Ed allora il gioco è fatto: non erano le preoccupazioni per il trasporto o per gli standards di consegna (LGD), o un qualcosa di anche lontanamente legato alla Germania (“che ha deciso che il suo oro è al sicuro nelle mani degli americani”), ma esattamente l’opposto: a seguito dell’apertura di una linea di comunicazione “diplomatica”, la Germania è stata posta sotto pressione perché mantenesse il suo oro negli Stati Uniti.
Molto probabilmente un risultato ottenuto dalla Fed, che ha reso fin troppo chiaro alla Bundesbank non solo chi è che “gestisce lo spettacolo”, ma anche quello che il fallimento nel rimpatrio dell’oro (tedesco) avrebbe significato per la “stabilità del prezzo”. Fatto che, almeno per ora, ha posto termine alle richieste tedesche.
Ora la domanda è: quanto alta sarà la pressione “diplomatica” che gli Stati Uniti eserciteranno sulla Svizzera, per assicurarsi che il referendum per il rimpatrio del suo oro non riesca?
Perché, se la Germania non è riuscita ad ottenere le sue 674 tonnellate d’oro nel 2013, è certo che la Svizzera non otterrà assolutamente nulla nel suo tentativo di rimpatriare una quantità più che doppia, ovvero 1.500 tonnellate d’oro, conseguenza di un esito positivo nel referendum del 30 Novembre.
Ed ancora, considerando che è stata l’iniziativa di Obama a distruggere il settore bancario svizzero, dopo gli Stati Uniti hanno schiacciato il suo tradizionale e secolare “anonimato bancario”, questa potrebbe anche essere la giusta reazione attraverso la quale la “neutrale” Svizzera potrebbe prendersi la rivincita su un regime (quello di Obama) che ha causato la perdita di quella che è stata, per secoli, la principale fonte per l’afflusso di capitali in questo piccolo e prospero (fino a quel momento) paese centro-europeo.
Fonte: www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-11-16/real-reason-why-germany-halted-its-gold-repatriation-ny-fed
16.11.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANCO